Gucci, Prada & Ferrari
Destinatario Gucci, Prada e Ferrari Mittente Ketty, studentessa di marketing Sono obb...
https://www.dimensioni.org/2014/01/gucci-prada-ferrari.html
Destinatario
Gucci,
Prada
e Ferrari
Mittente
Ketty, studentessa di marketing
Sono obbligata a scrivere nell’Aldilà perché la mia missiva raggiunga i signori Enzo Ferrari e i fondatori del marchio Gucci, e agli uffici comunicazione dell’Aldiqua per raggiungere la signora Miuccia Prada.
Carissimi, i marchi che avete creato sono gli unici tre italiani che, nel 2013, facevano parte della classifica che riunisce i 100 marchi più famosi al mondo.
Il vostro instancabile lavoro ha permesso a voi e a chi ha preso le redini della vostra azienda di mostrare a tutti cos’è il genio italiano.
Perché vi scrivo? In questo momento il nostro Paese sta decidendo se dare ai suoi giovani un futuro, o se abbandonarli al loro destino. Io penso che sia importantissimo ricordare ai ragazzi che frequentano il liceo – io ormai sono diplomata, ma ci tengo tantissimo ai miei “fratelli” più giovani – che nonostante quello che può capitare, nella vita si possono combinare davvero grandi cose. È una questione di merito, di talenti che il Signore ci ha donato e che dobbiamo saper fruttare.
Certo, non tutti diventeremo produttori di auto sportive o stilisti, ma in ciascun luogo in cui ci troveremo a sperimentare il nostro “genio”, ci verrà chiesto il meglio.
Altra cosa: non credo proprio che il signor Enzo Ferrari, in vita – un caratterino mica da ridere – si sia abbattuto al primo ostacolo. Ecco quindi il secondo messaggio che vorrei lasciare, con il vostro esempio: non dobbiamo mollare!
Anche se gli adulti ci dicono che tutto è uno schifo, anche se le materie da studiare sono difficili e i prof insopportabili. Noi siamo meglio di tutto ciò!
Terzo messaggio che con voi condivido. Ci sono due modi per diventare “grandi” e lasciare un segno nel mondo: con l’impegno e la creatività applicata nel modo giusto, e con la disonestà.
La seconda opzione è quella della strada più semplice, che molti percorrono rubando, non pagando le tasse, sfruttando le persone attorno. Ecco, io vorrei che i brand che fanno fare bella figura all’Italia fossero lo specchio dell’Italia migliore. Solo così si può sperare in una crescita che abbracci tutti e non lasci nessuno indietro.
Ketty
domande per discutere
Avete mai sentito parlare di
merito? Qualcuno vi ha spiegato,
a casa o a scuola, che non è
un sistema per le raccomandazioni,
ma un modo per valorizzare
la bravura del singolo? Voi
cosa pensate che sia?
Spesso è più facile dire, specie
a scuola: faccio il minimo
indispensabile, così nessuno
mi rompe e io mi faccio i fatti
miei. Ecco, questo è il contrario
del merito: dov’è finito il genio
che è in voi? Dove lo tenete?
Chi l’ha detto che dobbiamo
limitarci a essere normali? Noi
possiamo essere normalmente
speciali! E qualcuno può anche
aspirare a cose grandissime.
Chiudete gli occhi: come
vi vedete tra 10 anni? Quale
lavoro vorreste?
Gucci,
Prada
e Ferrari
Mittente
Ketty, studentessa di marketing
Sono obbligata a scrivere nell’Aldilà perché la mia missiva raggiunga i signori Enzo Ferrari e i fondatori del marchio Gucci, e agli uffici comunicazione dell’Aldiqua per raggiungere la signora Miuccia Prada.
Carissimi, i marchi che avete creato sono gli unici tre italiani che, nel 2013, facevano parte della classifica che riunisce i 100 marchi più famosi al mondo.
Il vostro instancabile lavoro ha permesso a voi e a chi ha preso le redini della vostra azienda di mostrare a tutti cos’è il genio italiano.
Perché vi scrivo? In questo momento il nostro Paese sta decidendo se dare ai suoi giovani un futuro, o se abbandonarli al loro destino. Io penso che sia importantissimo ricordare ai ragazzi che frequentano il liceo – io ormai sono diplomata, ma ci tengo tantissimo ai miei “fratelli” più giovani – che nonostante quello che può capitare, nella vita si possono combinare davvero grandi cose. È una questione di merito, di talenti che il Signore ci ha donato e che dobbiamo saper fruttare.
Certo, non tutti diventeremo produttori di auto sportive o stilisti, ma in ciascun luogo in cui ci troveremo a sperimentare il nostro “genio”, ci verrà chiesto il meglio.
Altra cosa: non credo proprio che il signor Enzo Ferrari, in vita – un caratterino mica da ridere – si sia abbattuto al primo ostacolo. Ecco quindi il secondo messaggio che vorrei lasciare, con il vostro esempio: non dobbiamo mollare!
Anche se gli adulti ci dicono che tutto è uno schifo, anche se le materie da studiare sono difficili e i prof insopportabili. Noi siamo meglio di tutto ciò!
Terzo messaggio che con voi condivido. Ci sono due modi per diventare “grandi” e lasciare un segno nel mondo: con l’impegno e la creatività applicata nel modo giusto, e con la disonestà.
La seconda opzione è quella della strada più semplice, che molti percorrono rubando, non pagando le tasse, sfruttando le persone attorno. Ecco, io vorrei che i brand che fanno fare bella figura all’Italia fossero lo specchio dell’Italia migliore. Solo così si può sperare in una crescita che abbracci tutti e non lasci nessuno indietro.
Ketty
domande per discutere
Avete mai sentito parlare di
merito? Qualcuno vi ha spiegato,
a casa o a scuola, che non è
un sistema per le raccomandazioni,
ma un modo per valorizzare
la bravura del singolo? Voi
cosa pensate che sia?
Spesso è più facile dire, specie
a scuola: faccio il minimo
indispensabile, così nessuno
mi rompe e io mi faccio i fatti
miei. Ecco, questo è il contrario
del merito: dov’è finito il genio
che è in voi? Dove lo tenete?
Chi l’ha detto che dobbiamo
limitarci a essere normali? Noi
possiamo essere normalmente
speciali! E qualcuno può anche
aspirare a cose grandissime.
Chiudete gli occhi: come
vi vedete tra 10 anni? Quale
lavoro vorreste?