Dicembre in Norvegia - La luce calda del Natale
di Francesca Binfarè Dicembre in Norvegia La luce calda del Natale Accende l’inverno del Paese nordico tra feste in famiglia, antiche...
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di Francesca Binfarè
Se siamo curiosi e vogliamo viverla anche noi, possiamo prendere un comodo aereo per Oslo, prenotare una sistemazione (abbondano tra hotel, ostelli e case vacanze) e immergerci nell’atmosfera fatata del Natale nordico.
L’eredità attuale del Natale norvegese, però, non è solo pagana: intorno all’anno 900, infatti, la festa del solstizio e della fertilità venne spostata al 25 dicembre, per celebrare la nascita di Gesù. Ecco dunque che oggi il Natale porta con sé anche un valore cristiano, oltre a essere una festa della famiglia. Famiglia che, storicamente, era tutta impegnata nei grandi preparativi natalizi: cibo, dolci, pane e birra fatti in casa, alimenti anche per gli animali della stalla e perfino per gli uccelli di passaggio.
Di tutto questo lavoro fatto insieme oggi è rimasto molto: l’Avvento, infatti, coinvolge non solo interi nuclei famigliari ma anche le scuole, dove si preparano regali e decorazioni fatte a mano, e anche dolci.
Il 13 dicembre è molto sentita la Festa di Santa Lucia: come in diversi Paesi del nord Europa, anche in Norvegia si tengono processioni aperte da una ragazza che indossa una corona ornata di candele, e ne porta anche una in mano.
Insomma, la luce che esploderà nel Natale (solo il 24 dicembre vengono accese le candele che ornano gli alberi di Natale nelle case) inizia a fare il suo ingresso nel freddo inverno di queste latitudini. E se ci avviciniamo un po’ di più all’albero di Natale, cosa notiamo? Che è decorato anche con bandierine norvegesi, cestini intrecciati di carta lucida, cuori di feltro, folletti fatti di pigne e piccole corone di pasta di sale.
Il cenone è, ancora oggi, il fulcro dei festeggiamenti: le varie regioni del Paese hanno le loro specialità culinarie, ma la crema di riso è quasi sempre presente nel menù (chi trova la mandorla appositamente nascosta in uno dei piatti vince un maialino di marzapane). Quindi, se siete in Norvegia il 24 dicembre, è d’obbligo assaggiarla.
Il grande pranzo natalizio del 25, dopo la messa, si chiama julebord e mette in tavola piatti tipici: polpette di carne, arrosto di maiale, baccalà, trote, formaggi, patate, gallette e molto altro ancora.
Tutto questo vale se parliamo di un Natale casalingo: ma un turista cosa può trovare in questo periodo in Norvegia?
I turisti sono attratti da quella che è stata ribattezzata “la città del Natale”: è Drøbak. Si trova nel comune di Frogn, sul fiordo di Oslo a poco meno di un’ora di macchina dalla capitale, ed è un affascinante snodarsi di stradine risalenti al 1700-1800 e tipiche casette di legno.
Sulla piazza principale della cittadina si affacciano l’ufficio postale di Babbo Natale, dove far timbrare la posta con il timbro ufficiale del barbuto “padrone di casa”, e la casa di Natale (l’unico negozio permanente natalizio della Scandinavia), mentre la piazza del mercato è dominata da un bellissimo albero addobbato. Presso il piccolo molo del villaggio si trova l’unico museo di lutefisk (merluzzo preparato nella soda) al mondo.
Ma anche Oslo si trasforma nel periodo delle feste: ci sono concerti, eventi, mercatini. Tra questi molto popolare è quello ospitato nel museo del folklore − all'aria aperta − Norsk Folkemuseum, molto frequentato non solo dai turisti ma anche dagli abitanti della città (aperto nei weekend del 5 e del 12 dicembre; si trova a Museumsveien 10, Bygdøy, Oslo; è raggiungibile con autobus o traghetto; c’è un biglietto d’ingresso, con riduzioni per studenti o con Oslo Pass, di cui parliamo nel box).
Ci sono più di 100 bancarelle che propongono idee per regali, leccornie natalizie, stoffe e prodotti tipici del Natale. Troverete marzapane, noci e cioccolata come se piovesse. Le sale del Museo sono decorate a tema e mostrano come si festeggiava un tempo nelle diverse regioni norvegesi.
Bisogna a questo punto ricordare che essendo il Natale una festa tipicamente familiare, molti ristoranti e locali il 24 e il 25 dicembre sono chiusi. Dal 26, invece, il centro cittadino ritorna ad essere frequentato e spumeggiante: Oslo resta una capitale con molte occasioni di intrattenimento.
A proposito di musei, in città potete visitare il Museo Ibsen, dedicato al grande scrittore, oppure la Galleria Nazionale, o il particolare Museo dello sci e del trampolino (si trova a Holmenkollen, raggiungibile con la metro): qui vengono ripercorsi addirittura 4000 anni di storia dello sci e dalla torre del trampolino si gode un panorama fantastico.
L’Oslo Winter Park è un’altra meta invernale molto frequentata (biglietti a ore, giornalieri o da più giorni). Il parco permette di sciare in città, a soli 30 minuti dal centro di Oslo: qui ci sono 18 piste e 11 skilift, ed è aperto da novembre ad aprile se le condizioni atmosferiche lo permettono (nel periodo natalizio gli orari sono ridotti).
Oslo, nonostante il freddo, la pioggia e la neve, offre la possibilità di fare passeggiate con guida anche nei mesi più rigidi. Si chiamano Winter Walks e sono proposte in inglese e norvegese da Oslo Guidebureau. I tour sono a tema, ad esempio il venerdì si seguono i passi del pittore Edvard Munch mentre il lunedì il fulcro della passeggiata è la fortezza di Akershus. Munitevi di maglioni e scarpe comode, calde e che non vi facciano scivolare: dopo di che, la città sarà tutta vostra.
Insomma, anche a queste latitudini e nonostante il clima rigido, c’è modo di vivere la città in tutti i suoi aspetti. Se avete intenzione di scoprire Oslo in dicembre, tenete presente che l’Ufficio Informazioni Turistiche di Trafikanten è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18, tutto l’anno (è appena fuori dalla Stazione Centrale). E, per finire, ricordatevi che buon Natale in norvegese si dice God Jul! <
Dicembre in Norvegia
La luce calda del Natale
Accende l’inverno del Paese nordico tra feste in famiglia, antiche tradizioni, buon cibo e caratteristici mercatini.
Natale in famiglia, l’albero addobbato, le luci, le tavolate con tutti i parenti. No, non siamo in Italia ma in Norvegia: la santa festa è vissuta in una maniera così simile da sembrare identica alla nostra. Ma, ovviamente, non lo è: ci sono tante tradizioni che la rendono unica.Se siamo curiosi e vogliamo viverla anche noi, possiamo prendere un comodo aereo per Oslo, prenotare una sistemazione (abbondano tra hotel, ostelli e case vacanze) e immergerci nell’atmosfera fatata del Natale nordico.
Le radici del Natale
In Norvegia il Natale è legato alle vecchie tradizioni, alla luce delle candele (la luce simboleggiava l’inizio del cammino che portava dal buio invernale verso la primavera), al fuoco del caminetto e al profumo degli abeti, ai dolci fatti in casa, ai regali da scambiarsi e a Babbo Natale.L’eredità attuale del Natale norvegese, però, non è solo pagana: intorno all’anno 900, infatti, la festa del solstizio e della fertilità venne spostata al 25 dicembre, per celebrare la nascita di Gesù. Ecco dunque che oggi il Natale porta con sé anche un valore cristiano, oltre a essere una festa della famiglia. Famiglia che, storicamente, era tutta impegnata nei grandi preparativi natalizi: cibo, dolci, pane e birra fatti in casa, alimenti anche per gli animali della stalla e perfino per gli uccelli di passaggio.
Di tutto questo lavoro fatto insieme oggi è rimasto molto: l’Avvento, infatti, coinvolge non solo interi nuclei famigliari ma anche le scuole, dove si preparano regali e decorazioni fatte a mano, e anche dolci.
Il 13 dicembre è molto sentita la Festa di Santa Lucia: come in diversi Paesi del nord Europa, anche in Norvegia si tengono processioni aperte da una ragazza che indossa una corona ornata di candele, e ne porta anche una in mano.
Insomma, la luce che esploderà nel Natale (solo il 24 dicembre vengono accese le candele che ornano gli alberi di Natale nelle case) inizia a fare il suo ingresso nel freddo inverno di queste latitudini. E se ci avviciniamo un po’ di più all’albero di Natale, cosa notiamo? Che è decorato anche con bandierine norvegesi, cestini intrecciati di carta lucida, cuori di feltro, folletti fatti di pigne e piccole corone di pasta di sale.
Il cenone è, ancora oggi, il fulcro dei festeggiamenti: le varie regioni del Paese hanno le loro specialità culinarie, ma la crema di riso è quasi sempre presente nel menù (chi trova la mandorla appositamente nascosta in uno dei piatti vince un maialino di marzapane). Quindi, se siete in Norvegia il 24 dicembre, è d’obbligo assaggiarla.
Il grande pranzo natalizio del 25, dopo la messa, si chiama julebord e mette in tavola piatti tipici: polpette di carne, arrosto di maiale, baccalà, trote, formaggi, patate, gallette e molto altro ancora.
Tutto questo vale se parliamo di un Natale casalingo: ma un turista cosa può trovare in questo periodo in Norvegia?
Turisti natalizi
Naturalmente, essendo il Natale legato in maniera speciale alla luce, le decorazioni cittadine sono splendenti. Inoltre, sono molto popolari i mercatini di Natale, tipici anche da noi (aperti durante l’Avvento). Alle 5 del pomeriggio del 24 dicembre le campane delle chiese di tutta la Norvegia suonano per segnalare che inizia il momento più importante della festa del Natale. All’uscita delle persone dalla messa, scalda il cuore vedere le fiaccole accese che spiccano sul bianco della neve.I turisti sono attratti da quella che è stata ribattezzata “la città del Natale”: è Drøbak. Si trova nel comune di Frogn, sul fiordo di Oslo a poco meno di un’ora di macchina dalla capitale, ed è un affascinante snodarsi di stradine risalenti al 1700-1800 e tipiche casette di legno.
Sulla piazza principale della cittadina si affacciano l’ufficio postale di Babbo Natale, dove far timbrare la posta con il timbro ufficiale del barbuto “padrone di casa”, e la casa di Natale (l’unico negozio permanente natalizio della Scandinavia), mentre la piazza del mercato è dominata da un bellissimo albero addobbato. Presso il piccolo molo del villaggio si trova l’unico museo di lutefisk (merluzzo preparato nella soda) al mondo.
Ma anche Oslo si trasforma nel periodo delle feste: ci sono concerti, eventi, mercatini. Tra questi molto popolare è quello ospitato nel museo del folklore − all'aria aperta − Norsk Folkemuseum, molto frequentato non solo dai turisti ma anche dagli abitanti della città (aperto nei weekend del 5 e del 12 dicembre; si trova a Museumsveien 10, Bygdøy, Oslo; è raggiungibile con autobus o traghetto; c’è un biglietto d’ingresso, con riduzioni per studenti o con Oslo Pass, di cui parliamo nel box).
Ci sono più di 100 bancarelle che propongono idee per regali, leccornie natalizie, stoffe e prodotti tipici del Natale. Troverete marzapane, noci e cioccolata come se piovesse. Le sale del Museo sono decorate a tema e mostrano come si festeggiava un tempo nelle diverse regioni norvegesi.
Bisogna a questo punto ricordare che essendo il Natale una festa tipicamente familiare, molti ristoranti e locali il 24 e il 25 dicembre sono chiusi. Dal 26, invece, il centro cittadino ritorna ad essere frequentato e spumeggiante: Oslo resta una capitale con molte occasioni di intrattenimento.
A proposito di musei, in città potete visitare il Museo Ibsen, dedicato al grande scrittore, oppure la Galleria Nazionale, o il particolare Museo dello sci e del trampolino (si trova a Holmenkollen, raggiungibile con la metro): qui vengono ripercorsi addirittura 4000 anni di storia dello sci e dalla torre del trampolino si gode un panorama fantastico.
L’Oslo Winter Park è un’altra meta invernale molto frequentata (biglietti a ore, giornalieri o da più giorni). Il parco permette di sciare in città, a soli 30 minuti dal centro di Oslo: qui ci sono 18 piste e 11 skilift, ed è aperto da novembre ad aprile se le condizioni atmosferiche lo permettono (nel periodo natalizio gli orari sono ridotti).
Oslo, nonostante il freddo, la pioggia e la neve, offre la possibilità di fare passeggiate con guida anche nei mesi più rigidi. Si chiamano Winter Walks e sono proposte in inglese e norvegese da Oslo Guidebureau. I tour sono a tema, ad esempio il venerdì si seguono i passi del pittore Edvard Munch mentre il lunedì il fulcro della passeggiata è la fortezza di Akershus. Munitevi di maglioni e scarpe comode, calde e che non vi facciano scivolare: dopo di che, la città sarà tutta vostra.
Insomma, anche a queste latitudini e nonostante il clima rigido, c’è modo di vivere la città in tutti i suoi aspetti. Se avete intenzione di scoprire Oslo in dicembre, tenete presente che l’Ufficio Informazioni Turistiche di Trafikanten è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18, tutto l’anno (è appena fuori dalla Stazione Centrale). E, per finire, ricordatevi che buon Natale in norvegese si dice God Jul! <