La porta stretta
La porta stretta (Lc 13, 22-30) Il paradiso è un diritto acquisito per chi è nato dalla parte giusta. Gli altri li affidiamo alla m...
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La porta stretta
(Lc 13, 22-30)
Il paradiso è un diritto acquisito per chi è
nato dalla parte giusta. Gli altri li affidiamo alla misericordia di Dio che è
grande. Noi siamo gli eletti, i fortunati, quelli che hanno il massimo di
probabilità di salvarsi, gli altri possono anche arrivare con qualche carretta
del mare e cercheremo di chiudere un occhio. L’importante è essere nati dalla
parte giusta. Sono tanti quelli che si salvano?
Il paradiso è pieno o è vuoto?
Se è pieno ci
stanno tutti e ci posso stare anch’io.
Se è vuoto vedremo di accampare qualche
diritto. Gesù non dice né che è pieno, né che è vuoto. Dice che occorre passare
per una porta e che questa porta è stretta.
Questa porta è Lui. Lui è la porta
per capire la vita. Lui è la porta attraverso cui non si passa spingendo come
allo stadio ma a uno a uno con un percorso personale. Non è la porta di un
recinto anonimo, ma un rapporto d’amore che riempie la nostra vita di felicità.
È la bellezza della fede in Lui.
Capiamo allora quanto sono banali le scuse che
potremmo raccontare per dichiarare i nostri diritti acquisiti. Io da bambino
sono sempre andato al catechismo.
Io ho sempre scelto l’ora di religione. Io ho
visitato tutti i santuari. Io sono stato a Loreto, ho il crocifisso d’oro al
collo, faccio offerte non piccole, sono del giro della parrocchia. Non ti
ricordi di quanti rosari ti ho detto; sono iscritta all’AC da quando ero
beniamina… ho sempre votato il partito giusto, anche se oggi non sai più da che
parte votare.
Ho fatto volontariato, sono un prete o una suora. Non sono un
talebano non faccio il terrorista…
E potremo continuare l’elenco. Sono le
tentazioni di ogni vita di amore che si fa abitudine, routine, diritto
acquisito e non accoglienza, gratitudine, rapporto vivo quotidiano.
Nel
rapporto di coppia quando uno dei due comincia a fare l’elenco delle cose che
ha fatto, come diritto ad avere e non come dono di gratuità, inizia la fine.
C’è
un altro bel brano della Parola che ci può aiutare a capire il senso di questa
porta stretta: san Paolo dice che ci sono state azioni che noi mettiamo in
bella vista, ma che non decidono un bel niente: “parlare, progettare, spostare
una montagna, distribuire i propri beni, bruciare il proprio corpo… ma se non
ho amore, se non sono dentro il grande amore di Gesù… sono una campana stonata”.
Diventa ancor più vero allora che Gesù apre il paradiso a tutti quelli che lui
vuole. Nessuno può decidere chi tiene fuori o dentro. Non c’è nessuna isola di
Lampedusa che dà a noi la libertà di accogliere a denti stretti o di
respingere. Anzi che il Signore abbia pietà dello scempio che facciamo della
sua Parola, dei suoi doni, del dono della fede, perché ce li ha offerti per
farli giungere a tutti e non può farli marcire nelle nostre comodità.
Questo discorso
bruciava nelle coscienze degli scribi e farisei, ma deve bruciare anche nelle
nostre sicurezze. Per questa porta che è Gesù c’è passato più di un giovane di
sicuro: Pier Giorgio Frassati, Pierina Morosini, Odoardo Focherini, don
Puglisi.
Questo significa proclamarli beati. Il paradiso è fatto di persone,
giovani e adulti, preti e laici, che sanno fare un percorso d’amore aiutandosi
l’un l’altro a dire il proprio sì a Dio, alla pienezza della vita.
Domenico Sigalini