I am a cool hunter
Inserirsi nel mondo della moda I am a cool hunter Lo stile italiano è ammirato in tutto il mondo per la sua capac...
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cool hunter
Lo stile italiano è ammirato in tutto il
mondo per la sua capacità di comunicare, unendo ricerca continua, nuove
tendenze e sensibilità, materiali moderni e tecnologia.
Per capire quanto la moda sia intrinseca
alla cultura italiana bisogna andare all’estero laddove, oltre alle ben note
eccellenze culinarie e alla ricchezza architettonico culturale, il nostro stile viene ammirato, invidiato e copiato.
È dagli
anni Cinquanta che le
nostre sartorie si sono imposte sulle passerelle più famose del mondo occidentale,
ridimensionando quello che era il primato francese e conquistando, negli ultimi
quindici anni, anche mercati come l’India e la Cina, profondamente diversi per
cultura ed esigenze.
Se è vero
che non tutti i giorni nascono geni come Valentino, Armani, Prada, Benetton,
Versace, è altresì indubbio che sia nelle vie del centro di una grande città
che nella piazza del paesetto più modesto, uomini e donne di ogni età e di ogni
ceto, indossano capi che non servono al mero scopo di “coprire” ma anche a
quello di raccontare la
propria identità.
Negli
ultimi anni, complice il cambiamento dei tempi e l’influenza di culture
straniere, anche in Italia sono comparsi tessuti, colori ed outfit di ogni
genere che hanno dato vita allo street style, più originale e libero.
L’abito è
servito spesso ad esprimere superiorità e ad inibire chi non appartiene alla
propria classe sociale. Oggi invece, specie per i giovani, la moda è un mezzo per comunicare: mi vesto in un certo modo perché sono
trasgressivo, sono cittadino del mondo, sono sensibile ai temi sociali e così
via.
Gli atelier prestano particolare attenzione alle nuove tendenze, ai
contenuti dei social network, dei blog e ai messaggi che provengono
dall’esterno proprio perché se ne rendono interpreti e li traducono in capi che parlano per noi. Non a caso migliaia
di diplomati ogni anno si iscrivono a corsi universitari che aprono le porte
al mondo della moda e ad interessanti carriere sia in Italia che all’estero.
Eleonora Capelli, classe 1990, ha intrapreso questa
strada quando ha capito che il mondo dei tessuti avrebbe segnato il suo
destino. «Nessuno mi ha influenzato – ci racconta questa bella ragazza bionda,
semplice e raffinata allo stesso tempo –. Ho maturato la consapevolezza,
durante gli anni di studio, che la moda non è soltanto un fatto esteriore e che
l’abito è solo il punto d’arrivo di un lungo percorso che parte
dall’osservazione e dalla ricerca».
Parlando insieme a lei ci accorgiamo che moda vuol anche dire arte. «Infatti – ci spiega – gli uffici stile
delle maggiori case di moda ogni anno scelgono un tema da sviluppare che può essere sociale, culturale,
tradizionale, innovativo ecc. I ricercatori, o cool hunters, devono creare idee che poi verranno
tradotte in disegni (anche grazie all’aiuto di Photoshop e di Illustrator),
successivamente in modelli e, infine, in vestiti. Essi partono da spunti
storici, dall’osservazione della natura, dalle tradizioni dei popoli nel
presente e nel passato, dall’opera di artisti famosi che hanno racchiuso
l’essenza del bello in un quadro, in una statua, in un’opera architettonica».
Per seguire la sua passione Eleonora si è iscritta allo IED (Istituto Europeo di
Design) di Milano e ha conseguito nel dicembre del 2013 la laurea in Fashion
Design. «Tale qualifica – continua Eleonora, originaria della provincia di
Alessandria – permette di scegliere varie strade oltre a quella del designer,
per esempio nell’ambito della produzione come tecnico dell’abbigliamento oppure
come disegnatore progettista o grafico di moda. I laureati possono svolgere
attività all’interno di studi professionali, di strutture aziendali del settore
(abbigliamento, maglieria, accessori, gioielli e sportswear) e delle relative
filiere produttive».
I corsi universitari triennali per lo più di Istituti privati (ad
eccezione, per esempio, del Politecnico di Milano) offrono un percorso
didattico in grado di dare allo studente gli strumenti necessari per la
comprensione di scenari geopolitici di riferimento e di valori storico socio
culturali transnazionali, oltre a corsi che approfondiscono le caratteristiche
dei materiali, delle tecniche di lavorazione ma anche delle logiche di
concorrenza, della distribuzione, della vendita e della comunicazione.
Gli studenti italiani vengono preparati al meglio per potersi confrontare
con i colleghi della prestigiosa St. Martins di Londra o del Fashion Institute
of Technology di New York. A tale scopo viene data particolare importanza
all’uso dell’inglese che è la lingua preferita nell’ambito della moda e che
permette anche di sfruttare il proprio titolo di studio all’estero.
Chiediamo ad Eleonora se ha già pensato al suo futuro: «Per il momento
vorrei restare in Italia anche perché Milano è veramente una capitale mondiale
per ciò che riguarda il mio campo e molte aziende straniere infatti hanno qui
una filiale presso la quale è possibile svolgere uno stage. Volendo trovare
lavoro come cool hunter ho preparato un composit, ovvero
una cartella con tutti i miei lavori che verrà inviato ad aziende italiane e
straniere grazie all’aiuto del nostro Istituto che ci assiste anche dopo la
laurea».
Come molti suoi coetanei Eleonora si è data da fare e ha iniziato subito
a mettere a frutto i suoi studi lavorando presso boutique che le hanno permesso
di arricchire tanto il curriculum quanto l’esperienza. «Ricordo che durante il
secondo anno – aggiunge – un professore ci aveva chiesto di fotografare la
città per trarne dei temi da sviluppare. Questa attività è il primo passo per
la nascita di una collezione ed è qui che vorrei esprimere al meglio il mio
estro».
Oggi, grazie alle moderne tecnologie e ad internet non è un sogno poter
creare propri modelli. Resta comunque un mondo molto competitivo ed Eleonora ne
è consapevole: «Molte persone si fanno strada sgomitando a scapito, spesso, dei
veri talenti di una persona. Ma, credo che buona volontà, entusiasmo ed un
pizzico di fortuna siano le carte vincenti per inserirsi e, magari, emergere».
E mentre la sua ricerca continua questa giovane stilista si aggiorna,
crea, lavora, si ispira ai suoi miti, non demorde e ha la giusta
determinazione, nonché lo stile e la grazia per farcela. <