La perla d’Oriente

VIAGGI di Francesca Binfarè Pagine del mondo - 8  La perla d’Oriente  Proiettata nel futuro e custode di antichi templi,  ...


VIAGGI
di Francesca Binfarè


Pagine del mondo - 8

 La perla d’Oriente 



Proiettata nel futuro e custode di antichi templi, 
Shanghai suscita un caleidoscopio di emozioni contrastanti. 
Come ha narrato Philippe Rahmy nel suo ultimo libro prima di lasciarci.

Nel 2011 lo scrittore svizzero Philippe Rahmy è stato invitato dall’Associazione degli scrittori cinesi per un periodo di studio nella città di Shanghai. Il giovane autore ha accettato di compiere il viaggio, anche se fin dall’infanzia era affetto (è prematuramente scomparso) da osteogenesi imperfetta, la cosiddetta “malattia delle ossa di vetro”.
Rahmi viveva su una sedia a rotelle, molto spesso era soggetto a dolorose fratture, eppure nonostante il suo corpo così fragile ha deciso di partire per la Cina. Quando è arrivato a Shanghai si è trovato in una città piena di folla, immerso in un tessuto urbano in trasformazione, avvolto da un caleidoscopio di emozioni, faccia a faccia con una realtà totalmente diversa da quella che lui conosceva.
Da questa sua esperienza è nato il libro Cemento armato. Cronaca di un corpo a corpo con Shanghai (EDT).

Nel tempio del Budda di giada
splende la statua della divinità,
pesante una tonnellata.
I due volti della metropoli
Il punto di vista dell’autore, chiaramente vincolato alla sua condizione di fragilità e salute precaria, è la chiave per leggere questo libro. Che resta una guida con cui scoprire la città di Shanghai, anche se attraverso il racconto di un “corpo a corpo” tra Rahmy e la metropoli.
Sviluppo prodigioso: così si potrebbe definire l’espansione tumultuosa vissuta dalla Cina negli anni più recenti, e in particolare da Shanghai. Rumori, vetrine, gente che travolge il visitatore: così si apre il libro, con il frastuono e il movimento umano di questa metropoli. Nel libro Rahmy scrive che a Shanghai si è immersi nella folla ma che si può alzare lo sguardo e trovare la storia: il centro storico cittadino continua a conservare un'atmosfera speciale per chi lo visita.
Non manca il traffico nella metropoli cinese
Shanghai è l’immagine del miracolo cinese, luminoso e accattivante, ma la medaglia ha un retro dove emergono l’inquinamento, l’indifferenza verso le persone, le masse che si muovono indistinte per la città: «Niente è a misura di individuo», scrive Rahmy. Eppure, questa metropoli è chiamata “la perla d’Oriente”.
Insomma, sembra che Shanghai incuta qualche timore, ma è anche magnetica nel suo fascino esotico. È la città più grande della Cina, centro finanziario di rilevanza mondiale. È conosciuta in tutto il mondo per il suo aspetto metropolitano moderno ma anche per le sue attrazioni storiche e culturali. Shanghai sorge lungo la rete d’acqua del lago Taihu, in cui abbondano laghi e stagni; i fiumi principali sono lo Huangpujiang e il Wusongjiang, il lago Diangshan è una perla del suo paesaggio.
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Il libroLa visione personale di Shanghai di Philippe Rahmy si mescola, lungo le pagine di Cemento armato. Cronaca di un corpo a corpo con Shanghai (EDT) a una serie di suoi ricordi. Si va dalle letture alla famiglia, dagli amici alla scomparsa del padre, in un rincorrersi di immagini che si fondono con il presente, cioè con il suo essere alla scoperta della metropoli cinese, con i suoi luoghi, la sua folla, i suoi edifici ultramoderni e gli incontri con chi li vive.
Philippe Rahmy coglie il fascino di Shanghai ma anche le sue ombre, ciò che ci attrae di una città del genere ma anche le sue spigolosità, quello che ci respinge, la sua complessità. Shanghai nel libro risulta bella e contraddittoria, intensa, ricca, una città che è passato, presente e futuro contemporaneamente.
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Il Bund
Il Bund e la modernità
«Le lastre di cemento riflettono i neon della strada pedonale Nanjing che scende verso il Bund», scrive Rahmy. Il Bund, una passeggiata molto famosa che si snoda lungo la riva occidentale del fiume Huangpu, è il simbolo della città moderna.
Chi c’è stato dice che camminarci al tramonto è l’esperienza più spettacolare che si possa fare a Shanghai: al calare della sera, infatti, si accendono le luci e gli edifici risalenti all’inizio del XX secolo assumono un aspetto quasi incantato.
Sulla sponda opposta del fiume sorge il futuristico distretto di Pudong: qui svettano la Shanghai Tower con i suoi 632 metri di altezza e la torre televisiva Oriental Pearl, che si riconosce per le sfere rosa che la caratterizza. Questa è l’immagine brillante e appariscente, e certamente anche bellissima, della nuova area di Pudong, con i grattacieli del centro finanziario e commerciale.
Il profilo della metropoli in questa zona assomiglia molto allo skyline di altre città del mondo (anche se i suoi edifici lo rendono inconfondibile, nonché molto fotografato), ma resta sempre affascinante da osservare.
Il Bund ospita anche il primo tunnel pedonale in Cina che attraversi un fiume: simbolo dell’architettura civile di Shanghai è diventato anche un’importante attrazione turistica della città.

Il respiro della tradizione
L’Antica Via di Shanghai ci permette di farci un’idea di com’era la città un tempo. Nella parte orientale dell’Antica Via sono state ricostruite le tradizionali abitazioni popolari del tardo periodo della dinastia Qing. Nella parte occidentale della strada gli edifici riproducono lo stile architettonico delle dinastie Ming e Qing, e oggi sono usati come negozi e centri commerciali: rendono comunque bene l’idea di com’era la città.
Il giardino Yuyuan
Nella parte nord-orientale del quartiere storico si trova il Giardino Yuyuan, o Giardino della Pace, edificato a partire dal 1559. Oggi i turisti si recano a visitare la collina rocciosa artificiale Huangshi, il muro decorato con il drago, la torre Huijing, il palcoscenico teatrale all’aperto e il padiglione Yulinlong; il Giardino è vasto, ospita edifici tradizionali, piccoli laghi poetici e torri.
Il ponte a nove curve e il padiglione in mezzo al lago mostrano l’armonia che spesso associamo ai giardini e ai manufatti cinesi, e rappresentano le visite più affascinanti che si possano fare all’interno dello splendido Yuyuan, considerato il giardino più bello a sud del fiume Yangtze per la sua unicità. Meglio evitare una visita nel weekend, quando il giardino è spesso affollatissimo. Ci si arriva con la metropolitana, fermata Yu Garden – non si può sbagliare.
Il Tempio Longhua è il più grande tempio di Shanghai, bellissimo con la sua struttura a pagoda: tutto il complesso del tempio è immerso nella pace. Molto suggestiva, almeno per noi occidentali, è la Torre della Campana e del Tamburo, che fa parte del complesso del tempio. Il 31 dicembre la tradizione vuole che si batta la campana 108 volte, per dare il benvenuto al nuovo anno. Da non perdere anche la pagoda ottagonale, appena fuori dal tempio.
La strada pedonale Namijng Road
Altra ricchezza della città di Shanghai è il Tempio del Buddha di giada, conosciuto in tutto il mondo proprio per la statua di Buddha che ospita al suo interno. È uno dei templi buddisti più importanti della Cina. Il suo complesso comprende diversi edifici come il Padiglione del Re Celeste, la Grande Sala, e appunto il Palazzo del Buddha di Giada. La statua del Buddha pesa una tonnellata ed è scolpita in un unico blocco di giada bianca: davvero da ammirare. Altra caratteristica del tempio: i muri sono di colore giallo zafferano.
Infine, bisogna segnalare uno dei migliori musei della Cina: è lo Shanghai Museum, dedicato all’arte cinese antica. Che siano porcellane, giade, sculture, esempi di calligrafia, monete, dipinti, qui si può vedere di tutto.
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Le puntate precedentiNei numeri scorsi di Dimensioni Nuove le città e gli autori presi in considerazione sono stati:Pechino/Tiziano TerzaniLondra/Conan DoyleSan Pietroburgo/F. DostoevskijEdimburgo/J.K. RowlingNew York/J.D. SalingerParigi/Serena DandiniAtlante leggendario delle strade d’Islanda/Jón R. Hjálmarsson

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