S.O.S. Gentilezza
di Davide Pizzi S.O.S. Gentilezza Un po’ di buona educazione migliora le relazioni. Nel 1877 Giosuè Carducci pubblicò la racc...
https://www.dimensioni.org/2013/10/sos-gentilezza.html
S.O.S. Gentilezza
Un po’ di buona educazione migliora le relazioni.
Dall’anno 166
d.C. per oltre tre secoli, l’impero romano subì le invasioni barbariche fino
alla sua capitolazione nel 476 d.C.
Qual è il nesso che lega questi due
riferimenti?
Carducci sapeva bene che se i suoi versi fossero stati letti in
epoca classica, avrebbero fatto rabbrividire gli acculturati di quel periodo.
Ma i barbari, che provenivano da un sistema culturale grezzo e poco raffinato
rispetto a quello del mondo romano, non erano in grado di percepirsi tali: lo
erano soltanto agli occhi dei romani.
Anche la nostra società sta “facendo
retromarcia” e sta subendo un processo d’imbarbarimento che avvilisce e
abbruttisce le relazioni tra gli
individui.
Le “agenzie educative” quali la famiglia e la scuola, da
tempo sono in evidente crisi e faticano a proporre i loro modelli.
Da un
sistema sociale raffinato ci si aspetta che progredisca col trascorrere del
tempo.
Cosa sta accadendo però oggi sotto i nostri occhi? A quali tipi di
comportamenti di massa stiamo assistendo, cui forse ci stiamo abituando? Quali
indicatori nei costumi della nostra società avvalorano la tesi della perdita di
riferimenti culturali che consentono di vivere meglio il senso di cittadinanza
e il rispetto nei rapporti interpersonali?
Imparare la
cortesia
Parole e gesti
gentili sono sempre di più fuori moda, sia in famiglia sia nel lavoro e nella
vita sociale.
È quanto emerge dai risultati di una ricerca della onlus
Gentletude, secondo cui stress e vita frenetica hanno poco a che vedere con
l’essere sgarbati.
Espressioni come: “per favore”, “volentieri”, “a
disposizione”, “per cortesia”, sono merce rara, e la loro assenza dal nostro
linguaggio per il 42% del campione evidenzia mancanza di rispetto e di
educazione. Inoltre, secondo il 49% degli intervistati, in famiglia stanno
sparendo frasi come: “ti voglio bene”, “mi manchi”, “posso”, indice di un
raffreddamento delle relazioni che diventano sempre più lontane e, mentre la
vita sociale soffre della diminuzione delle espressioni emotive, aumenta una
forma di chiusura verso il nuovo.
A Maria Cristina Cattoni, re sponsabile progetti Gentletude, chiediamo:
«Gentili si nasce o si diventa?». «Forse in parte si nasce perché abbiamo
un’attitudine che è nostra personale, però di sicuro anche si diventa.
Perché
comunque la gentilezza è anche una forma di comportamento che s’impara con gli
anni e che spesso impariamo semplicemente osservando chi ci circonda».
Il ruolo della tv
Stiamo correndo
il rischio di disabituarci alle buone maniere e paradossalmente anche gentilezza
e cortesia possono essere interpretate con sospetto e diffidenza!
Il galateo
andrebbe riproposto e “rispolverato” come antidoto al rischio
dell’indebolimento dell’intelligenza emotiva nelle relazioni umane, e adottato
come stile di vita.
Il ruolo educativo che la televisione aveva ai suoi albori,
quando possedere un televisore non era cosa da tutti (come la trasmissione
degli anni ’60 Non è mai troppo tardi, condotta dal maestro Manzi), andrebbe
riscoperto. Invece, e tristemente, pullulano programmi demenziali sulle
emittenti televisive.
È l’esempio per antonomasia della trasmissione condotta
da Fiammetta Cicogna: Tamarreide, apparsa su Italia 1, nel giugno del 2011.
Preoccupato, il presidente dell’AGE (Associazione Genitori Italiani) Davide
Guarnieri, ebbe occasione di dichiarare in un’intervista: «Riceviamo da molti
genitori messaggi d’indignazione, unita a preoccupazione a fronte della
proposta, per la seconda settimana, di questa sorta di “Grande Fratello” di
“tamarri”».
Un mondo che speriamo non appartenga ai giovani italiani, condito
da parolacce, atti sessuali parzialmente velati, scaz zottate notturne in un tripudio di muscoli e
tatuaggi, consumo sfrenato di alcolici.
Il famoso giornalista Indro Montanelli
diceva: «Noi l’Italia la vediamo realisticamente qual è: non un vivaio di
poeti, di santi e di navigatori, ma una mantenuta e costosa scostumata».
Il 13
novembre ricorre ogni anno la giornata mondiale della gentilezza. Per essere
gentile non serve fare salti mortali. Servono azioni concrete, anche semplici
ma esplicite; la gentilezza richiede di essere dichiarata!