Un inglese in Italia

Joan Peter Sloan Un inglese in Italia Avete presente quando si dice “parla come mangi”? A giudicare da quello che mangiano oggi i te...

Joan Peter Sloan
Un inglese in Italia

Avete presente quando si dice “parla come mangi”? A giudicare da quello che mangiano oggi i teenager, che di notte fanno la coda nei fast food made in U.S.A., l’inglese dovrebbero parlarlo (o meglio: masticarlo) piuttosto bene.
Ma non è così! In pieno villaggio globale, l’inglese resta un ancora materia indigesta per molti dei nostri ragazzi, superata solo dalla matematica. Odio viscerale, sottovalutazione della sua importanza, o approccio didattico sbagliato?
Un metodo di apprendimento basato sull’umorismo, ecco il metodo di Joan Peter Sloan
Lo abbiamo chiesto a Joan Peter Sloan, inglese innamorato dellItalia e guru dellinglese imparato divertendosi: un insegnante travestito da comico, diventato unicona grazie al successo di Instant English, un bestseller capace di vendere oltre 200.000 copie:
Da Zelig alla scuola dInglese di Milano: la tua ascesa è stata pressoché inarrestabile: quali sono le ragioni del tuo successo?
Secondo me si possono riassumere in una sola parola: sensibilità. Vivendo nel vostro Paese, mi sono accorto che nei confronti della lingua inglese gli Italiani avevano quasi sempre lo stesso problema: una grandissima paura di sbagliare che li bloccava e gli toglieva entusiasmo. Una volta individuata la malattia, non è stato difficile mettere a punto la cura: e così, convinto che quando ci si diverte diventa tutto più facile, ho ideato un metodo di apprendimento basato sullumorismo, dove si impara scherzando e non ci si demoralizza.
Quindi, dire Italiani e dire inglese non sarà più considerato un ossimoro...
Spero proprio di sì: a me sembra che fino ad ora, in Italia, lapprendimento dellinglese non abbia avuto limportanza che merita. Se ci pensiamo bene, infatti, imparare linglese è vitale: e non solo per fare bella figura con gli amici. Gli italiani devono accettare la dura realtà: 1) litaliano è una lingua nobile e bellissima, ma che oggi non serve quasi a nulla; 2) senza linglese, ormai, non si va da nessuna parte: il mercato del lavoro si è globalizzato e la sua lingua è linglese.
Ci sono un paio di settori in cui gli Italiani, forse perché costretti, usano (invero piuttosto male) la lingua anglosassone: quello tecnologico...
Magari allorecchio italiano potrà suonare un tantino fastidioso, ma io dico: più spesso si usa linglese, meglio è. Certo, eccessi come la mail che ricevetti qualche anno fa (ti ho forwardato il report del meeting dello scorso weekend) sono quasi ridicoli; ma in genere io incoraggio le persone ad utilizzare linglese in tutte le occasioni possibili, perché è il modo più efficace per impadronirsi della lingua.
Linglese a scuola: che cosa cambieresti per rendere linsegnamento più efficace e lapprendimento più piacevole?
Parecchie cose. Non per farmi pubblicità, ma la mia scuola, che ho aperto a Milano Sei allinizio del 2012 (http://www.jpscuola.it), propone  un modello di insegnamento completamente diverso da quello scolastico: grazie agli strumenti del teatro comico, riesce a coinvolgere gli studenti, consentendo loro di apprendere in modo più piacevole e veloce. Intendiamoci: io non voglio certo sostituirmi alle scuole pubbliche, ma un cambiamento di rotta è necessario. Mi riferisco, in particolare, a due aspetti: 1) iniziare linsegnamento dellinglese a sei anni, quando limprinting linguistico è già avvenuto, è un errore gravissimo; 2) gli insegnanti italiani e ne ho conosciuti parecchi, nei seminari che ho tenuto sono preparati e volenterosi, ma il loro metodo di insegnamento lascia alquanto a desiderare: il Ministero deve mettersi in testa che lapproccio accademico è diventato controproducente, che limportante è saper comunicare.
I giovani e linglese: come lo parlano i nostri ragazzi, rispetto alla media europea?
I ragazzi italiani se la cavano piuttosto male. E le statistiche, purtroppo, mi danno ragione: siete agli ultimi posti, dietro persino al Kazakistan. Le cause, a mio parere, sono molteplici: a parte le responsabilità della scuola, in Italia (al contrario di Olanda e Germania) non si sfrutta il potenziale della tv pubblica, che, proponen  do programmi in lingua straniera, potrebbe aiutare i bambini ad imparare linglese gratuitamente. Ma voi Italiani siete maestri di scuse, ne avete sempre una pronta: come quella che per Tedeschi e Olandesi imparare linglese sarebbe più facile. Non è assolutamente vero: lo conoscono meglio perché lo studiano meglio. In Italia si sprecano troppe opportunità. Basti pensare ai fortunati che hanno la possibilità di andare a fare una full immersion in Gran Bretagna e poi si stabiliscono a Londra, dove la vita è costosissima e la lingua non si impara, perché lì è pieno di Italiani: e infatti, quando tornano a casa, linglese lo parlano peggio di prima.
Ogni anno tanti giovani lasciano lItalia per andare a cercar fortuna in Inghilterra: come sono considerati gli italiani in Gran Bretagna?
Al contrario di quello che si pensa, gli inglesi non detestano gli Italiani: questa sensazione dipende dal fatto che, purtroppo, si tende ad identificare lInghilterra con Londra, una città dove nessuno straniero è veramente benvenuto, perché gli abitanti sono soffocati dal turismo di massa. In realtà gli Inglesi, oltre alla genetica incompatibilità con gli Scozzesi, hanno qualche problema soltanto con Francesi e Tedeschi: lItalia, invece, è arte, cultura e delizie enogastronomiche, e quindi, per loro, rappresenta una sorta di paradiso. Il consiglio che rivolgo ai giovani che hanno intenzione di emigrare in  Gran Bretagna, pertanto, è questo: lasciate perdere Londra e andate nel Nord del Paese, dove il costo della vita è molto inferiore, la lingua si impara meglio e sarete considerati alla stregua di miti viventi: aprite una pizzeria o un ristorante da quelle parti e, se ci sapete fare, il successo è garantito.
Il tuo nuovo spettacolo si intitola Culture shock: an Englishman in Italy. Adesso che hai superato lo shock culturale, puoi dirci tre cose che ami e tre cose che detesti dellItalia?
Cominciamo dalle cose che amo e che da anglosassone un po invidio: innanzitutto la libertà emotiva degli uomini italiani, che non si fanno problemi ad abbracciare gli amici, o a baciare i parenti (cosa impensabile da noi); in secondo luogo, la mentalità molto più materna delle donne italiane; e infine, ovviamente, la creatività delle persone italiane, che per me sono il vero spettacolo dellItalia. Tra le cose che detesto, al primo posto metterei il maschilismo della società italiana, con le donne ormai ridotte ad oggetti sessuali da sbattere in copertina, o in TV, il più svestite possibile; poi la puntualità, troppo scarsa per i miei gusti: ricordo una ragazza con cui sono uscito che mi disse smettila di chiamarmi ogni mezzora... ti ho detto che arrivo tra cinque minuti!; infine lindividualismo: ci sono troppi furbi, in Italia, che pensano soltanto al proprio interesse a spese della collettività. Ma a mio parere è anche per questo che siete in crisi: se foste più uniti e solidali, ne sono convinto, lItalia sarebbe number one in Europe.      

Carlo Mantovani 

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