La Carta dei diritti in Internet
di Stefano Moro La Carta dei diritti in Internet Consultazione pubblica sui 14 punti della Carta italiana. Un’occasione per e...
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di
Stefano Moro
dei
diritti
in
Internet
Consultazione pubblica
sui 14 punti della Carta italiana.
Un’occasione per esprimere la tua
opinione.
L’8 ottobre
dello scorso anno la “Commissione per i diritti e i doveri in Internet” della
Camera dei Deputati ha varato la bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet. Il compito affidato dalla Presidente della
Camera Laura Boldrini al Professor Stefano Rodotà era molto ambizioso:
presiedere la Commissione
incaricata di stilare il Bill of Rights della Rete italiana.
Un’iniziativa istituzionale, dunque, come in Francia, Germania e Regno Unito,
ma anche una sfida democratica, con l’apertura della consultazione pubblica.
Diritti e libertà, anche di
sparire
Partendo
dalla consapevolezza che la Rete
oggi è un mondo tutt’altro che virtuale e che ha letteralmente ridefinito lo
“spazio pubblico e privato”, cambiando “i rapporti tra le persone e tra queste
e le Istituzioni”, la
Commissione ha condensato in 14 punti i princìpi in grado di garantire anche in rete quelle
libertà e quei diritti che offline sono patrimonio di ogni Paese
democratico.
Per questo la Carta parla di libertà di
parola, diritto all’informazione, rispetto delle diversità, tutela della
privacy. Ma non si ferma qua, entra infatti nel merito dei rischi e delle opportunità specifiche di Internet. Per questo si
propone di contrastare “il prevalere di poteri pubblici e privati che possano
portare ad una società della sorveglianza, del controllo e della selezione
sociale”.
Per questo sancisce il diritto all’oblio, che garantisce a ogni
cittadino di poter richiedere e ottenere la cancellazione dagli indici dei
motori di ricerca dei dati che non abbiano più rilevanza, per natura o tempo
trascorso, evitando così che il web si trasformi una moderna gogna
elettronica. Per questo, infine, dichiara guerra a “ogni forma di divario
digitale – culturale, infrastrutturale, economico – con particolare riferimento
all’accessibilità delle
persone con disabilità”.
Un sistema di regole
Un obiettivo
ambizioso, quindi, che si può concretizzare solo con l’impegno delle
Istituzioni per rimuovere gli ostacoli tecnici e culturali all’accesso a
Internet e per promuovere la trasparenza e la partecipazione.
Perché la Rete favorisce
l’autorganizzazione delle persone e dei gruppi e l’intervento diretto dei
cittadini nella sfera pubblica, cancellando i tradizionali confini geografici e
consentendo “lo sviluppo di una società più aperta e libera”.
Un potenziale
questo che non può essere espresso né in un ambiente completamente
deregolamentato né, tantomeno, in un ambiente sottoposto a controllo
oppressivo. Da cui l’importanza dell’ultimo punto della Carta, che promuove un sistema di regole equilibrato e sovranazionale.
In coerenza
con lo spirito stesso del Bill of Rights, la bozza è ora sottoposta a consultazione pubblica, grazie alla piattaforma camera.civi.ci,
su cui fino al 27 febbraio
tutti i cittadini possono iscriversi ed esprimere commenti e integrazioni, che
saranno presi in considerazione dalla Commissione nella stesura del testo
finale.
I 14 punti della Carta
1. Riconoscimento e garanzia dei diritti
Anche in rete devono essere garantiti i diritti fondamentali e il
rispetto di dignità, libertà, eguaglianza e diversità.
2. Diritto di accesso
Tutti devono
poter accedere a Internet e ogni forma di divario digitale, sia esso culturale,
infrastrutturale o economico, deve essere superato.
3. Neutralità della rete
I dati
trasmessi in rete non devono essere soggetti a discriminazioni, restrizioni o interferenze.
4. Tutela dei dati personali
I dati che
consentono di risalire all’identità di una persona, ivi compresi i dati
identificativi dei dispositivi, devono essere protetti anche su Internet.
5. Diritto all’autodeterminazione informativa
Ognuno ha
diritto di accedere ai propri dati per chiederne l’integrazione, la rettifica o
la cancellazione.
6. Inviolabilità dei sistemi e domicili informatici
Senza
autorizzazione giudiziaria, è vietato l’accesso o l’intercettazione dei dati
della persona che si trovino su dispositivi personali o su elaboratori remoti.
7. Trattamenti automatizzati
Nessun atto
giudiziario o amministrativo può fondarsi unicamente su un trattamento
automatizzato di dati personali volto a definire il profilo dell’interessato.
8. Diritto all’identità
Ogni persona ha
diritto a un’identità digitale in rete.
9. Anonimato
Ognuno ha
diritto a comunicare elettronicamente in forma anonima per esercitare le
libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure.
10. Diritto all’oblio
Ognuno ha
diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei
dati che non abbiano più rilevanza.
11. Diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme
Il
funzionamento e le condizioni d’uso di una piattaforma online devono essere
sempre chiare all’utente.
12. Sicurezza in rete
La sicurezza in
rete deve essere garantita come interesse pubblico.
13. Diritto all’educazione
Ogni persona ha diritto di acquisire le capacità necessarie per
utilizzare Internet in modo consapevole e attivo.
14. Criteri per il governo della rete
La costruzione
di un sistema di regole deve tenere conto della dimensione sovranazionale della
rete e deve garantire i diritti sopra elencati, impedendo che la sua disciplina
dipenda dai soggetti economicamente più forti e favorendo trasparenza,
innovazione e partecipazione.
Link: http://camera.civi.ci