Giusy Ferreri - Non vi scordate mai di me
musica di Claudio Facchetti Filo diretto con Giusy Ferreri Non vi scordate mai di me Una voce particolare, la ricerca nel...
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di Claudio Facchetti
Filo diretto con Giusy Ferreri
Non vi scordate
mai di me
Una voce particolare, la ricerca nel fare pop non troppo
convenzionale, un’attenzione alla qualità. È il ritratto che scaturisce dalla
recente antologia dell’artista siciliana.
È
stata la prima a sbucare da un talent, X Factor 2008, oltretutto
piazzandosi al secondo posto, e a non smarrirsi poi nei meandri della giungla
della musica, come purtroppo accaduto a tanti altri. Anzi, Giusy Ferreri
si è sempre riconfermata scegliendo la strada della qualità, anche se questo le
ha fatto un po’ perdere qualche punto sul piano delle vendite rispetto al botto
iniziale.

Il giusto premio per una ragazza che inseguiva le sette note fin da
bambina e che si era già affacciata sul pianeta della discografia nel 2005 con
un singolo, Il party, esperienza finita male. Altra storia, invece, dopo
l’exploit a X Factor, che ha garantito a Giusy comunque un viaggio in
prima classe sul treno della musica, con tre album di buona fattura e
due partecipazioni a Sanremo.
Poi, l’anno scorso, la scoppiettante partecipazione nel
singolo di Baby K Roma-Bangkok, diventato un tormentone estivo,
che ritroviamo anche nell’ultima fatica di Giusy, Hits, antologia
che raccoglie il suo meglio con il bonus di tre godibili inediti (Volevo te,
Come un’ora fa e Prometto di sbagliare) che rinfrescano il sound
dell’artista siciliana senza snaturarsi.
Un’antologia permette di portare indietro
le lancette del tempo. Quando hai capito che la musica avrebbe fatto parte
della tua vita?
Fin da bambina ho sentito un’attrazione fortissima per le sette note,
favorita anche dall’ambiente familiare che mi circondava. Crescendo, ho
iniziato a studiare vari strumenti, a partecipare ai concorsi, a cantare nelle
band, a scrivere canzoni. Tante esperienze, insomma, che alla fine sono servite
per arrivare a X Factor, un passaggio che si è rivelato molto fortunato
per la mia carriera visti i risultati ottenuti.
Quale bilancio ti senti di fare della tua
avventura nella musica?
È certo positivo. Non rimpiango nulla
di ciò che ho fatto e mi ritengo fortunata di aver lavorato, fin dall’inizio,
con artisti di grande spessore che mi hanno sempre spronata a non ancorarmi
sulle posizioni raggiunte.
Non è mai facile riconfermarsi, come
dimostrano tanti artisti spariti nel nulla. Le tue scelte indirizzate alla
qualità hanno però pagato.

Dal cd emerge la tua capacità di declinare
il pop in varie forme, senza per questo perdere in identità...
Ho sempre avuto un approccio istintivo nello scegliere
le canzoni, maturato probabilmente dalle varie esperienze fatte in passato.
Ecco perché si possono cogliere nei brani le sfumature degli altri generi,
ricollocabili però in una linea pop precisa, che sono riuscita a seguire grazie
anche al lavoro di quanti hanno collaborato con me e all’uso della mia voce.
Già, la voce, un altro tuo punto di
forza...
In fondo, è uno strumento e mi piace usarlo su diversi registri, andando
a spaziare un po’ su terreni inconsueti. D’altra parte, mi interessano
sperimentatori come Demetrio Stratos o Diamanda Galas. Nel mio caso,
chiaramente, cerco di rimanere nel recinto del pop prendendomi qualche libertà.
Insomma, provo a rinnovarmi senza stravolgere la mia caratteristica timbrica.
In tal senso, mi sembra si collocano gli
inediti del cd: un’aria nuova in una cornice riconoscibile. Scelta voluta?
Il successo di Roma-Bangkok con Baby K della scorsa estate mi ha
fatto entrare nel mondo dell’hip hop e aperto altre porte. Sull’onda
dell’entusiasmo, mi sono confrontata anche con alcuni giovani autori da cui
sono scaturite nuove idee da seguire e i tre inediti le rispecchiano
pienamente. Tuttavia, ho cercato di legarli in qualche modo alle canzoni
passate presenti nell’antologia, in una specie di naturale evoluzione.
Questi brani non portano la tua firma. Hai
messo la penna in... soffitta?

Qualcuno ti aspettava al Festival di
Sanremo e Conti non aveva fatto mistero di volerti sul palco. Perché non hai
accettato?
Il suo invito mi ha fatto piacere, Conti è una persona che stimo
tantissimo. Tuttavia, non c’erano i tempi tecnici per prepararsi come si deve a
un appuntamento così prestigioso. Ora sono concentrata su questo progetto e sul
tour che prenderà il via in primavera.
Nell’arco della tua carriera, non ti sei mai tirata indietro nell’impegno
sociale. Me ne vuoi parlare?
Mi sembra doveroso
sfruttare la popolarità per veicolare determinati messaggi verso problematiche sociali e sentirsi
utili agli altri. Si cerca di fare un percorso coerente e di ricambiare, in
qualche modo, quanto di buono ricevuto a chi ne ha più bisogno. <