Lavorare con la lana
“Amo gli animali – scrive Chiara sul sito web di Thewoolbox Company , contenitore di storie, voci, notizie dedicate al mondo dell...
https://www.dimensioni.org/2013/11/lavorare-con-la-lana.html
“Amo gli animali – scrive Chiara sul sito
web di Thewoolbox Company, contenitore
di storie, voci, notizie dedicate al mondo della lana e aggiunge: − Ho un
grosso limite quando si parla di bestie. Le mie avrebbero tutte un nome, ne
osserverei la diversa personalità, le guarderei crescere, mi legherei
affettivamente tanto da non poterle “usare” economicamente. Ma una zootecnia “fiabesca”
non è né reale né economicamente produttiva”.
Ecco allora l’idea: Chiara pensa che con capre e pecore “uno spiraglio c’è”.
Perché “allevarle
per vederle vivere e per produrre lana non comporta sofferenza per nessuno”. Ma si chiede: “Produrre lana per impedire che
scompaiano razze storiche locali, per contribuire a mantenere concretamente la
biodiversità, per fare
qualcosa che si opponga all’appiattimento e alla distruzione delle
piccole realtà artigiane locali,
per mantenere un legame con la natura e conservare il territorio e, non ultimo
(almeno per me), per non dover pensare di vendere o macellare i propri animali
ha un senso, oppure sono solo fantasie senza
fondamento di un sognatore...?”. “Sono a un punto
morto – racconta –, poi per caso
incontro le parole Biella The Wool Company, leggo della mostra Wools of
Europe... la visito e si riaccende l’entusiasmo. Grazie!
Toccare con mano che qualcuno riesce ad allevare un suo gregge, creare con la
sua lana degli oggetti e vendere un prodotto finito artigianale con un alto
valore aggiunto è stata una
scoperta inaspettata. Così, in senso proprio e in senso figurato ora accarezzo una nuova idea.(...)
Così – conclude – nei
ritagli di tempo, lavoro a maglia, mi dedico alle mie creazioni e medito”.
La filatura artistica
Il sogno di Chiara è diventato realtà nella storia di Laura dell’Erba, che incontriamo entrando nella sede di The Wool Box Company a
Miagliano (Biella), accompagnati dall’Amministratore ing. Emilio
Langhi. Laura, che è circondata da un piccolo gruppo di corsiste
intente ad apprendere la filatura artistica alla ruota, ha messo bene in vista,
per l’occasione, le sue lane, ottenute con procedimenti assolutamente
naturali a partire dal prodotto della tosatura, la cosiddetta lana “sucida”. La cardatura con gli strumenti della
tradizione, la tintura con i colori vegetali, la tessitura con i telai a mano,
fanno parte di una sapienza antica riportata alla luce in un contesto di
modernità. «Nella trama si riesce a scorgere tutta la
storia e la bellezza di un filo filato a mano». Un filato che si forma con una gestualità precisa e prende corpo tra le mani delle
corsiste: prendi, tira, lascia...
Lavora con noi
Tutte al lavoro, con un’operosità
silenziosa ed entusiasta che qui è “lo stile”.
Nel loro cuore il desiderio di essere “ambasciatrici della
lana” come Paola, Marta, Simona; tre giovani donne
selezionate fra trenta candidate nell’ambito del progetto “Lavora con noi”. Tra i requisiti, oltre alla
volontà di
fare e alla condivisione di una filosofia fondata sulla cultura “della sobrietà intelligente e parsimoniosa, del ritmo e del
tempo, della formazione e del sapere”, c’era
la conoscenza delle lingue e quindi la possibilità concreta di approccio al mondo
extranazionale.
Sentire l’Aria
È uno
stile condiviso da Linda Allegra, tuttofare esperta in particolare di lavoro a
maglia coi ferri (Tecnica Continental) da cui escono capi senza cuciture. Linda
è
intenta al computer nella stanza da cui si accede all’esposizione dei prodotti in vendita: gomitoli, ciocche di lana grezza o
semilavorata, indumenti in feltro o in maglieria e, su un tavolo, pubblicazioni,
tra cui spicca “Sentire l’Aria”; la storia, illustrata da splendide fotografie, di Andrea Maffeo,
divenuto pastore per scelta. Figlio di un’insegnante di
scuola materna e di un medico dell’ospedale di Biella,
Andrea ha deciso, a diciott’anni, di scalare la “montagna della pastorizia” e di mettersi alla
guida di un gregge che è molto più di un mezzo di sostentamento: è un richiamo all’essenzialità della vita, ai valori genuini del rispetto
per la terra e per gli esseri viventi, al silenzio delle solitudini.
Laurearsi conviene
«Una
scelta davvero importante – commenta Emilio Langhi –. Personalmente, consiglierei di farla più tardi, dopo la laurea». Laurearsi conviene, sembra dire, anche e
soprattutto per queste professioni alternative. Lui è ingegnere, e si dedica allo sviluppo dei
progetti. «I
piani di lavoro avviati e in corso nella provincia di Biella – spiega – stanno suscitando l’attenzione di comunità del Nord Italia con le quali stiamo abbozzando
interventi analoghi. I risultati sono straordinariamente interessanti. Ci
occupiamo in particolare di fornire gli strumenti per essere in grado di riprodurre l’intera filiera tessile con un alto grado di professionalità e competenza; il percorso attuale è denominato: dalla pecora al maglione».
Dalla pecora al maglione
È
proprio il caso di dirlo, ed è chiaro, quando Emilio ci introduce in un
vastissimo ambiente che un tempo ospitava un lanificio ed oggi accoglie, in
mucchi ben ordinati per razza e provenienza, la lana che i pastori consegnano
per la pesa, il lavaggio, la vendita o l’utilizzo. Un’idea geniale, un vero incentivo per gli allevatori, se si considera che
fino a poco tempo fa il grezzo veniva ritenuto un problema e dopo la tosatura c’era anche qualcuno che doveva pagare per liberarsi di quantitativi
anche ingenti di preziosi fiocchi. Uno stimolo a lavorare meglio perché, «la lana di scarsa qualità non la vogliamo e il prezzo sale in ordine
al pregio».
Riconoscere la lana dall’aroma
Qui c’è Andrew Nigel Thompson, un tecnico inglese
che da trent’anni vive a Biella occupandosi di
import-export della lana e conosce tutte le peculiarità della lana sucida di cui, come testimoniano aneddoti
davvero divertenti, sa distinguere la provenienza anche a partire dall’odore. Oggi è presidente del Consorzio Biella The Wool Company,
che si occupa di valorizzazione delle lane autoctone nazionali ed europee. “Il senso – spiega Emilio – è che le aziende consorziate rappresentano altrettanti
tasselli della filiera di trasformazione tessile locale e che grazie a questa sinergia
ci è
possibile garantire la completa tracciabilità produttiva e il 100% made in Biella”.
La lanosofia
Non è poco, ma non va certo interpretato come un
discorso di chiusura. Al contrario, nella lanosofia, così la chiamano con un neologismo che letteralmente
si traduce con “sapienza della lana”, fa riferimento a un sapere antico che nella transumanza e nell’incontro tra le culture trova il suo distintivo: pastori, dunque
nomadi.
The Wool Box
The Wool Box è un contenitore di storie, voci
e notizie dedicato alla cultura della lana.
missione
Mettendo a disposizione uno spazio dove produttori,
trasformatori e utilizzatori di lana possano dialogare e condividere idee,
sapori ed esperienze, The Wool Box intende promuovere uno stile di vita meno frenetico
e più rispettoso delle diversità, compatibile con una migliore qualità del vivere,in
armonia con l’ambiente e le persone.
panoramica società
Il consorzio Biella The Wool Company riunisce esperti della lana,
specialisti del processo di produzione e imprese biellesi della filiera tessile
con lo scopo di preservare e promuovere insieme la cultura della lana, con un
approccio che va ben oltre la visione utilitaristica privilegiando la
sostenibilità dei materiali e dei processi produttivi, il rispetto dell’ambiente
e la tutela delle tradizioni e dei piccoli produttori.
informazioni
http://blog.thewoolbox.it
Claudia Strà