dScreen
di Paolo Morelli Fantastic 4 La saga dei Fantastici 4 è una delle più note e apprezzate della storia dei fumetti. Quattro per...
https://www.dimensioni.org/2015/09/dscreen.html
di Paolo Morelli
Fantastic 4
La saga dei Fantastici 4 è una delle più note e apprezzate della storia dei fumetti. Quattro persone “normali” hanno subito una completa trasformazione fisica e donato loro poteri incredibili. Sono così diventati la Donna invisibile, Mr. Fantastic, la Torcia umana e la Cosa. Non è la prima volta che arrivano sul grande schermo, ma questa volta, con il regista Josh Trank, i quattro personaggi promettono una visione più introspettiva e strutturata della loro storia.
Fantastic 4 è molto fedele ai personaggi originali di Marvel Comics, che hanno visto la luce, nella versione a fumetti, nel 1961. Rispetto ai precedenti film, questo offre un taglio drammatico della trama, senza affidarsi totalmente agli effetti speciali. Un punto di vista diverso, probabilmente più interessante, su quattro personaggi che oramai fanno parte dell’immaginario collettivo.
Cosa passa nella mente delle persone? Voci, emozioni e sensazioni si intrecciano e, a turno, influenzano le decisioni. E se queste voci fossero reali? Deve aver pensato una cosa del genere Pete Docter quando ha scritto Inside Out, film di animazione prodotto dalla Pixar e distribuito dalla Disney.
Al centro c’è la piccola Riley. Nella sua mente, cinque voci si alternano: Rabbia, Disgusto, Gioia, Paura e Tristezza. Ogni reazione è raccontata attraverso queste cinque voci, rappresentate da cinque personaggi seduti al «pannello di controllo» del suo cervello. Lo stesso vale per i suoi genitori e le altre persone che le stanno intorno.
I divertenti siparietti tra i cinque aspetti della personalità aprono un ragionamento sulla mente, all’interno del quale il bambino è la chiave per accedere a un mondo fantastico, più profondo di quello reale.
The Walk
7 agosto 1974. Philippe Petit, noto funambolo francese, mette un piede su un cavo di acciaio sospeso tra le Torri gemelle di New York (che oggi, purtroppo, non esistono più). Senza protezioni, 45 minuti dopo poggiava un piede sull’estremità opposta di quel cavo. Ce l’aveva fatta.
Robert Zemeckis, regista, fra gli altri, di Ritorno al futuro (1985), Forrest Gump (1994) e Cast Away (2000), mette in scena sul grande schermo la storia di quell’uomo con il film The Walk. Un’avventura fatta di coraggio, ambizione e sprezzo del pericolo, con una solida dose di esperienza. Perché la volontà non basta: per raggiungere i risultati servono impegno e competenze. Philippe Petit aveva tutto questo e sfidando i divieti e le precauzioni di sicurezza, è passato alla storia, camminando su un filo sospeso a 400 metri di altezza. La pellicola è tratta dal libro To Reach the Clouds (Raggiungere le nuvole), scritto dallo stesso Petit nel 2002 per raccontare quell’impresa.