Turisti nello spazio
scienza di Claudio Pasqua È già domani con l’astronautica Turisti nello spazio Qualcuno ha già pernottato sulla Stazione...
https://www.dimensioni.org/2015/10/turisti-nello-spazio.html
scienza
di Claudio Pasqua
È già domani con l’astronautica
Turisti nello spazio
Qualcuno ha già pernottato sulla Stazione Spaziale Internazionale come ospite pagante. Una vacanza costosa, che genera però nuove prospettive di lavoro.
L’era spaziale ha avuto inizio il 4 ottobre 1957, quando il primo satellite artificiale russo Sputnik 1 fu lanciato nell’orbita terrestre. Lo Sputnik era costituito da una sfera di alluminio del peso di 83,4 Kg e fu il primo di molte migliaia di satelliti lanciati nello spazio.
Dall’epoca dello Sputnik 1 le navicelle robotizzate (senza equipaggio e le cui missioni sono controllate dai computer) hanno esplorato lo spazio intorno alla Luna, al Sole, alla Terra e a molti altri pianeti. Il lontano pianeta nano Plutone è stato raggiunto dalla sonda New Horizon pochi mesi fa ed è ancora vivo il ricordo della permanenza da record di Samantha Cristoforetti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (SSI).
Ma se fino a ieri salire a bordo della SSI era appannaggio solo degli astronauti, oggi anche le persone comuni possono aspirare a fare una “vacanza” a gravità zero. Come i sette “turisti” che finora hanno varcato la soglia della SSI, ovviamente a proprie spese.
Nelle loro missioni, durate al massimo 15 giorni, i turisti spaziali hanno raggiunto la SSI a bordo di capsule russe Soyuz e svolto attività di pubbliche relazioni e comunicazione, ricerca scientifica e svago. Le stime dei costi di ciascun volo orbitale, che non sono stati resi noti ufficialmente, hanno subìto variazioni nel corso degli anni passando da 20 a 40 milioni di dollari. Cifre, insomma, non proprio alla portata di tutti, eppure il settore dei viaggi spaziali oggi è ritenuto commercialmente interessante da parte di diverse compagnie. Infatti, volare verso la SSI non è l’unica opportunità disponibile per chi vuole… puntare verso il cielo.
Mai con i piedi a terra
Ci sono, per esempio, i voli parabolici. Consentono di sperimentare qualche decina di secondi in microgravità sfruttando particolari traiettorie di volo con aerei attrezzati e rinforzati per compiere rapide cabrate e traiettorie paraboliche. Possono trasportare una cinquantina di passeggeri, compiendo fino a 40 parabole in un volo di due ore.
Al culmine della parabola, il passeggero è soggetto a 30 secondi di assenza di peso (o microgravità). L’aereo sale a 8.000 metri di quota, per poi procedere fino a 12.000 con un angolo di incidenza di 45°. Giunto al vertice della parabola, il pilota toglie potenza ai motori, lasciando procedere il volo per inerzia. Una volta terminato il tempo utile della picchiata, il pilota richiama il velivolo, producendo gradualmente sui passeggeri (ritornati in posizione di sicurezza) l’effetto di una gravità doppia rispetto al normale.
L’esperienza può essere vissuta gratuitamente associandosi agli esperimenti dell’ESA (Agenza Spaziale Europea), come già hanno fatto numerosi universitari. Al contrario, se effettuata da un privato, costa in media circa 3500 euro ed è organizzata da diversi imprenditori e compagnie private.
L’industria privata è anche protagonista nella gestione dei voli suborbitali. Usati sin dagli anni Cinquanta dalle agenzie spaziali per l’addestramento e il progresso nella corsa allo spazio, rappresentano oggi il settore di maggior innovazione per quanto riguarda il trasporto di passeggeri civili… tra le stelle.
In questo senso, il volo della SpaceShipOne della Virgin Galactics ha aperto la competizione tra compagnie private nell’offrire questo tipo di esperienza al prezzo di circa 200.000 euro. La stessa Virgin inizierà a breve i voli suborbitali commerciali usando veicoli tipo SpaceShipTwo, che prevede il raggiungimento di 110 km d’altitudine.
Il turismo spaziale, come abbiamo visto, deve ancora prendere davvero… il volo, ma questo non impedisce di studiarne la fattibilità. L’idea di un hotel spaziale è molto accattivante, così come quella di un efficiente ed economico mezzo di trasporto per le persone: si potrebbero costruire navicelle che decollano e atterrano in un aeroporto, come fanno oggi gli aeroplani. Queste “super-navette spaziali” somiglieranno probabilmente ad aerei slanciati, ma saranno spinti sia da razzi sia da motori jet. Buon viaggio. <