Il perdono oltre ogni misura
di Domenico Sigalini Il perdono oltre ogni misura Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro...
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di Domenico Sigalini
La vita di ogni giovane ha tutti i suoi tempi: i tempi del riposo, dell’incontro con le persone, del lavoro, delle relazioni famigliari, della movida; ci sono i tempi dell’amicizia, degli affetti, dei colloqui, della sopportazione, del fastidio, del sordo arrabbiarsi e della conciliazione. Ecco, quest’ultimo si sta sempre più restringendo. Aumenta il tempo dello shopping, dello stare a guardare la TV, dello smanettare in Internet, del fare notte al pub, dello stare in piazza a sparare idiozie, del talk show, che proprio è più un vedere che un comunicare, uno spettacolo più che un aiuto a pensare. Diminuisce enormemente il tempo del perdonarsi, dell’accettarsi, dell’ascolto, dell’accoglienza, della pazienza.
Un giorno entra in campo l’apostolo Pietro, in tempi non sospetti, mentre il suo rapporto con Gesù non è solo ingenuo e spontaneo, ma anche di vero entusiasmo per Lui. Ama vivere tempi di gratuità, ma li vede restringere sempre più e vuole essere rassicurato.
Gesù, non ti sembra che quando è troppo, è troppo?! Io perdono, sto zitto, ho imparato nella vita a non reagire troppo in fretta per non offendere, sto ad ascoltare ore e ore, non mi manca la capacità di attutire, di stemperare, ma qualche volta non se ne può proprio più! Soprattutto quando ti offendono senza motivo, diventano petulanti e ti fanno del male, ti fanno sentire uno straccio, sono insolenti, violenti e sporchi. Vorrebbero sporcare anche me. Non ti sembra che sia ora di dire basta prima o poi? Tu hai sempre una parola buona da dire. Non ti sembra che ne approfittino?
A sette volte io ci arrivo. Capisco le debolezze, ne ho tante anch’io, ma… il perdono, che è? Un incitamento a delinquere?! E Gesù candidamente moltiplica a Pietro il tempo della perfezione giudaica. Sette è un numero che indica pienezza? Per il perdono non c’è mai pienezza che tenga. Dio è spropositato nel suo perdono. È settanta volte sette, è il numero perfetto oltre ogni paragone e limite.
Il cuore di Dio è una speranza vera, per tutti e per sempre. A te Pietro che avrai le chiavi del perdono nella Chiesa, dico che il perdono non è una quantità da contare come i soldi, o da tenere in banca come i risparmi, ma è uno stile di vita, una nuova qualità di relazioni tra Dio e l’uomo, una strada definitiva, che non permette ritorni. Ha come legge solo un’accoglienza generata dal pentimento e dalla contemplazione dell’amore Crocifisso.
Il perdono oltre ogni misura
Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. (Mt 18, 21-35)
La vita di ogni giovane ha tutti i suoi tempi: i tempi del riposo, dell’incontro con le persone, del lavoro, delle relazioni famigliari, della movida; ci sono i tempi dell’amicizia, degli affetti, dei colloqui, della sopportazione, del fastidio, del sordo arrabbiarsi e della conciliazione. Ecco, quest’ultimo si sta sempre più restringendo. Aumenta il tempo dello shopping, dello stare a guardare la TV, dello smanettare in Internet, del fare notte al pub, dello stare in piazza a sparare idiozie, del talk show, che proprio è più un vedere che un comunicare, uno spettacolo più che un aiuto a pensare. Diminuisce enormemente il tempo del perdonarsi, dell’accettarsi, dell’ascolto, dell’accoglienza, della pazienza.
Un giorno entra in campo l’apostolo Pietro, in tempi non sospetti, mentre il suo rapporto con Gesù non è solo ingenuo e spontaneo, ma anche di vero entusiasmo per Lui. Ama vivere tempi di gratuità, ma li vede restringere sempre più e vuole essere rassicurato.
Gesù, non ti sembra che quando è troppo, è troppo?! Io perdono, sto zitto, ho imparato nella vita a non reagire troppo in fretta per non offendere, sto ad ascoltare ore e ore, non mi manca la capacità di attutire, di stemperare, ma qualche volta non se ne può proprio più! Soprattutto quando ti offendono senza motivo, diventano petulanti e ti fanno del male, ti fanno sentire uno straccio, sono insolenti, violenti e sporchi. Vorrebbero sporcare anche me. Non ti sembra che sia ora di dire basta prima o poi? Tu hai sempre una parola buona da dire. Non ti sembra che ne approfittino?
A sette volte io ci arrivo. Capisco le debolezze, ne ho tante anch’io, ma… il perdono, che è? Un incitamento a delinquere?! E Gesù candidamente moltiplica a Pietro il tempo della perfezione giudaica. Sette è un numero che indica pienezza? Per il perdono non c’è mai pienezza che tenga. Dio è spropositato nel suo perdono. È settanta volte sette, è il numero perfetto oltre ogni paragone e limite.
Il cuore di Dio è una speranza vera, per tutti e per sempre. A te Pietro che avrai le chiavi del perdono nella Chiesa, dico che il perdono non è una quantità da contare come i soldi, o da tenere in banca come i risparmi, ma è uno stile di vita, una nuova qualità di relazioni tra Dio e l’uomo, una strada definitiva, che non permette ritorni. Ha come legge solo un’accoglienza generata dal pentimento e dalla contemplazione dell’amore Crocifisso.