Tra giallo e magia
Sally Green persone di Ferdinando Albertazzi Penne a confronto: Salla Simukka e Sally Green Salla Simukka Tra giallo e mag...
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Sally Green |
persone
di
Ferdinando Albertazzi
Penne a confronto:
Salla Simukka e Sally Green
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Salla Simukka |
Tra giallo e magia
Due scrittrici diverse,
ma con storie intriganti e sull’onda del successo. Abbiamo cercato di “bussare”
alle loro vite.
Penne per giovani adulti a confronto: Salla Simukka e Sally
Green, sulla cresta dell’onda con due storie intriganti appena arrivate in
Italia. La prima con la regia di Elina Ahlback, agente letteraria grintosa e
lungimirante senza contare la simpatia: quando ha letto Rosso il sangue, si
è talmente appassionata da chiedere a Salla se si sentisse pronta per andare
alla conquista del mondo.
Salla ha
sgranato occhi di stupore e di speranza, ha scosso la testa incredula e
ingolosita, ha detto il sorridente “sì” che non poteva ovviamente mancare ed
Elina ha vestito i panni dell’artefice del successo del romanzo, già in corso
di traduzione in 41 Paesi.
Dunque
sta conquistando davvero il mondo e per la trentatreenne Salla, finlandese di
Tampere, la seconda città del Paese per numero di abitanti, sono cominciati i
giorni dell’esaltazione e dell’angoscia.
Parla
Salla
Come sta vivendo questo
periodo?
Sono
davvero molto contenta della considerazione che il mio libro sta incontrando,
ma anche angosciata, in quanto mi sembra di sottopormi continuamente a esami, a
verifiche. E non si sa mai, come vadano.
Un successo non piovuto dal
cielo, però…
Non so se
il successo si possa costruire, comunque non è ciò che mi sono prefissa e del
resto arriva dopo dieci miei titoli usciti soltanto in Finlandia. Credo che il
successo, insomma, capiti, e che in ogni caso vada accolto e accettato come
vanno accolti e accettati i risultati al di sotto delle nostre aspettative.
C’è una
stella polare, per la sua scrittura?
Nella mia
infanzia pervasa dalla magia ero innamorata di Astrid Lindgren, la mia
scrittrice-culto. La leggevo e rileggevo avidamente senza stancarmi e mi dicevo
che avrei toccato il cielo con un dito se un giorno fossi riuscita a scrivere
storie catturanti come le sue, ma con uno stile tutto mio.
Ha figure di riferimento, per la vita come per la
letteratura?
Una è fondamentale, decisiva, irrinunciabile: la mia mamma, sempre
presente in tutti i frangenti più significativi della mia vita. Anzi, no:
presente e basta, senza soluzione di continuità. Per la letteratura, invece,
Elina è il mio rabdomante. Solo che lei trova gli editori, invece dell’acqua!
La famiglia è ancora un riferimento, lungo il percorso
di formazione dei giovani?
Può e
deve esserlo, purché non contrasti con la loro libertà.
In che
senso?
I giovani
hanno voglia di avventura, prima di tutto per rendersi conto delle loro
effettive possibilità. Quindi la famiglia che riesce a essere riferimento non
tarpa le ali ma incoraggia tenendoli d’occhio, suggerendo e indirizzando senza
costringere.
Cos’altro
può aiutarli?
La fiducia. Hanno bisogno di incontrare persone della stessa età ma non
solo, che diano loro fiducia, che si fidino intrecciando rapporti sinceri e
solidali. D’altronde la fiducia è basilare in qualsivoglia rapporto, amicizia
in primis.
Come si
costruisce, un rapporto così?
Con
l’humour, con l’ironia e soprattutto con l’autoironia. Guai a prendersi troppo
sul serio, quando si è dalla parte di chi tiene in certo modo il coltello per
il manico. Non bisogna farlo pesare in alcun modo altrimenti scattano il
contrasto e la ribellione, e allora addio fiducia che si costruisce invece
passo dopo passo nella comprensione intellettuale e, rigorosamente, nella
libertà di espressione e di comportamento.
E se
dovesse scegliere una sola parola-comportamento?
Onestà.
Significa etica, dirittura morale, dire ciò che realmente si pensa e non quanto
conviene dire. Poi agire di conseguenza, senza dimenticare che ciò che facciamo
non può in alcun modo arrivare a danneggiare gli altri né ad approfittarsi di
loro.
Bisogna
attivare l’intelligenza del cuore…
Mente e cuore non possono essere separati, nelle scelte come nei
comportamenti. È decisivo saper ascoltare il cuore, per capire.
Chi
porta, al collo?
Pensa a
una fascia di età in particolare?
Ai
giovani adulti, tra i quindici e i venticinque anni: sono loro che ho in mente
quando scrivo, perché è il periodo in cui si diventa la persona che da grandi si
è.
Per loro
il libro è un messaggero o un messaggio?
Sicuramente
un messaggero. Il messaggio è nella storia e ciascuno trova quello che lo veste
meglio.
Il mattino, quando si alza e ancora
un po’ assonnata si pettina davanti allo specchio, chi ci vede riflessa, chi
pensa di essere?
Me
stessa.
Parla
Sally
Dunque
decisa e schietta Salla mentre Sally, che firma un’opera prima, rimugina
perplessa sul possibile doppio senso della domanda. Arriccia il naso, nemmeno
nascondesse un trabocchetto: «Questa scena nella storia non c’è, quindi non
saprei» replica, calando sorniona l’humour british. Già, perché l’inglese Sally
si identifica totalmente con la sua narrazione e non vuole «uscire dal
seminato», per così dire.
Ci
riporta alla mente quel turista che, in una trattoria di Manchester, sul menu
aveva letto “Pollo con insalata e coniglio con patate”. Gli andava un pollo con
patate, però si è sentito rispondere “Non è nel menu” e ha dovuto ripiegare
sulla prima possibilità. Ma tant’è, sentiamo allora cosa ha da dirci.
Quali
valenze ha la magia della mamma di Nathan?
È una
maga Bianca, una riparatrice di torti. Toglie le castagne dal fuoco, insomma,
quando qualcuno ha commesso delle imprudenze ed è magari scivolato tra le
grinfie di chi pratica, al contrario, una magia d’offesa, per fare male.
Cosa può
significare, la magia, per i ragazzi?
Direi che
può valere soprattutto come strumento di identificazione, per ragazzi in
difficoltà. Constatare che si può essere artefici di azioni positive attraverso
la magia li aiuta a rinfrancarsi, a ritrovarsi, ad avere un miglior concetto di
sé.
Entrare
in quel mondo potrebbe comportare comunque dei rischi…
Meglio
farlo con un adulto di cui ci si fidi e che ricambi la fiducia. Spesso il
supporto di un adulto, con il quale si è instaurato questo rapporto, è
essenziale per rendersi conto di certi pericoli.
Su cosa
è indispensabile puntare, negli anni in cui ci si mette in gioco ad ampio
raggio?
Prima di
tutto sulla moralità, sulla correttezza e sul rispetto. Si può essere razionali
o impulsivi nell’affrontare situazioni e problemi, tuttavia questi tre sono
valori imprescindibili.
Nessun
altro?
Un
prolungamento del rispetto che vale la pena sottolineare: no alle
discriminazioni, a partire da quelle tra ragazzi e bambini e giovani e anziani.

I due libri
Salla Simukka
Rosso il sangue
Mondadori,
pp. 265, € 17,00
Lumikki, cioè
Biancaneve. Ma può chiamarsi così una ragazza di 17 anni che frequenta
l’istituto d’arte? Proprio no, senza contare che lei è sbarazzina e disinvolta,
una che si butta senza pretendere la rete di protezione. Che invece ci
starebbe, quando incappa in banconote macchiate di sangue e poco importa se le
ha trovate la sua compagna Elisa: il guaio è stato, appunto, trovarle, perché
da quel rinvenimento si scatena un inferno che terremoterà la sua vita, benché
non le manchi la stoccata vincente.
Sally Green
Half Bad
Rizzoli, pp. 400, € 15,00
La magia Bianca
e la magia Nera sono le due facce della stessa medaglia? Chiedetelo a Nathan,
figlio di una maga Bianca e di un temibilissimo Oscuro: braccato dai due
contrapposti schieramenti, gli resta soltanto la fuga se vuole vedere l’alba
del suo diciassettesimo anno. La diffidenza che avvolge il ragazzo ha radici
anche dentro la sua famiglia ma è proprio in queste condizioni estreme di
sopravvivenza, se non ancora di vivibilità, che ci si forgia.