Giuseppe: giovane, sognatore, ma piedi per terra
di Mons. Domenico Sigalini Giuseppe: giovane, sognatore, ma piedi per terra Era giovane, un giovane lavoratore abituato a piallare...
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di Mons. Domenico Sigalini
Giuseppe: giovane, sognatore,ma piedi per terra
Era giovane,
un giovane lavoratore abituato a piallare, segare, incastrare,
comporre…, attento a mantenersi intatte tutte le dita: un falegname affermato,
deciso. Non aveva fatto le scuole alte, non per questo non sognava una vita
alla grande. Maria
è il suo sogno, è il suo progetto. Si apposta per i vicoli di Nazareth, la vede
nella casa di Gioacchino e Anna. Non è abituato a decidere per colpi di
fulmine, ma ha un cuore che si dilata quando la vede e riesce a convincere il
suo casato, i suoi fratelli e cognati ad accoglierla e a stimarla; si decide di
fare un passo decisivo verso Maria. Tutti lo sanno: sarà sua sposa. Non è stato facile, può portare in dono
soprattutto il suo cuore, la sua imprenditorialità. E tiene quel saggio
distacco che prelude alla festa di nozze, alla vita a due, all’incontro delle
due famiglie, all’ingresso di Maria nel suo cortile, nella sua casa, nella sua
vita quotidiana.
Un giorno,
come sempre guarda a Maria con uno sguardo incantato, intuisce che in lei c’è
qualcosa di assolutamente nuovo, di impensato. I suoi sogni si oscurano, il suo cuore ha un tuffo inaspettato, ma sa
che l’amore viene da Dio, la sorgente unica è Lui. Di Maria non dubita, la
immagina immersa in qualcosa di grande sia
per lei che per lui. Non c’è spazio per dubbi, supposizioni, rivendicazioni.
Lui è un uomo giusto, già pensa che Maria è tirata
dentro in un progetto che non capisce, ma che sa essere grande, come era stato
sempre limpido e altissimo ogni suo sentimento. Pensa di dover fare di tutto
per evitare qualsiasi congettura, qualsiasi sguardo stonato delle vicine di
casa, delle donne che immediatamente si metteranno a distruggere una intimità
che lui vorrebbe preservare, una coscienza della cui limpidezza non pensa
nemmeno di dubitare. E decide che Maria sia libera di seguire il suo grande progetto. Giuseppe grazie a Dio
non ha smesso di sognare.
Solo a questo
punto Dio si dà a sentire. «Giuseppe, non temere, è da sempre che sto pensando alla tua onestà, alla tua
giustizia, alla tua grinta, al dolcissimo amore che ti lega a Maria. Mi ha
affascinato la tua delicatissima relazione con Maria. In questo vostro amore
meraviglioso, noi, la Trinità ,
abbiamo deposto Gesù, il Figlio di Dio. Quel bambino è la Parola , che era fin dal
principio, è il nostro essere persona umana».
Il cuore di
Giuseppe, che già scoppiava di amore per Maria, s’è dilatato ancora di più.
Quel dialogo con Dio gli ha ridato Maria e ha portato al massimo compimento il suo amore, la sua stessa vita. Aveva
cercato come ogni giovane uno scopo alla sua esistenza, ma Maria lo ha fatto
andare oltre, gli ha indicato il vero scopo, il vero centro della vita: Gesù.
Dio in sogno gli parla, lo chiama a un amore più profondo, con un orizzonte che
non si può fermare a due cuori e una capanna, ma a due cuori e l’universo.