La forza degli ultimi Jedi

cinema di Claudio Facchetti In una galassia lontana… La Forza degli ultimi Jedi La saga di “Star Wars” arriva al suo ottavo capitol...

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di Claudio Facchetti


In una galassia lontana…

La Forzadegli ultimi Jedi

La saga di “Star Wars” arriva al suo ottavo capitolo.La giovane Rey deve contrastare le forze del sinistro Primo Ordine. Per farlo, dovrà prima imparare i segreti custoditidal vecchio Luke Skywalker.


   Se fosse un puzzle, sarebbe composto da migliaia di pezzi e ormai per capirci qualcosa, ci vuole una mappa, o un’app da scaricare (ma forse qualcuno ci ha già pensato). Stiamo parlando della sterminata saga di Star Wars, arrivata all’ottavo capitolo con Gli ultimi Jedi, seconda “puntata” della terza trilogia, quella definita “del sequel”, in attesa dell’ultimo “episodio”, previsto nel 2019.
   Le altre due trilogie, precedenti a questa, sono state spalmate negli anni passati: la prima “storica”, da cui ha avuto inizio tutto, tra il 1977 e il 1983 (comprendeva gli Episodi IV, V e VI), la seconda tra il 1999 e il 2005 (metteva in fila gli Episodi I, II e III) e serviva da prequel.
   Un’odissea stellare uscita fuori dal vulcanico cervello di George Lucas, regista, sceneggiatore e produttore, che lo ha fatto finire di diritto nella storia del cinema moderno. Un’odissea che, almeno come cineasta, si è fermata al primo film (Star Wars - Una nuova speranza, 1977) e alla trilogia prequel, per poi indirizzare tutti i suoi sforzi nel seguire la sua casa di produzione, la LucasFilm.
    Un “giocattolo” d’oro, quest’ultimo, tanto che quando Lucas ha deciso di cederlo alla Disney nel 2012, ha messo nelle tasche poco più di 4 miliardi di dollari, assicurandosi così la pensione. L’ingresso della Disney ha favorito il ritorno del brand Star Wars e il progetto di rilanciare la serie con una nuova trilogia che stavolta, però, fungesse da sequel agli Episodi IV, V e VI con il contorno, come se non bastasse, di vari spin off.
   In questo modo, sono già usciti nelle sale Il risveglio della Forza - Episodio VII nel 2015 con la regia di J.J. Abrams e uno spin off, Rogue One: A Star Wars Story, nel 2016, diretto da Gareth Edwards, pellicole che hanno scalato il botteghino degli incassi: la prima con oltre due miliardi di dollari, la seconda con più di un miliardo di dollari.

Alla ricerca di un maestro
   L’operazione Star Wars, dunque, ha funzionato alla grande, acchiappando i nostalgici delle vecchie trilogie e le nuove generazioni con quella oggi in corso di produzione. Non a caso, nel precedente Il risveglio della Forza, Abrams ha riaggiornato l’impianto di base dell’Episodio IV innestandogli elementi inediti. Una scelta quasi obbligata, per mettere in moto quel meccanismo avventuroso misto ai sentimenti provati dai vari personaggi che, all’epoca, furono tra gli assi vincenti del film, uniti agli eccezionali effetti speciali.
   Con Gli ultimi Jedi si passa a una fase successiva della storia e per l’occasione Abrams si è defilato alla produzione lasciando la macchina da presa a Rian Johnson che, dopo una discreta carriera, ha qui l’opportunità di fare il colpaccio della vita. «Sono cresciuto non solo guardando i film di Star Wars – ricorda – ma anche giocando con i relativi giocattoli. Così, da bambino, imbastivo le mie storie immaginarie e ora mi sembra di tornare alla mia infanzia in modo strano. Inutile dire che sono felice di questa esperienza».
   La trama riannoda i fili con Il risveglio della Forza e ha come asse portante la ricerca da parte di Rey (Daisy Ridley), la giovane mercante di rottami, di Luke Skywalker (Mark Hamill), vecchio cavaliere Jedi. Lei ha bisogno di un maestro che la guidi e le insegni a controllare la Forza. Solo che Luke si è ritirato in esilio volontario in un pianeta sperduto, Ahch-To, e non sarà facile scovarlo.
   Incontrarlo è fondamentale per Rey, perché dai suoi insegnamenti potrà ricavare quelle capacità necessarie per contrastare con efficacia la minaccia che sta portando lo spietato Kylo Ren (Adam Driver), sconfitto nel precedente film, ma non domato. Anzi, accanto a lui si manifesta il Leader Supremo Snoke (Andy Serkis) che, insieme al loro esercito, vogliono distruggere per sempre chi è schierato con la Resistenza e far trionfare il sinistro Primo Ordine.

Le zone grigie
   Su questo plot di base, ovviamente, s’intrecciano altre vicende che tengono alta la tensione, ma certo il film sviluppa con più profondità alcuni personaggi, vecchi e nuovi, rispetto al precedente. Come quello di Rey: «Deve capire dove sta andando – commenta Daisy Ridley – , qual è il suo posto in ciò che le sta succedendo. Non conosce i suoi genitori, ma scoprirlo forse non è così importante, o perlomeno non le renderà la vita più facile. E il confronto con Luke Skywalker, che ammira, non sarà semplice».
   Lo stesso Skywalker si ammanta di ombre scure: «È un uomo con il morale a terra – dice Mark Hamill – , che ha scelto di isolarsi da tutti. Il fatto che dica: “Io conosco solo una verità. È il momento dei Jedi di finire”, è abbastanza sconvolgente per un personaggio che nei film originali era il simbolo dell’ottimismo e della speranza».
   E proprio parlando della trilogia iniziale, non si può non fare cenno alla principessa Leia, interpretata da Carrie Fisher, stroncata purtroppo da un arresto cardiaco l’anno scorso e qui alla sua ultima apparizione sul grande schermo. «Non abbiamo cambiato nulla del suo girato – precisa il regista per allontanare qualsiasi speculazione sull’attrice – e dunque non siamo intervenuti pensando di chiudere il suo arco narrativo. Guardando il film, il pubblico avrà una reazione molto emotiva di ciò che farà».
   “Emotività” sembra la parola chiave su cui si è voluto costruire Gli ultimi Jedi, pur non facendo mancare le sequenze spettacolari di duelli e battaglie galattiche. «Mai però come in questo film – suggerisce Daisy Ridley– le caratterizzazioni sono sfumate in ampie zone di grigio: non è tutto in bianco e nero, non ci sono solo “buoni” e “cattivi”».
   Anticipazioni, dunque, gustose, che sembrano spostare su un altro piano la pellicola, che rimane chiaramente spettacolare nel suo impianto. Una via di mezzo non facile da seguire, una scommessa da vincere per il regista Rian Johnson. Se ci sarà riuscito, lo diranno gli incassi, certo, ma anche i milioni di fan della saga sparsi per il globo. Che la Forza sia con lui. <

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