Incontrarsi raccontando
persone di Tullia Chionetti Dare voce a chi non ne ha Incontrarsi raccontando Da dieci anni c’è un concorso letterario per...
https://www.dimensioni.org/2016/02/incontrarsi-raccontando.html

persone
di Tullia Chionetti
Dare voce a chi non ne ha
Incontrarsi raccontando
Da dieci anni c’è un concorso
letterario per far scrivere in italiano donne straniere, che nel dramma dell’immigrazione
sono sovente discriminate due volte. Ne parliamo con Daniela Finocchi,
l’ideatrice di Lingua Madre.
Uno spazio per dare voce alle donne
straniere in Italia, dove possano raccontare le loro storie, trovando nella
relazione con altre donne un significativo punto di incontro e scambio. È il Concorso
letterario nazionale Lingua Madre, nato nel 2005 da un’idea di Daniela
Finocchi, giornalista e da sempre interessata ai temi inerenti il pensiero
femminile.
«Se l’emigrazione è solitudine, distacco, rottura, – spiega – per tutte
le donne straniere importante punto di incontro e di scambio rimangono le altre
donne. Proprio in quest’ottica si pone il Concorso, che esalta il valore della
relazione, della condivisione, dello scambio, della complicità fra donne
incoraggiando la collaborazione nel raccontare e scrivere le proprie storie».
Daniela
Finocchi, in che cosa consiste il Concorso?
Possono partecipare tutte le donne straniere, anche di seconda o terza
generazione, residenti in Italia, componendo un racconto in italiano, con cui
vogliano approfondire il rapporto tra identità, radici e il mondo “altro”. Ogni
concorrente può partecipare da sola, in coppia o in gruppo. È consentita, anzi
incoraggiata, la collaborazione tra donne straniere e donne italiane nel caso
l’uso della lingua italiana scritta presenti delle difficoltà.
Una sezione speciale è dedicata alle donne italiane che vogliano
raccontare storie di donne straniere che hanno conosciuto, amato, incontrato e
che hanno saputo trasmettere loro “altre” identità. Il 1° gennaio 2016 si è
aperta la nuova edizione 2016/2017 del Concorso e le opere selezionate saranno
pubblicate in un libro che verrà presentato nell’edizione 2017 del Salone
Internazionale del Libro di Torino.
Come è
nata questa idea?

In ambito femminista, ho partecipato al Coordinamento Giornaliste del
Piemonte, al Bollettino delle Donne, alla Casa delle Donne di Torino. Ho
concorso a fondare il Coordinamento contro la Violenza, il Telefono Rosa di
Torino, il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile.
Quando nel 2005 la vicedirettrice di Grazia, periodico per il
quale seguivo, come inviata, il Salone del Libro di Torino, mi chiese di ideare
un concorso da destinare alle lettrici e in collaborazione col Salone, tra le
varie proposte che portai al giornale, ci fu subito quella del Concorso Lingua
Madre. La rivista scelse poi di realizzare un concorso sul tema del “sogno”
(tema conduttore del Salone 2005), ma io continuavo a pensare alla ricchezza
rappresentata dai possibili racconti delle donne straniere.
Dunque
ha continuato a portare avanti il progetto...
Sì, dal punto di vista professionale mi sembrava importante dare voce a
chi non è concesso intervenire in prima persona, a chi subisce sempre un
filtro, una “traduzione”, un “esperto” che spiega il suo pensiero arrogandosene
il diritto.

Decisi quindi di realizzare il progetto in autonomia e lo proposi a
quelli che sono ancora i partner principali del Concorso. Il Salone
Internazionale del Libro accettò subito la sfida e a questo seguì la Regione
Piemonte con il Settore Biblioteche dell’Assessorato alla Cultura.
Ci
sono delle attenzioni particolari per i giovani?
Il Concorso non pone limiti, non viene assegnato un tema e si può
partecipare da sole, in coppia o in gruppo e a qualsiasi età e condizione: che
si sia una bambina delle elementari o una donna detenuta.
Le
giovani che partecipano sono sempre di più.
Tante le attività rivolte ai e alle giovani, nelle scuole, nelle
biblioteche, nelle università. Organizziamo incontri con le autrici, letture
dalle antologie Lingua Madre, laboratori di narrazione e scrittura.
Le antologie che raccolgono i racconti – edite da Seb27 – sono il
prezioso materiale da cui si parte e si trae spunto.
La
premiazione avviene nella giornata di chiusura del Salone del Libro e
quest’anno il concorso ha avuto un importante riconoscimento...
Sì, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha
assegnato al Concorso letterario nazionale Lingua Madre, in occasione dei suoi
10 anni, e alla sottoscritta, il Premio Targa del Presidente della Repubblica
Italiana: un importante riconoscimento che va ad aggiungersi ai patrocini
ottenuti in precedenza.
Può farci qualche esempio
delle tante attività che si sono sviluppate attorno al Concorso?
Il bando viene distribuito in tutte le scuole italiane di ogni ordine e
grado, nelle carceri, nei tanti enti e associazioni che seguono e sostengono il
progetto e conta centinaia di partecipanti ogni edizione.

C’è
anche un Gruppo di studio formato da docenti italiane e straniere nato
nell’ambito di Lingua Madre...
Il Gruppo di studio ha lavorato per oltre due anni su tutto il grande
materiale arrivato al Concorso in questi dieci anni. Sono infatti oltre 3 mila le
donne che si sono rivolte al Concorso e, se si considerano il sito, il blog e i
social – dove il confronto e il dibattito continuano tutto l’anno – i numeri si
triplicano.
Ne è nato il volume di saggi L’alterità che ci abita
– Donne migranti e percorsi di cambiamento (Ed. Seb27). Una raccolta per
riflettere sul tema della migrazione, attraverso la lettura “situata” di tante
voci di donne, destinato soprattutto alle giovani e alle insegnanti.
La sfida del nostro presente è condividere il mondo.
Condividerlo perché nessuno può dirsi padrone, neppure della propria patria;
perché tutte e tutti abbiamo bisogno d’essere riconosciute/i per esistere;
perché siamo bisognose e bisognosi di amore; perché il mondo è globale,
interconnesso e interdipendente. Esistono, certo, lingue nazionali e patrie, ma
esiste oggi, più di sempre, una lingua e una terra madre. Di tutte e tutti.
Accoglienza, interazione, scambio, narrazione, ascolto, condivisione sono solo
alcuni dei nomi di questa lingua materna. <