Dwayne Johnson. Sempre più in alto
CINEMA di Claudio Facchetti Arriva un action movie mozzafiato Sempre più in alt...
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CINEMA
di Claudio Facchetti
Arriva un action movie mozzafiato
Sempre più in alto
Un gruppo
di malviventi, un incendio devastante, una famiglia in ostaggio. È quel che
succede nel grattacielo dei record di Hong Kong. Ce n’è abbastanza per mettere
alla dura prova Dwayne Johnson.
Non ha un attimo di respiro, come quasi tutti i personaggi che
finora ha interpretato nei suoi film. Basti pensare che nell’ultimo anno e
mezzo è stato il protagonista di quattro
film: nell’ordine Fast & Furious
8, Baywatch, Jumanji - Benvenuti nella giungla e Rampage - Furia bestiale, tutti dagli ottimi incassi.
Stiamo parlando, naturalmente, di Dwayne Johnson che, infaticabile, torna a far parlare di sé per
l’uscita di un altro kolossal, Skyscraper, che infiammerà (è il
caso di dirlo) l’imminente estate.
Il fisico per sostenere un simile ritmo lavorativo il buon
Dwayne ce l’ha e non lo nasconde di certo. D’altronde, non potrebbe nemmeno,
visto i muscoli di cui è dotato, frutto del suo passato di pluricampione di
wrestling, sport che ha praticato per tanti anni con l’azzeccato soprannome di The Rock,
La Roccia.
È poi arrivata l’occasione di fare cinema e Dwayne ci si è
buttato come se fosse sul ring, centrando subito il successo nel 2002 con Il Re Scorpione. Da quel momento, ha
incominciato a mollare progressivamente il wrestling per passare il tempo sui set (anche televisivi)
dove, richiestissimo sia come comprimario che come protagonista, non ha più
fatto particolari passi falsi.
Fuoco e
fiamme
Oggi è uno degli attori d’oro di Hollywood e nel 2015, secondo
l’autorevole rivista Forbes, è stato
addirittura il più pagato con 64,5
milioni di dollari messi in saccoccia. C’è chi dice che da allora abbia
mantenuto il record, ma al di là delle cifre, è senza dubbio uno dei volti più
popolari del mondo, tanto che l’anno scorso The Rock si è meritato una stella
sulla prestigiosa Hollywood Walk of Fame
di Los Angeles, riconoscimento che non viene dato proprio al primo che passa.
Il tempo di ringraziare tutti alla cerimonia con la sua innata
simpatia e già Dwayne si toglieva l’elegante vestito per catapultarsi sul set
in Cina, a Hong Kong per la
precisione, dove lo aspettava la troupe per girare le ultime scene di Skyscraper, il blockbuster di prossima
uscita nelle sale.
Un film pirotecnico dove The Rock impersona Will Ford, ex agente dell’FBI a capo
del team per il recupero degli ostaggi e veterano di guerra, occupazione che
gli ha lasciato un brutto ricordo: porta infatti un arto artificiale, dal
ginocchio in giù.
Adesso sta per essere assunto come responsabile della
sicurezza da un magnate cinese: dovrà badare a The Pearl, il grattacielo più alto del mondo con i suoi 240 piani, una specie di città
verticale forgiata con cemento, acciaio e vetro, in cui Ford è stato ospitato
con la famiglia.
L’imprevisto, però, è dietro l’angolo e puzza di bruciato.
Alcuni uomini armati penetrano nell’edificio e prendono in ostaggio la famiglia di Ford, mentre scoppia un
incendio nel grattacielo. Accusato, per un malinteso, di averlo causato lui
stesso, l’ex agente si troverà così a combattere su tre fronti: dovrà salvare
moglie e figli dall’incendio, battere i malintenzionati all’interno del The Pearl ed evitare di farsi catturare
dai poliziotti.
La
famiglia in pericolo
Come si intuisce, la trama è adrenalinica e per renderla al
meglio non si è badato a spese, tanto che Skyscraper
è il film a livello produttivo più costoso dell’anno. D’altronde si sprecano
gli effetti speciali che si coniugano con le spettacolari scene d’azione, come
quella in cui Will Ford, alla faccia dell’arto artificiale, si lancia nel vuoto da una gru tra
raffiche di mitra sparate dagli elicotteri per planare in volo in un
appartamento del grattacielo in fiamme.
Sequenza, tra l’altro, che si può gustare nel trailer e che
mette l’acquolina in bocca agli amanti del genere thriller-catastrofico cui
appartiene Skyscraper di diritto.
Certo, ai più smaliziati o esperti verranno in mente titoli iconici come L’inferno di cristallo (1974) o Trappola di cristallo (1988), cui la
pellicola sembra il perfetto punto
d’intersezione.
«Non è il “classico” personaggio tutto azione – commenta
Johnson – , o almeno ha qualche caratteristica che lo diversifica dagli altri,
come il fatto che abbia un arto artificiale. Per Will, quel lavoro come capo
della sicurezza, è importante, segna l’inizio di una nuova vita, ma nulla è più importante della sua famiglia. E
per tirarla fuori dai guai, è disposto a tutto».
Alla regia troviamo Rawson
Thurber, con alle spalle una sequela di pellicole dal taglio ironico-demenziale
di buon successo come Palle al balzo, Una
spia e mezzo o Come ti spaccio la
famiglia. Ha sorpreso, dunque, trovarlo dietro la macchina da presa di un action movie. «È vero – osserva – ,
finora ho girato delle commedie ma ho sempre
amato i film d’azione fin da ragazzo. Quando mi è stata data la possibilità
di dirigere Skyscraper, non ci ho
pensato sopra due volte».
A convincerlo, probabilmente, anche il fatto di ritrovare
sulla sua strada una star come The Rock: «Avevo già lavorato con lui in Una spia e mezzo ed era andata benissimo
– dice il regista – . Dwayne è il migliore, non è solo un infaticabile
lavoratore, ma è anche una persona gentile
e gradevole. Prende il mestiere di attore molto seriamente, ma è anche
dotato di autoironia, cosa che apprezzo tantissimo».
Nel cast, spiccano anche Neve
Campbell nel ruolo della moglie di Ford, volto molto conosciuto negli anni
’90 per la serie di film horror Scream,
e Chin Han, il cattivone di turno, attore di Singapore già visto in altre
pellicole (Il cavaliere oscuro, Captain
America: Il soldato d’inverno, Ghost in the shell), arruolato anche per
strizzare l’occhio al ricco mercato orientale.
Insomma, il film ha tutti gli ingredienti tipici del
blockbuster estivo: è chiassoso e
iperbolico, ma ben costruito e con un ritmo pazzesco, l’ideale per
trascorrere un paio di ore spegnendo il cervello. Cosa cui Skyscraper riesce benissimo.
Box
I muscoli
dell’attore
Dwayne
Douglas Johnson è nato il 2 maggio 1972 a Hayward, California.
Alto quasi 2 metri per un peso di 118 chili, è praticamente cresciuto in mezzo
ai wrestler, in quanto sia il padre che lo zio praticavano questo sport.
Sul ring si è fatto conoscere prima come Rocky Maivia, poi cambiato in The
Rock, diventando un autentico fuoriclasse del wrestling: basti pensare che
ha vinto dieci volte il mondiale.
Dal 2002, con Il Re
Scorpione, ha intrapreso anche la carriera di attore con altrettanta
fortuna, tanto che a poco a poco ha iniziato ad abbandonare il wrestling per
concentrarsi definitivamente sul cinema, non disdegnando la televisione. Tra i
suoi personaggi più famosi, spicca l’agente Luke Hobbs, sempre presente dal
quinto film in poi del franchise Fast & Furious.
Nel 2016 la rivista Time
lo ha incluso tra le 100 persone più
influenti al mondo.