Jack Ryan
di Paolo Morelli La prima missione a Mosca Jack Ryan colpisce ancora! Il celebre agente segreto uscito dalla penna di Tom Clancy tor...
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di Paolo Morelli
La prima missione a Mosca
La prima missione a Mosca
Il celebre agente segreto uscito dalla penna
di Tom Clancy torna sul grande schermo e si scopre com’è diventato una spia.
Tra scene spettacolari, effetti speciali e tanta azione.
Oracle, nota software house statunitense con sede in
California, molto conosciuta da chi lavora nell’informatica e gestisce
database, ha chiesto alla produzione di Jack Ryan: l’iniziazione, film di prossima uscita diretto da Kenneth Branagh, di eliminare il proprio brand dalle scene
che aveva sponsorizzato. Un passo indietro piuttosto clamoroso, ma perché?
Andiamo con ordine.
La pellicola è il primo capitolo di una serie che vede come protagonista Jack Ryan, personaggio creato dallo scrittore Tom Clancy, scomparso il 1° ottobre 2013, che nei suoi 13 libri, di grandissimo successo nel mondo, ha toccato il tema dello spionaggio e che sul grande schermo è già stato interpretato da Harrison Ford in due pellicole milionarie, Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo.
La storia
inizia a Mosca, in pieno inverno, quando un oligarca
russo è in procinto di mettere a punto un complotto per far collassare l’economia americana. Nel frattempo, a Wall Street, l’agente
della CIA Jack Ryan, ottiene il suo primo incarico, che lo catapulterà “sul
campo” – nell’ombra dell’infiltrazione sotto copertura – dopo anni di lavoro
dietro una scrivania.
Il
personaggio letterario trova un’evoluzione cinematografica che ne ridefinisce
le caratteristiche, trasformandosi in un vero e proprio agente segreto
interpretato da Chris
Pine (Star Trek, E.R. – Medici in prima linea, CSI Miami, Six Feet
Under) che si
ispira a tutte le opere letterarie di Tom Clancy. «Abbiamo deciso di ricreare
le origini del personaggio di Jack Ryan in chiave moderna – ha spiegato il produttore Lorenzo Di Bonaventura –
seguendo il suo percorso da studente a recluta della CIA, fino al suo primo
coinvolgimento in eventi globali sconvolgenti.
Emerge la
crescita della sua personalità, di come maturano i suoi parametri verso ciò che
è giusto o sbagliato, di come si relaziona e di come gestisce
tutti gli interrogativi legati al pericolo. Non è un supereroe: è una persona
che, in caso di necessità, affronta direttamente la situazione dando vita ad
una storia d’azione al cardiopalma».
Jack
diventa inaspettatamente un “agente sul campo” e, dopo un inizio traumatico,
incomincia ad ambientarsi e a capire come fare per sopravvivere, a volte a
scapito di chi cerca di eliminarlo. La scoperta di un complotto segretissimo lo rende infatti un obiettivo sensibile da
parte del magnate russo, il quale non può rischiare che il suo piano venga reso
pubblico ed è disposto a tutto per evitare che accada.
Coincidenze imbarazzanti
Ma
torniamo a Oracle. Perché la software house ha deciso di
revocare la sponsorizzazione? La ragione potrebbe essere legata a un nome,
quello di Edward Snowden, l’ex consulente della CIA e poi dell’NSA
(National Security Agency, servizi segreti statunitensi) che nel giugno 2013 è
finito al centro della cronaca mondiale per aver
rivelato i programmi di spionaggio di massa portati avanti dalla
NSA e dal governo degli Stati Uniti d’America.
Kevin Costner |
Pubblicato
per la prima volta dal Guardian, quotidiano britannico, il rapporto ha costretto Snowden a scappare
dagli USA per evitare l’arresto e per poi, dopo varie vicissitudini, rifugiarsi
a Mosca. Le sue rivelazioni hanno costretto il presidente Barack Obama a
esprimersi più di una volta per aggiustare il tiro e giustificare i programmi di spionaggio della NSA – che teneva sotto controllo
comunicazioni private in tutto il mondo con
la motivazione della lotta al terrorismo – fino ad annunciare la riduzione del
controllo da parte dei servizi segreti americani (ma il programma non è ancora
stato sospeso).
Le attinenze tra il personaggio di Jack Ryan, finito suo malgrado
all’interno di un complotto internazionale con tutti i dettagli che ne
conseguono, e Edward Snowden, finito anch’egli in Russia, sono molteplici, per
quanto casuali, e potrebbero aver spinto Oracle a evitare
imbarazzanti parallelismi dopo il lancio del film negli USA. Una precauzione
forse eccessiva, ma indicativa dello stato d’ansia che circonda
l’argomento dello spionaggio – in questo momento – negli Stati Uniti.
Keira Knightley |
Questo film, che prelude ad altre pellicole con lo stesso personaggio,
affronta un argomento scottante partendo da best seller di livello
internazionale nati dalla penna di Tom Clancy. Nel cast anche Kevin Costner (Gli intoccabili, Balla
coi lupi, Guardia del corpo, L’uomo d’acciaio), nel ruolo
dell’handler di Ryan, l’uomo della CIA che lo coinvolge nella missione, e Keira Knightley (Star Wars: la minaccia
fantasma, Orgoglio e pregiudizio, Pirati dei Caraibi, Anna Karenina) nel ruolo della
moglie di Ryan. Davanti alla telecamera anche lo stesso regista Kenneth Branagh,
nei panni del magnate russo, noto per gli adattamenti cinematografici di alcune
opere di Shakespeare come Enrico V (1989) e Amleto (1996) – ha recitato
anche nell’Otello di Oliver Parker (1995) – e, ultimamente, per la regia
di Thor.
Uno di noi
Di tenore
decisamente diverso, anche questa volta Branagh si cimenta con una sfida di
carattere letterario. «Ho apprezzato il paradosso di Ryan – ha spiegato il
regista – . È il migliore: ha una mente analitica brillante, anche se è
piuttosto riluttante come uomo della CIA. Ha le qualità e la vulnerabilità
di un uomo comune che lo rendono notevolmente empatico».
«Jack Ryan si ritaglia uno spazio tutto suo nel mondo delle spie – ha
spiegato l’altro produttore del film, Mark Vahradian, facendo eco a Branagh – .
È molto più di una spia qualunque, non è un killer addestrato. Rappresenta
quella persona alla quale batteresti un colpetto sulla spalla per chiedergli
“fino a che punto ti spingeresti per renderti utile al tuo Paese?”. Questo lo
rende interessante: in fondo è uno di noi».
Si tratta di un film per la prima volta sceneggiato in maniera originale
anziché direttamente tratto dalle opere di Tom Clancy e che, secondo
l’obiettivo di Paramount Pictures e Skydance (le produzioni), dovrebbe
classificarsi come “reboot” del personaggio Jack Ryan. Rispetto alle altre
pellicole su Ryan, qui l’obiettivo è coinvolgere un pubblico più giovane, con attori come
Chris Pine e Keira Knightley e una presentazione in chiave decisamente più
moderna. Se questa operazione dovesse fallire, sarebbe a rischio l’intera
serie.
Per ora i risultati al botteghino (il film è già uscito negli Usa il 17
gennaio) non sembrano entusiasmanti, ma la pellicola sarà distribuita in 29
Paesi (per l’Italia si attende il 20 marzo) e in home video, cosa che dovrebbe
garantire, secondo le prime previsioni, un buon risultato di incassi.
Alcuni critici in America hanno accolto con interesse la nuova fatica
cinematografica di Kenneth Branagh, paragonando Jack Ryan a James Bond, pur
mostrando di non avere alcuna relazione con esso. Si tratta di una visione originale dello spionaggio
americano, seppure assimilabile ai recenti casi di cronaca come quello di
Edward Snowden – tutt’altro che risolto – o di Chelsea Manning (l’ex
informatrice di Julian Assange, il creatore di Wikileaks, ora rifugiato
nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra), la quale però ha subito un destino più
sfortunato e ora si trova in carcere. Jack Ryan: l’iniziazione può essere,
finalmente, qualcosa di nuovo. <