La chiesa giardino

curiosità di Leo Gangi Tanti fiori nella cittadina di Carmagnola La chiesa giardino Si chiama “Giardino 500” ed è un’aiuola m...

curiosità

di Leo Gangi

Tanti fiori nella cittadina di Carmagnola
La chiesa giardino
Si chiama “Giardino 500” ed è un’aiuola molto particolare, 
nata per festeggiare il mezzo secolo della Collegiata.
L’hanno realizzata i cittadini e gli studenti.

Il suo pavimento è fatto di erba e fiori mentre le pareti e il tetto hanno la consistenza dell’aria e del cielo stellato. Non è una casa studiata dall’architetto Frank Lloyd Wright ma un’aiuola molto particolare, lunga 36 metri e larga 18 metri, con un’anima in ferro e poi portali, nicchie, colonne circondati da fiori che richiamano molto da vicino la forma di una chiesa antica.
E infatti il Giardino 500 (è questo il nome scelto dai suoi ideatori) che si trova a Carmagnola, città della cintura sud di Torino, è ispirato proprio a una chiesa. Si tratta della locale Collegiata, intitolata ai santi apostoli Pietro e Paolo: di impianto tardo gotico, nel 2014 l’edificio sacro compie esattamente mezzo secolo dalla sua fondazione. Una data che la parrocchia celebra con un anno giubilare e un lungo programma di eventi. A cui si aggiunge il Giardino, allestito in piazza Sant’Agostino, il cuore storico di Carmagnola.
È stato inaugurato il 21 marzo, il primo giorno di primavera. Si può visitare in tutta tranquillità, senza biglietto d’ingresso e senza prenotazione. Ed è destinato a durare fino a settembre, forse anche oltre.
A parte l’originale architettura, l’attrazione principale del giardino sono le sue fioriture, diverse seconda del periodo. Così, se al tempo dell’inaugurazione il pubblico è stato accolto da un tappeto di viole del pensiero, colorate di bianco e di un azzurro sfumato, a maggio, a fare gli onori di casa sono un manto di calle e candide rose della varietà iceberg, una delle più pregiate in circolazione. Ai primi di giugno tocca alle peonie, i cui petali profumati durano appena qualche giorno. Infine, per tutto il periodo estivo, le robuste e coloratissime sunpatiens, che resisteranno fino a settembre.

Un’idea che fiorisce
Tutto è nato all’inizio dell’anno, dall’intuizione di Costantino Ciccone, un docente della sezione di Agraria del Baldessano Roccati, il polo scolastico superiore di Carmagnola. Che ha pensato: visto il compleanno “a tutto tondo” della principale parrocchia cittadina, perché non unirsi ai festeggiamenti in corso con un omaggio proveniente direttamente dalla comunità e dalla natura?
Spiega il professore: «Sono stati in tanti a dare un contributo. Un gesto significativo, specie alla luce della situazione economica che il nostro Paese sta vivendo. È stata un’occasione per capire che insieme si può innescare una rivoluzione culturale: smettendo di delegare compiti e responsabilità; iniziando a costruire il futuro dal basso. Risultato: il progetto è stato fatto “a costo zero” per le istituzioni ed è diventato un’attrazione della città».
A metà febbraio sono cominciati i lavori: prima la preparazione della struttura in tondini di ferro cromato; quindi i pilastri e le immagini da inserire nella composizione delle nicchie.
Poi l’installazione vera e propria, con il dispiego di un centinaio di studenti delle superiori e di molti carmagnolesi che si sono improvvisati giardinieri e operai.

Architettura
ecosostenibile
Il Giardino 500 è un progetto interamente eco green. E non solo perché propone una varietà di essenze floreali. Tutti i materiali usati per realizzare l’architettura appartengono all’uso comune (mattoni di tufo, reti metalliche, tubi in pvc) e sono riciclabili: a iniziativa conclusa, infatti, verranno smontati e riconsegnati al legittimo proprietario, per essere riutilizzati.
Forma e struttura portante, come si è detto, sono quelle di una chiesa gotica: l’ingresso è possibile grazie a un grande portale che si trova sulla parte frontale del Giardino. È a sesto acuto, alto 4 metri e mezzo e affiancato da altre due arcate più piccole. Ai fianchi insistono dieci porte laterali, ripartite in accessi e nicchie occupate dalle immagini in trasparenza di altrettanti santi. Sopra le porte e lungo tutto il perimetro colorate piante rampicanti fanno da “muro verde”, profumando la primavera.
All’interno il Giardino è suddiviso in tre navate mediante due file di alte colonne sormontate da capitelli fioriti. Ai piedi delle colonne due corridoi disposti “a prato” propongono ai visitatori piccoli quadri di erba e di fiori. Alle spalle dell’altare si trova una fila ondulata di canne in pvc, che simulano un organo. Davanti, campeggia invece una croce in “3D”, alta 4 metri e disegnata con i tondini di ferro dei cantieri.
Per completare il Giardino si sono alternati nell’area di lavoro molti studenti delle superiori, almeno un centinaio, che si sono dati da fare sfruttando ogni ora libera. Alcuni si sono dedicati al cantiere, altri alla ricerca di notizie storiche (da inserire nelle targhe descrittive di fianco alle nicchie), altri ancora ad alcune realizzazioni grafiche.
«Abbiamo faticato parecchio e dovuto conciliare questo impegno con lo studio e il tempo libero, ma siamo anche soddisfatti per avere compiuto un’impresa non da tutti», spiegano i giovani protagonisti, che ora si godono lo spettacolo. E concludono orgogliosi: «Ecco la nostra chiesa-giardino: è qui per tutti. E quando la città si è trovata per costruirla, c'eravamo anche noi». <

Le cifre
24 gelsomini alti 5 m
100 rose
1000 viole del pensiero
180 mq di manto erboso
8 colonne
18 Arcate
2300 kg di ferro
220 mc di sabbia
8 mc di calcestruzzo
2500 tufi
100 sacchi di terriccio
1000 m di tubi per irrigazione
1800 ore lavorative degli studenti dell’Istituto Baldessano Roccati - Sez. Agraria
12000 ore lavorative di artigiani e volontari carmagnolesi
24 persone del Comitato
13 sponsor
50 ditte e artigiani carmagnolesi

molti cittadini carmagnolesi volontari

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