Un colpo di reni per favore!
Un colpo di reni per favore! I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. (Lc 16,8) P...
https://www.dimensioni.org/2014/11/un-colpo-di-reni-per-favore.html
Un
colpo di reni per favore!
I
figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari
sono
più scaltri dei figli della luce. (Lc 16,8)
Per la vita spirituale, nemmeno un po’ di furbizia, tutta routine,
tutto scontato, tutto scialbo, tutto slavato, tutto dovuto. I ritagli di ogni
cosa: del tempo, dell’interesse, della preoccupazione, della progettualità,
delle risorse, delle amicizie, della professionalità.
Negli ambienti di una comunità cristiana, in oratorio per esempio, è
la stessa cosa: gli ambienti più sciatti, le stanze più buie, il disordine più
organizzato, l’umidità più penetrante, lo sport più svogliato.
Per la vita
di gruppo solo le battute che ti vengono spontanee, le
solite frasi, le preghiere della serie: dico quello che secondo me voi vi
aspettate di sentire; puntualità neanche a parlarne e una dedizione agli amici
da talk show.
Per la vita
di fede, qualche bella emozione ogni tanto, una
frase di vangelo da mandare in sms, una preghierina prima dell’esame, la solita
domanda del perché occorre confessarsi a un prete che è un uomo come me e i
soliti dubbi, ormai ampiamente messi a tacere, sui rapporti prematrimoniali.
Tutta la tua attenzione la metti per prepararti ad andare in
discoteca, per agghindarti per le vasche sul corso e per andare in parrocchia
non ti fai neanche la doccia.
I figli di
questo mondo nel trattare le cose fra di loro, sono più scaltri dei figli della
luce. Il
Signore non ha mezzi termini nel fotografare questo nostro esserci abituati alla
vita cristiana, come al colore delle pareti. Ci si è spento dentro l’entusiasmo
e vogliamo fare i missionari, pensiamo di poter aiutare chi sta in ricerca a
trovare la strada vera della vita.
Presentiamo un cristianesimo senza anima e speriamo che il mondo possa darsi una
svolta. Offriamo una domenica da precetto e ci lamentiamo che si preferisca il
supermercato o un qualsiasi week end. E per andarci la gente sfida le code
interminabili in automobile perché noi non siamo più capaci di presentare una comunità viva in cui esploda la gioia del Risorto. Tutte
le ditte si mettono in cordata per sopravvivere o per proporre i loro prodotti,
noi ci dividiamo continuamente in tanti gruppi e gruppetti. Ogni idea, una fondazione,
ogni sottolineatura, una struttura.
Certo noi non
siamo una catena di commercio, non dobbiamo andare a porta a porta a vendere un
prodotto, non siamo una massa, ma potremmo presentare il dono grande della
comunione se non fossimo tanto addormentati e svuotati dal di dentro.
Il vangelo
non si merita tanta nostra svogliatezza, tanto pressappochismo, tanta
impreparazione. Per prendere una laurea ti metti di lena a studiare, tagli le
amicizie, ti chiudi come in gabbia. Per conoscere il vangelo ti fermi ai
ricordi del catechismo della Cresima di tanti anni fa?
Voi giovani, se
volete, potete oggi darci un soprassalto di furbizia, di scaltrezza, di
entusiasmo, di autentica professionalità, che è la santità, nel vivere la vita
cristiana e nell’annunciare il vangelo.