Non ci credo più
#hashtag di Elena Giordano #Nessuno escluso - 2 Non ci credo più Sì, la fede può essere interessante… ma resta un po’ troppo s...
https://www.dimensioni.org/2018/03/non-ci-credo-piu.html
di Elena Giordano
#Nessuno escluso - 2
Non ci
credo più
Sì,
la fede può essere interessante… ma resta un po’ troppo scollata dalla vita
vera. Ha ancora senso recuperare il dialogo con Dio? E che fare della Chiesa?
Te lo spiego io
Racconta Francesca: “Fino a qualche anno fa andavo a
messa tutte le domeniche. Facevo parte di un gruppo parrocchiale che alla fine
si è sciolto perché eravamo un po’ stanchi delle solite proposte… troppo
lontane dalle nostre esigenze.
Ok, va bene il ritiro spirituale a ogni piè sospinto, ma almeno una pizza
tutti insieme il sabato sera… comunque sia, ogni tanto mi vedo ancora con
qualche amica, ma preferiamo fare due passi in centro e vedere le vetrine.
Posso pregare Dio quando voglio, la sera o la mattina prima di andare a
scuola, non sento più il bisogno di entrare in chiesa, adesso il mio è un
rapporto personale con un’entità superiore che percepisco comunque sempre
vicino a me.
Ho sentito parlare di un Sinodo dedicato ai giovani, ma francamente non
ho indagato. Non capisco come dei vescovi e dei cardinali possano capire cosa
passa nella testa di un giovane, a cui peraltro i politici e la società stanno
rubando il futuro… boh”.
La sfida della fede
Ai tempi di Gesù era tutto semplice e chiaro. Ai tempi di san Giovanni
Bosco le cose erano già un filo più complesse e non così tanto chiare. Ai tempi
di papa Francesco è un grande caos: la fede è una sfida, un dilemma, un
problema, una contraddizione, una speranza, una sconfitta, una paura, un
abbandono. È il motore dell’umanità, mediato, nel caso dei cristiani, dalla
Chiesa.
Qui però il punto è un altro: adesso, 2018, moltissimi giovani non
credono più in niente perché la dimensione della fede non risulta
interessante; non fa parte delle priorità, ma nemmeno degli accessori della
vita. È qualcosa che sta lì. Se ce l’hai bene, se non ce l’hai bene uguale.
Anche perché… se ce l’hai, sei intruppato in percorsi, cammini, penitenze,
riflessioni. Se non ce l’hai, viaggi veloce come su una tavola da surf e ti dedichi
solo alle cose che ti interessano.
Ai tempi di Gesù era tutto semplice perché Lui compiva i miracoli,
raccontava di una possibilità, per tutti, anche per i poveri e gli emarginati,
di essere felici e di essere amati da Dio. La divinità si era fatta persona
e poteva essere “toccata” nella sua umanità.
Oggi è altrettanto semplice, ma ribaltato: Gesù è in croce e ci guarda
dalle statuette di legno appese dappertutto. Però non parla, sta lì. Il Vangelo
può rimanere chiuso, dato che non ha il potere di aprirsi da solo. Ugualmente,
la chiesa può benissimo tenere sprangato il suo portone, anche perché, nella
dimensione di una fede molto personale… a cosa serve inginocchiarsi
davanti al Santissimo in adorazione?
E soprattutto: ci saranno anche tante brave persone che
frequentano la parrocchia, ma nella maggior parte dei casi non sono né
meglio né peggio di quelli che incontri al supermercato o
sull’autobus.
E infine: con chi cavolo si può parlare apertamente di Dio e della
fede? Non è che si possano monopolizzare gli amici con argomenti metafisici,
oppure discutere di questi temi durante la visione di un film, o mentre si
chiacchiera su Wapp.
Per tutti questi motivi, sembra quasi che Dio voglia proprio, sempre di
più, stare per i fatti suoi, senza utilizzare, nel suo dialogo con
l’uomo, nessun “artificio” esteriore. Da cuore a cuore.
È questa la fede che tutti vogliono?
Una fede di questo genere è sicuramente perfetta per
l’uomo contemporaneo perché, appunto, lo libera da ogni genere di impegno. Però
non porta alla felicità.
Il Dio dei cristiani chiuso in un cassetto non ha senso. Anche perché questa visione mortifica l’impegno di Gesù,
che in vita ha percorso chilometri e chilometri per andare ad annunciare la
Buona Novella. Ecco il punto: la Novella è ancora Buona oppure no? La fede in
Gesù Cristo morto e risorto ha senso oppure no? Se la risposta è sì, il
cristiano non può vivere nascosto, né “tirare fuori” Dio solo quando si
trova in difficoltà.
Non credere più nel Dio della Chiesa è legittimo: ogni percorso di fede
merita rispetto, e comunque la “ricerca” è già un modo per avvicinarsi a Dio.
Se la vostra fede è tiepida, e soprattutto scollegata dalla vita della Chiesa,
e anche dalla vita quotidiana, potete continuare così. Ma se sotto sotto
sentite che vi manca qualcosa, potete andare a cercarla.
Dove? Se la Chiesa non vi attira perché non vi dà fiducia, rivolgetevi ai
testimoni, ossia alle persone che seguono il Vangelo in modo naturale,
senza forzature. Chiedete un confronto con il prof di religione; parlate
apertamente a un vostro educatore – anche se non lo sentite più da tempo –
oppure direttamente con un sacerdote. Non vi piace quello della vostra
parrocchia? Indagate, muovetevi, capiterete di sicuro di fronte a una persona
che saprà rispondere ai vostri dubbi.
Quando papa Paolo VI affermava
che “nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”, intendeva dire proprio
questo: indipendentemente dal percorso che stai vivendo, sii tranquillo e
sereno, Gesù è lì che ti aspetta. Non parlate più la stessa lingua? Non
vi preoccupate, troverete il modo di inventare un nuovo traduttore simultaneo.
Non vedete più attorno a voi la presenza di Dio, perché vi sembra che il mondo
stia andando allo sfascio? Guardate meglio, ci sono espressioni di fede in
tutte le situazioni della vita, e persone speciali a ogni angolo. Non riuscite
a trovarle? Cercate tra coloro che si danno da fare per gli altri e stanno
sempre un po’ defilati. Lì troverete di sicuro una fede incarnata, che potrete prendere,
se vi va, ad esempio. <
Direi che quanto detto da chi ha scritto questo post non può che non essere solo ed unicamente condiviso, perché ha saggiamente delineato le vere differenze sostanziali di un mondo alla completa deriva. Ha poi descritto la Chiesa Cattolica anziché nella doverosa ricerca, fra i giovani, di un nuovo gruppo, lo sta invece disintegrando. Questo perché soprattutto guarda solo nel proprio orticello, ossia predica bene, ma razzola non solo male, ma in totale vergogna pubblica con le sue azioni almeno paradossali, dagli immigrati clandestini che non ospita affatto, ai preti comuni ed ai loro superiori, la maggior parte dei quali pedofili di natura... e conosciamo, sino ad ora, la sola punta dell'iceberg....; inoltre, non disdegna affatto le ricchezze alle quali Gesù, con il suo amore e la sua stessa vita, voleva solo che ce ne allontanassimo dando, così, nuova vita ai poveri ed ai perseguitati dall'ignoranza umana: basta solo pensare che il 98% della popolazione mondiale non legge più nulla, ma si accontenta, solo leggendo il titolo di un singolo articolo di un libro o di un giornale, di averne capito il significato, quando una sola virgola in una frase, cambia del tutto il senso dell'intero testo.
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