Stupefacenti slot-machine
Esistono forme di dipendenza, che non derivano solo dalle sostanze stupefacenti, dal tabacco o dall’abuso di alcol, ma riguardano pur...
https://www.dimensioni.org/2013/10/stupefacenti-slot-machine.html
Esistono forme di dipendenza, che
non derivano solo dalle sostanze stupefacenti, dal tabacco o dall’abuso di
alcol, ma riguardano pure la tendenza al gioco d’azzardo. Una realtà perversa,
che in Italia sta dilagando soprattutto fra i giovani e rovinando la loro vita.
La ludopatia
Frequentare
sale da gioco, stare davanti alle slot-machine o ai video-poker on-line,
acquistare biglietti gratta-e-vinci o del superenalotto può rappresentare causa di ludopatia, o gioco d’azzardo patologico (gap), una
dipendenza grave in cui chi gioca e perde denaro diventa un malato cronico.
Un mega-business
L’Italia è considerata uno dei primi Paesi al mondo
dove l’abitudine al gioco d’azzardo ricorre più frequentemente. Un’abitudine che fa guadagnare
allo Stato, legalmente, 90 miliardi di euro l’anno. Un’abitudine che è diventata una vera e propria industria, in
cui lavorano 120.000 persone impiegate in 5000 aziende. Un mega-business in cui
ha messo le sue mani avide anche il crimine organizzato, con 41 clan mafiosi
che, secondo i dati dell’associazione “Libera”, nel
2011 si è
accaparrato un volume d’affari di 10 miliardi. Le conseguenze per la salute mentale e fisica
riguardano un numero impressionante di giocatori d’azzardo
patologici: 800 mila malati cronici (secondo stime nazionali riferite al 2012).
Gioco compulsivo
Indagini
di respiro nazionale hanno evidenziato che l’80% della popolazione italiana tende saltuariamente a comprare
biglietti della lotteria o a fare scommesse; il 13% gioca con le slot-machine
ogni settimana e il 5% lo fa duetre volte la settimana. La ludopatia o il gioco
d’azzardo patologico è dunque in agguato e le previsioni di un
aggravamento del fenomeno sono allarmanti: persone anziane, disoccupati e
giovani sono fra le vittime predestinate, e anche i minorenni, sebbene a essi
il gioco sia vietato per legge. La Polizia postale ha accertato che le
scommesse on line sono in aumento soprattutto fra i giovanissimi. La media dei
giovani, infatti, rispetto agli adulti, che si dedicano al gioco è di 4 volte superiore. I giovani, secondo gli
psicologi, sono fortemente eccitati dalla dimensione illusoria di onnipotenza
che deriva dal
gioco compulsivo on-line, e costituiscono dunque più di altre fasce d’età una
categoria a rischio.
Il
piacere del rischio
In genere, sono più i maschi a cadere in questo baratro; il
gratta-e-vinci è il più gettonato, ma lo stare davanti al pc, o
premere un bottone sul proprio cellulare e collegarsi a internet per giocare è diventata una vera e propria mania neurologica;
videopoker, slot-machine vanno comunque per la maggiore, superenalotto, scommesse
sportive e bingo seguono a ruota fra le preferenze. Fra gli adolescenti non è tanto la sete di denaro, come per gli
adulti, la molla che fa scattare l’impulso al gioco, ma è la propensione al rischio, il piacere che
deriva dal rischiare almeno un poco...
Arginare
il fenomeno
Le istituzioni, con correttivi normativi, e
le scuole, con strumenti educativi-preventivi appropriati, stanno cercando di
arginare le conseguenze negative di questo fenomeno, ma la strada è ancora lunga. Non è un caso che si sia vietato aprire strutture
per il gioco d’azzardo vicino a scuole, ospedali e luoghi
di culto. Peccato che la distanza sia stata stranamente ridotta da 500 metri a
200 metri. Perché?
Curiosamente quando si apre al pubblico un negozio, un bar, una tabaccheria,
con slot-machine e video-poker, dietro l’angolo si aprono anche locali dall’insegna accattivante: “Vendo e compro oro?”. Gli usurai aspettano al varco. Casualità o lo Stato è complice e corresponsabile di un modo
subdolamente losco di far perdere il denaro e il lume della ragione?
Nicola Di Mauro