Stupefacenti slot-machine

Esistono forme di dipendenza, che non derivano solo dalle sostanze stupefacenti, dal tabacco o dall’abuso di alcol, ma riguardano pur...



Esistono forme di dipendenza, che non derivano solo dalle sostanze stupefacenti, dal tabacco o dall’abuso di alcol, ma riguardano pure la tendenza al gioco d’azzardo. Una realtà perversa, che in Italia sta dilagando soprattutto fra i giovani e rovinando la loro vita.   

La ludopatia
Frequentare sale da gioco, stare davanti alle slot-machine o ai video-poker on-line, acquistare biglietti gratta-e-vinci o del superenalotto può rappresentare causa di ludopatia, o gioco dazzardo patologico (gap), una dipendenza grave in cui chi gioca e perde denaro diventa un malato cronico. 

Un mega-business
LItalia è considerata uno dei primi Paesi al mondo dove labitudine al gioco dazzardo ricorre più frequentemente. Unabitudine che fa guadagnare allo Stato, legalmente, 90 miliardi di euro lanno. Unabitudine che è diventata una vera e propria industria, in cui lavorano 120.000 persone impiegate in 5000 aziende. Un mega-business in cui ha messo le sue mani avide anche il crimine organizzato, con 41 clan mafiosi che, secondo i dati dellassociazione Libera, nel 2011 si è accaparrato un volume daffari di 10 miliardi. Le conseguenze per la salute mentale e fisica riguardano un numero impressionante di giocatori dazzardo patologici: 800 mila malati cronici (secondo stime nazionali riferite al 2012).

Gioco compulsivo
Indagini di respiro nazionale hanno evidenziato che l80% della popolazione italiana tende saltuariamente a comprare biglietti della lotteria o a fare scommesse; il 13% gioca con le slot-machine ogni settimana e il 5% lo fa duetre volte la settimana. La ludopatia o il gioco dazzardo patologico è dunque in agguato e le previsioni di un aggravamento del fenomeno sono allarmanti: persone anziane, disoccupati e giovani sono fra le vittime predestinate, e anche i minorenni, sebbene a essi il gioco sia vietato per legge. La Polizia postale ha accertato che le scommesse on line sono in aumento soprattutto fra i giovanissimi. La media dei giovani, infatti, rispetto agli adulti, che si dedicano al gioco è di 4 volte superiore. I giovani, secondo gli psicologi, sono fortemente eccitati dalla dimensione illusoria di onnipotenza che deriva  dal gioco compulsivo on-line, e costituiscono dunque più di altre fasce detà una categoria a rischio.

Il piacere del rischio
In genere, sono più i maschi a cadere in questo baratro; il gratta-e-vinci è il più gettonato, ma lo stare davanti al pc, o premere un bottone sul proprio cellulare e collegarsi a internet per giocare è diventata una vera e propria mania neurologica; videopoker, slot-machine vanno comunque per la maggiore, superenalotto, scommesse sportive e bingo seguono a ruota fra le preferenze. Fra gli adolescenti non è tanto la sete di denaro, come per gli adulti, la molla che fa scattare limpulso al gioco, ma è la propensione al rischio, il piacere che deriva dal rischiare almeno un poco...

Arginare il fenomeno
Le istituzioni, con correttivi normativi, e le scuole, con strumenti educativi-preventivi appropriati, stanno cercando di arginare le conseguenze negative di questo fenomeno, ma la strada è ancora lunga. Non è un caso che si sia vietato aprire strutture per il gioco dazzardo vicino a scuole, ospedali e luoghi di culto. Peccato che la distanza sia stata stranamente ridotta da 500 metri a 200 metri. Perché? Curiosamente quando si apre al pubblico un negozio, un bar, una tabaccheria, con slot-machine e video-poker, dietro langolo si aprono anche locali dallinsegna accattivante: Vendo e compro oro?. Gli usurai aspettano al varco. Casualità o lo Stato è complice e corresponsabile di un modo subdolamente losco di far perdere il denaro e il lume della ragione? 


Nicola Di Mauro 

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