Meglio poco ma buono

di Enrico Molineri

Meglio poco ma buono

Sobrietà è una parola quasi dimenticata, spesso associata ad una condizione negativa, ma è uno stile di vita che può cambiare il mondo

I centri commerciali iniziano a pensare al Natale ad agosto. Il mantra è sempre lo stesso: aumentare i consumi per stare meglio, aumentare la produzione per lavorare di più. Se questi principi fossero veri vivremmo in una società perfetta, ma come sappiamo il possesso di oggetti non è direttamente proporzionale alla felicità.

Viviamo nella società del bene-avere; per vivere in una vera società del benessere si deve riscoprire uno stile di vita sobrio. Ma i cambiamenti non si improvvisano. I sostenitori della crescita infinita contrastano chi propone stili di vita sobria classificandoli come promotori di un ritorno all’età della pietra.

La sobrietà non è nulla di tutto ciò, anzi, è una virtù, un modo di essere e uno stile di vita che valorizza la percezione della misura, della regola, della capacità di essenzializzare tutti i beni a disposizione. Probabilmente tre televisori in 100m² sono troppi e creano isolamento, mentre la tecnologia dovrebbe aiutare le persone a mettersi in rete e a condividere risorse, usandole in modo razionale e dando maggior valore ai rapporti umani e meno al possesso di oggetti.

La sobrietà è anche un’opportunità per le scelte future. È giustizia sociale, ma anche scelta ecologica. Per il futuro bisognerà sempre di più includere in tutte le stime economiche relative alle attività umane anche i "costi ambientali", cioè l’impatto sugli ecosistemi.

Viviamo in un pianeta "finito", di conseguenza non possiamo adottare un modello di crescita infinita: alcune attività umane eccedono già la capacità di sopportazione dell’ambiente. L’etica del limite e la cultura della sobrietà sono scelte obbligate per costruire fin da oggi una società sostenibile.