Destinatario Michael Schumacher
Destinatario Michael Schumacher Mittente Claudio, tifoso Ferrari Caro Michael, ti scrivo e non so quale sarà la tua condizione quan...
https://www.dimensioni.org/2014/02/destinatario-michael-schumacher.html
Mittente Claudio, tifoso Ferrari
Caro Michael, ti scrivo e non so quale
sarà la tua condizione quando questa mia lettera – spero – verrà pubblicata. Al
momento ti osservo, dal web, in un ospedale francese, in coma farmacologico.
Già da diverse settimane la tua
situazione è stabile, ma ancora i medici non sanno quali lesioni abbia subito il tuo
cervello.
Non scrivo per compiangere la tua
situazione o ricordare com’eri. Il tempo è
oggi, è il presente, e noi con questo dobbiamo fare i
conti. Lo sport è davvero appassionante, ti intriga, ti fa soffrire e ti dà
tante gioie. Poi ogni tanto ti molla un fendente e tu resti intontito.
Proprio come succede nella vita:
uguale. Grandi tragedie sportive segnano epoche: mio padre ha versato lacrime per
la morte di Ayrton Senna, io per Simoncelli. Ora ci sei tu, a ricordare a me e
a tutti gli amici del Ferrari Fan Club del mio micro-paese di campagna che non
sempre la vita “viene come vuole” (chissà perché queste parole mi ricordano
Ligabue, boh…).
Che non è detto che la salute ci assista sempre. Una
tegola in testa, un incidente in auto: questo è, bellezza, sia che ti piaccia,
sia che non ti piaccia. Ecco perché il fendente fa male: perché non te lo
aspetti, perché da un epta-campione del mondo pretendi sempre salute, fama,
ricchezza, bellezza, eternità. Invece no, bum, tranvata.
E c’è anche di più. “Grazie” (il
termine non è appropriato, ma calza come una calza…) a incidenti di questo
genere, che coinvolgono personaggi famosi in tutto il mondo, le persone “normali”
come me e i miei amici si accorgono che… oh, guarda… gli ospedali sono pieni di
persone che faticano a respirare, che non parlano più, che non deambulano.
Su di loro i riflettori non sono
mai accesi perché così vuole la regola dello star-system, ma la loro esistenza pesa tanto quanto la tua. E così eccoci qua, doppiamente abbacchiati: da una parte per te,
per il nostro eroe che ha fatto sventolare in alto la bandiera Ferrari, e che ora
si prepara a vivere (o morire?) in modo del tutto inaspettato.
Dall’altra parte la tua vicenda ci
allarga il cuore a tutte le sofferenze del mondo. A partire da quelle del
vicino di casa o del parente. Questo non fa altro che ricordarci che,
mannaggia, la vita è un dono, ma il nastro del pacco può essere davvero di tanti colori e
forme.
Dunque, amico ed eroe, che si fa?
O ci chiudiamo in casa e ci rimbambiamo con le serie tv, oppure ci diamo una
sveglia, accettiamo di confrontarci con il
dolore e la sofferenza. Male non farà.
Sei tutti noi, come sempre.
Quali sono gli elementi fondamentali della vita? Salute, denaro, affetto,
popolarità…
Hai mai provato a
metterli in ordine di importanza? Di quali riusciresti a fare a meno?
Come possiamo rendere presenti
e fare sentire “vive” e importanti persone
che hanno difficoltà a muoversi o parlare?