Il Borsino delle parole

dSmile di Carlo Mantovani          Il borsino delle parole          Pacchetto - Ricordate quando i pacchetti erano soltanto quelli de...

dSmiledi Carlo Mantovani

         Il borsino delle parole      


   Pacchetto - Ricordate quando i pacchetti erano soltanto quelli delle sigarette o delle caramelle? Adesso c’è l’imbarazzo della scelta. A cominciare dal Parlamento, dove i pacchetti sono all’ordine del giorno: antiterrorismo, scuola, giustizia e, ovviamente, di maggioranza; normale che alla fine ci vengano due scatole così!
Non sono da meno le pay tv (chi non vorrebbe scegliere tra i sempre più succulenti pacchetti in offerta) ed aziende (che tagliano il personale, ma incrementano i pacchetti di servizi). È appena il caso di aggiungere che, in un simile bailamme, per rilassarsi è indispensabile un bel pacchetto vacanza. In questo morboso fiorire di microimballaggi ad hoc, l’unico “pacco” rimasto (vero Silvio?) è quello del Nazareno.

    Responsabile - Se in politica il responsabile non si trova quasi mai, negli slogan pubblicitari è fin troppo frequente: il “modo responsabile”, ipocritamente invocato dagli spot televisivi mentre invitano i giovani a consumare alcolici o a giocare d’azzardo, è diventato una locuzione di comodo, che protegge le multinazionali e scarica il rischio sull’anello debole, il consumatore.
Anche il turismo, secondo gli ambientalisti, dovrebbe essere responsabile: con l’eccezione, però, dei turisti russi, che − francamente − si spera continuino a spendere in modo irresponsabile.

    Crossover - A renderle un teatro dell’ambiguità en plein air non bastava che le strade fossero invase dai transgender, figure ormai dominanti nell’intramontabile mercato dell’amore mercenario: ora sono piene anche di crossover. Non c’è casa automobilistica che manchi l’appuntamento con il nuovo modello della mobilità su quattro ruote: da Nissan, che vanta la mamma di tutti i crossover, a Suzuki, che invece punta su una nuova generazione di crossover, fino a Renault, che addirittura definisce la sua proposta più di un crossover. Insomma: in questo Paese che ama il calcio, ma non riesce a dare un calcio al passato, dal “cross al centro” siamo passati al “crossover in centro”.

     Attivare - L’Italia? È una Repubblica fondata sugli smartphone: che stanno cambiando non solo il nostro modo di vivere, ma anche il nostro linguaggio. Basta pensare al verbo “attivare”, che ha soppiantato l’anacronistico e un po’ fiacco “adoperarsi”. Politici, funzionari, cittadini: di fronte ad un problema si devono tutti attivare, al pari dei servizi e degli abbonamenti telefonici. Peccato solo che poi, quando arriva la cartella di Equitalia, non ci si possa disattivare.

        Campo - È sufficiente guardarsi intorno: vengono piantati più ripetitori che alberi e l’epoca in cui ci lamentavamo perché “non c’era campo” è ormai alle nostre spalle. Ma noi siamo peggio degli incontentabili di Carosello e adesso, ovviamente, ci lamentiamo che il campo c’è: come nel caso del campo rom, o del campo profughi.
Il pensiero di questi campi ci ossessiona e tormenta i nostri sonni, bloccati in… fase rom. Facendoci dimenticare che, nonostante le carrette, gli scafisti e i naufragi, il mare di guai in cui si trova il Paese non è il Mediterraneo.

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