Rudy, 20 anni

Carissimo Piergiorgio, come dite? Vi sembra strano che io parli a un defunto? E perché mai? Quante volte, col pensiero, andate a...


Carissimo Piergiorgio, come dite? Vi sembra strano che io parli a un defunto?

E perché mai?

Quante volte, col pensiero, andate anche voi alle persone care che non ci sono più, e confidate loro i problemi e le tribolazioni che vi affliggono, oppure raccontate le grande gioie del cuore?

Dicevamo. Carissimo Piergiorgio, sembra ieri: il mondo era più semplice, la vita più dura, le esperienze più vere e tutto pareva distinguibile in buono e cattivo, giusto e sbagliato. Erano belli i tuoi tempi, quelli dell’impegno che portava frutti tangibili, quelli del sorriso espresso sempre e comunque, perché la testimonianza da dare era forte, perché la società lo richiedeva. Oggi, vedi, tutto è più sfumato.

Ci sono tante forme di piccole verità, spesso Quel che è sbagliato non è poi così sbagliato. La chiamano “società liquida”, e starci dentro è molto difficile. O meglio: è sfidante, nel senso che non puoi abbassare la guardia nemmeno un secondo, che le persone non si aspettano niente da te, per cui uno può anche scegliere di non voler dimostrare nulla al mondo, e stare a casa a dormire.

Provengo da una piccola ma fiera diocesi della cintura della tua amata Torino. Persino l’idea di fabbrica, di operai, di lotte per i diritti è cambiata. E le famiglie hanno nuovi e più “fluidi” problemi, che si chiamano mobilità, esuberi, Tfr da riscattare e così via. Io vivo di riflesso questo nuovo modo di intendere anche l’impegno cattolico, attraverso gli occhi dei bambini che seguo all’oratorio.

Sai, l’oratorio è multietnico e multicolore, il clima è sempre di festa. Ma c’è rispetto, profondo rispetto per chi – tantissimi – vive situazioni difficili. Ecco così che il nostro impegno si trasforma in una collaborazione continua e costruttiva, in una “rete” che scavalca i confini della famiglia.

Oggi ha bisogno Tizio, domani ha bisogno Caio. Il Cristianesimo, sempre e di più con i piccoli e gli ultimi, oggi non è una scelta di campo, un’attestazione di verità. È dire: “Cosa faccio, mi giro dall’altra parte o mi lascio toccare da quello che mi succede attorno?”. La grande borghesia torinese – ma anche milanese, romana, napoletana – che ha costruito, nel bene e nel male, il nostro Paese, partendo proprio dal tuo tempo, oggi è in posizione attendista: osserva con paura un mondo sgretolarsi. E siccome nessuno ha ancora introdotto nuovi modelli di riferimento, tutti si aspetta che qualcosa accada, che qualcuno arrivi.

Carissimo Piergiorgio, ancora due mesi ci separano dalle elezioni politiche, e io ogni sabato pomeriggio guardo in faccia i miei bimbi sudati e scalmanati che corrono dietro a una palla nel campetto all’oratorio e mi dico: “Meritate un futuro di ricchezza piena: dentro, fuori e tutt’intorno”. Il comico Maurizio Crozza afferma che il governo ha risolto il problema del futuro dei giovani: gliel’ha tolto del tutto. Io sono più speranzoso. E quando vengo colto dallo sconforto e dalla rabbia penso a te.

Non hai avuto bisogno di una vita intera per rendere presente il messaggio di Gesù. Non hai avuto bisogno della Tv, oppure di un reality perché il tuo nome circolasse tra le vie di Torino e la gente guardasse a te con ammirazione. I miei bambini, l’oratorio tutto, i giovani e i vecchi hanno in questo momento necessità di una persona come te. Poche parole, ma tanto amore, che si trasforma in gesti, che si spende fino alla fine per gli ultimi. E attenzione, Piergiorgio: gli ultimi oggi sono aumentati a dismisura, ma sono cambiati e provengono da un altro ceto sociale.

Sono i papà divorziati, gli anziani che reggono con una pensione due generazioni, i disoccupati o prossimi a diventarlo. Occorrono nuove strategie d’amore per risollevarci tutti insieme.

Occorre un pensiero nuovo, fatto meno di sovrastrutture e più di azioni concrete. Occorre una chiesa che si preoccupa del contesto allargato, non chiuso nel perimetro curiale. Ah, quante cose sarebbero da cambiare, e quante idee verrebbero dal tuo ingegno effervescente! Anche se non sei tra noi, puoi mettere una parola buona e suggerirci idee intelligenti per dare un significato pieno alla parola Speranza?

Destinatario: Piergiorgio Frassati
Mittente: Rudy, 20 anni,
Animatore

Con affetto Rudy

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