Web democracy
Sono tempi in cui si parla molto di partecipazione e di nuove frontiere della democrazia in rete. C’è chi osanna internet come panace...
https://www.dimensioni.org/2013/10/web-democracy.html?m=0
Sono tempi in cui si parla molto di partecipazione e di nuove frontiere
della democrazia in rete.
C’è chi osanna internet come panacea di tutti i mali di cui soffrono le
democrazie moderne e chi al contrario guarda alla partecipazione in rete con
scetticismo quando non con avversione.
Ci sono partiti che consultano la loro base facendo esprimere una
preferenza in forma cartacea nelle sedi territoriali e partiti che invece
utilizzano la rete, più o meno bene, per far discutere e votare online.
Ci sono stimabili costituzionalisti che difendono il principio della
democrazia rappresentativa e fieri studiosi e innovatori che celebrano la
democrazia diretta, di cui la rete sarebbe strumento prediletto.
Sono davvero tanti i punti di vista e gli interrogativi che solleva il tema
della web democracy e sarebbe un po’ pretenzioso pensare di sviscerarli in
poche righe, vale però la pena di approfondire l’interessante iniziativa
ispirata dal Partito Pirata tedesco e intrapresa nel 2009 dagli sviluppatori
del Public Software Group di Berlino.
Si chiama LiquidFeedback e fin dal nome si ispira al principio di
democrazia liquida, secondo il quale il cittadino deve poter scegliere se
esercitare il proprio potere politico in modo diretto oppure delegando qualcuno
di sua fiducia. Una terza via fra democrazia diretta e democrazia rappresentativa,
che permetterebbe di evitare che la prima diventi una democrazia apparente in
cui le decisioni vengono prese in modo superficiale senza conoscere i temi discussi
e che la seconda si trasformi in un’oligarchia di delegati che si autosostiene.
LiquidFeedback naturalmente è solo un software, non un sistema politico, e
come tale mette semplicemente a disposizione delle funzionalità, che cercano di
realizzare questo modello di democrazia e partecipazione.
Così una community online basata su LiquidFeedback diventa un luogo
virtuale in cui si discutono proposte, ci si forma un’opinione sui più svariati
argomenti e vengono prese decisioni in modo partecipato.
Ecco come funziona: ogni membro della community può proporre un’iniziativa,
che viene discussa ed eventualmente modificata sulla base dei suggerimenti degli
altri membri.
I suggerimenti devono essere accolti dall’autore, diversamente possono
confluire in iniziative concorrenti che seguono lo stesso iter. Si passa così
alla fase di voto, in cui vengono prese in considerazione anche le proposte
alternative, sulle quali si esprime un voto a preferenza ordinata, che porterà
a far emergere la proposta più gradita alla community.
La caratteristica più rappresentativa di LiquidFeedback è però il sistema
di delega selettiva, che implementa di
fatto il principio di democrazia liquida.
Ogni membro infatti può decidere se seguire direttamente una determinata
tematica oppure delegare un altro membro che ritiene competente e fidato.
Può effettuare questa scelta su qualsiasi argomento, delegando membri
diversi per ciascun tema e revocando in qualsiasi momento la delega: in tal
modo il voto potrà essere di volta in volta diretto o temporaneamente delegato.
Non solo, ciascun delegato, a sua volta, potrà decidere di delegare qualcun
altro e spostare così sulla sua persona di fiducia anche i voti a lui delegati,
naturalmente salvo revoche.
Insomma, un meccanismo che permette la partecipazione diretta ma anche la
delega per competenza, con il rischio di aggregazioni di potere anche
significative, ma pur sempre temporanee.
Sono d’altra parte numerosi i meriti di Public Software Group: essere riusciti
a strutturare le discussioni online, aver creato un meccanismo di voto e di
delega molto innovativi e aver distribuito il software con licenza libera.
Il Partito Pirata ha utilizzato LiquidFeedback in vari Paesi europei e in
Italia alcuni partiti e liste civiche hanno già sperimentato la piattaforma in
qualche occasione.
La tecnologia insomma è matura: ora chi dice di crederci deve fare sul
serio.
Stefano Moro
Scheda
Nome: LiquidFeedback
Descrizione: software libero sviluppato per permettere a comunità online di
formarsi un’opinione sui più svariati argomenti e prendere decisioni in modo
partecipato e “liquido”
Sviluppatore:
Public Software Group
Data di nascita: Aprile 2010
Distribuzione: licenza
libera
MIT (Massachusetts Institute
of Technology).
Url: www.liquidfeedback.org