d planet di Francesca Binfarè
L’uomo diventa… piedone L’evoluzione dell’uomo si vede dalle variazioni che nel tempo subiscon o l’altezza e il peso, ma anche dalle diver...
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L’uomo diventa… piedone
L’evoluzione dell’uomo si vede dalle variazioni che nel tempo subiscono l’altezza e il peso, ma anche dalle diverse dimensioni dei piedi. Una ricerca inglese, portata avanti dal College of Podiatry, ha verificato come dal 1970 a oggi i piedi sia degli uomini sia delle donne si siano ingranditi di circa due misure, allungandosi e allargandosi.In questi anni il piede medio maschile è passato dalla taglia 42 alla 44, il piede femminile è passato dal numero 37 al 39. Stiamo diventando tutti piedoni! Indagine collaterale alla ricerca: è risultato che mediamente un uomo possieda nove paia di scarpe, una donna diciassette.
Risparmio energetico con il robot
A tutti piacerebbe risparmiare sulla bolletta, per motivi di crisi economica e di ambientalismo. Biro potrebbe darci una mano a risparmiare. È un robot che analizza l’andamento del consumo energetico all’interno di una casa e che, grazie alle particolari tecnologie di cui è dotato, riesce a indicare dove tagliare i consumi energetici.A Biro servono 30 giorni per completare la mappa energetica dell’appartamento in cui è ospitato: fornisce, ad esempio, una valutazione di quante volte si accendono le luci, della dispersione di calore e del consumo degli elettrodomestici. Biro è davvero utilissimo; bravissimi agli ingegneri che lo hanno ideato.
Ricci negli States
No, non parliamo di una moda relativa alle acconciature. Parliamo di animali: i ricci negli Stati Uniti sono diventati richiestissimi come piccoli compagni domestici, proprio come cani, gatti e criceti. Al contrario di cani e gatti, però, sembra che il simpatico riccio non richieda tante cure. In più non causa allergie ed è inodore, al contrario di criceti e coniglietti. Insomma, il riccio sarebbe il perfetto animale domestico. Peccato che in sei Stati americani sia proibito averne uno in casa.L’abbigliamento ci condiziona
Karen Pine, psicologa dell’università dell’Hertfordshire, ha recentemente pubblicato un libro con i risultati dei suoi studi sull’influenza che i vestiti hanno su chi li indossa. Una serie di esperimenti ha dimostrato che, se vale ancora il detto “l’abito non fa il monaco”, certamente indossare un capo invece di un altro ci condiziona.Un esperimento poneva diverse donne davanti a un test di matematica da risolvere: quelle che indossavano il camice bianco hanno risposto in maniera più brillante: è come se il cervello si fosse convinto di avere le capacità di un dottore. Le peggiori portavano una tuta. Altra riprova: se un ragazzo indossa una maglietta con il logo di Superman, dichiara di poter sollevare un peso maggiore rispetto a un ragazzo con una t-shirt che non rimanda ad alcun supereroe. Lo studio è chiaro: diventiamo almeno un po’ quello che indossiamo.