La permacultura

di Enrico Molineri La Permacultura Sempre più giovani scoprono nuove attività agricole basate sulle coltivazioni biologiche. Hanno radi...

di Enrico Molineri

La Permacultura

Sempre più giovani scoprono nuove attività agricolebasate sulle coltivazioni biologiche. Hanno radici lontane.





Il metodo della Permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni ’70 in Australia da Bill Mollison e David Holmgren (nelle foto) attingendo da architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia, avendo come orizzonte di fondo la strategia “dal basso verso l’alto”.
È poco conosciuto ma in progressiva espansione. Si tratta di progettare e gestire paesaggi antropizzati (cioè intervenire modificando l’ambiente) per soddisfare i bisogni di cibo, fibre ed energia che abbiano però la resilienza, ricchezza e stabilità propria degli ecosistemi naturali.
Bill e David cominciarono a sviluppare un sistema agricolo sostenibile, incentrato su una policoltura a base di specie arboree perenni, arbusti, specie erbacee, funghi e sistemi radicali. Oltre a questo, progettarono insediamenti umani che riducessero la manutenzione, la produzione di scarti e l’inquinamento e preservassero o incrementassero naturalmente la fertilità dei terreni e la biodiversità del sistema.
Il lavoro culminò nel ’78 con la pubblicazione di Permaculture One e nel ’79 di Permaculture Two, in cui il metodo veniva ampliato, comprendendo progettazione di intere comunità, costruzione di edifici, gestione delle acque, dell’energia e della comunità, coltivazione di piante per cibo o altre materie prime.
Negli anni settanta si iniziava parlare di cambiamenti climatici e crisi energetica e si cercavano modelli sostenibili di sviluppo. Oggi, di fronte alla crisi e ai problemi legati all’inquinamento, quei metodi tornano ad essere attuali.

Storie di vita

Devis Bonanni, classe 1984, lineamenti delicati ma idee molto marcate. A ventitrè anni lascia il lavoro, un posto fisso da tecnico informatico. Follia, inquietudine o sogno? C’è un ideale che lo spinge, qualcosa di spirituale.
Non sente il bisogno di partire, ma di restare in Carnia, a Raveo per mettere in piedi un progetto di eco villaggio che chiama “Pecora nera”. A lui si unisce Monica, che parte da Bologna e si trasferisce lì. Parole quali decrescita e autoproduzione diventano imperativi sempre più urgenti. Viaggia, per conoscere esperienze simili all’estero. Frugalità e sobrietà di vita si fanno quanto più radicali possibili per impattare sempre meno sugli equilibri dell’ambiente che circonda e ospita tutti. La sua scelta di vita suscita curiosità e interesse ma anche opposizione.
Devis, ha raccontato la sua quotidianità nel sito www.progettopecoranera.it e ha pubblicato un libro, Pecora nera (Marsilio). Mtv ha realizzato un breve documentario su di lui, visionabile al link www.mtvnews.it/storie/la-storia-di-devis/


«Le strategie “dal basso verso l’alto” più rilevanti partono dall’individuo e si sviluppano attraverso l’esempio e l’emulazione fino a generare cambiamenti di massa. La permacultura non ha come obiettivo principale quello di far pressione su governo e istituzioni per cambiare la politica, ma quello di permettere a individui, famiglie e comunità locali di accentuare la loro autosufficienza e autoregolazione».


(David Holmgren, Permacultura, dallo sfruttamento all’integrazione. Progettare modelli di vita etici, stabili e sostenibili)

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