Sicurezza: non conosce crisi il cybercrime

+50%, +372%, + 410%: non sono certo i trend di borsa, né tantomeno le percentuali di crescita del PIL in Europa, ma rispettivamente l’aum...


+50%, +372%, + 410%: non sono certo i trend di borsa, né tantomeno le percentuali di crescita del PIL in Europa, ma rispettivamente l’aumento di malware per telefoni cellulari, il trend di crescita del cybercrime e l’aumento dei furti d’identità in rete dal 2011 al 2012 su scala internazionale.   



Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2013 sulla Sicurezza del CLUSIT, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica dell’Università degli Studi di Milano.
Un quadro assai allarmante, soprattutto se si guarda al sempre maggior numero di informazioni che si condividono in rete tramite i social network, alla diffusione delle app bancarie e al dilagare di nuovi malware proprio in campo mobile, Android in testa.
Ma non basta, continuano ad aumentare (+611%) gli attacchi DdoS di varia natura, si pensi alle azioni di Anonymous, e senza dubbio il 2012 e il 2013 saranno ricordati per i celebri episodi di spionaggio e di furto dei dati personali.
Una selva intricata, la rete, per le aziende, per i privati cittadini, per le istituzioni e persino per i servizi segreti.
Come spiega il Presidente dell’Associazione Gigi Tagliapietra al Corriere delle Comunicazioni, quasi un italiano su due è vittima del cybercrime e nonostante questo due aziende italiane su dieci hanno tagliato proprio sulla sicurezza informatica.
È evidente in effetti come in Italia la situazione sia particolarmente drammatica: il 2012 è stato l’anno degli attacchi clamorosi alla SIAE, al sito  istituzionale del Vaticano e al database dell’INPS, con un danno alle casse dello Stato, solo per quest’ultimo episodio, stimato in 1,8 milioni di euro.
Non solo, è stato anche l’anno del furto informatico di oltre 400.000 euro ai danni del conto corrente dell’Ordine degli Avvocati di Padova e del furto di credenziali di oltre 8.000 clienti di Asus Italia, anche se il fatto più eclatante resta senz’altro l’operazione criminale denominata Eurograbber, che è partita proprio dall’Italia e ha colpito 30.000 conti correnti europei, sottraendo oltre 36 milioni di euro ai correntisti, grazie a una variante del malware Zeus per dispositivi mobile.
Rispetto al 2011 in particolare le ragioni degli attacchi si sono spostate gradualmente dall’attivismo digitale, spesso dimostrativo, al vero e proprio cybercrime, mirato più spesso a sottrarre denaro o identità digitali.
Per non parlare del 2013, segnato in primis dal Datagate rivelato da Edward Snowden, ma anche dalle vulnerabilità di Android e dai bachi di sicurezza di Facebook. Un cambio di passo che impone, in Italia soprattutto, molta attenzione e prevenzione, prima di tutto nell’uso degli smartphone e nella protezione dei dati aziendali e bancari. 
Stefano Moro 


Glossario
Malware
Contrazione delle parole inglesi malicious e software, indica un “programma malvagio” creato per danneggiare un computer o un intero sistema informatico. Solitamente si annoverano tra i malware i virus informatici.
Password cracking
Con i termini password e account cracking si intende comunemente il processo di appropriazione delle password e degli account degli utenti di un servizio tramite l’accesso ai database in cui sono conservati oppure durante la loro trasmissione sulla rete.
Attacco DDoS (Distributed Denial of Service)

Attacco informatico in cui si ‘bombarda’ di accessi ad esempio un sito web, portandolo al limite delle sue prestazioni, fino al punto in cui non è più in grado di rispondere e fornire le pagine a chi tenta di accedere. La parola ‘distributed’ indica il fatto che tale attacco viene realizzato coinvolgendo più macchine distribuite sulla rete. 

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