Alla corte di San Pietroburgo

VIAGGI di Francesca Binfarè Pagine del mondo - 3 Alla corte di San Pietroburgo Fondata da Pietro il Grande, la m...


VIAGGI
di Francesca Binfarè



Pagine del mondo - 3





Alla corte di San Pietroburgo

Fondata da Pietro il Grande, la metropoli russa ha un fascino unico tra suntuosi palazzi, antiche vie, musei di valore assoluto, le notti bianche. E qui Fëdor Dostoevskij ha vissuto e trovato ispirazione.

Nel 1866 lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij ha dato vita a Raskol’nikov, protagonista di uno dei romanzi più noti di tutti i tempi, Delitto e castigo. Il libro è ambientato a San Pietroburgo, ed è proprio dalle pagine di questo libro che partiamo per andare alla scoperta di una delle città più affascinanti e culturalmente ricche della Russia.
Delitto e castigo racconta di un duplice omicidio (quello di una vecchia usuraia e di sua sorella, arrivata nel momento sbagliato sul luogo del delitto) commesso dallo studente Raskol’nikov.
Alla fine del romanzo espia la sua colpa con una pena, il “castigo” del carcere in Siberia, ma soprattutto paga con le conseguenze psicologiche che patisce prima di assumersi le sue responsabilità: su tutte, il terribile isolamento e la solitudine a cui lo porta mantenere il segreto sul suo gesto. La vicenda è ambientata in una calda estate di San Pietroburgo, che certamente non viene raccontata come una città felice.


Le puntate precedenti
Negli scorsi numeri di Dimensioni Nuove le città e gli autori coinvolti sono stati:
Pechino/Tiziano TerzaniLondra/Conan Doyle.



Nel quartiere di Raskol’nikov
Fëdor Dostoevskij scrive di viuzze e bassifondi, povertà e ubriaconi, ma anche di numerosi angoli di città che oggi sono meta di visite di turisti che vanno alla scoperta di San Pietroburgo spesso accompagnati proprio da Raskol’nikov. Di rigore iniziare dal Dostoevskij Literary Memorial Museum, il (piccolo) museo a lui dedicato aperto nel 1971 nell’appartamento dove lo scrittore visse per alcuni anni con la seconda moglie e alcuni dei loro figli, fino alla sua morte avvenuta nel 1881.
L’appartamento è d’angolo, quindi le finestre guardano su due strade: chissà perché quella degli appartamenti d’angolo era una mania di Dostoevskij… comunque, affacciandosi da queste finestre si possono osservare i panorami descritti nelle sue opere. Il museo è chiuso il lunedì e aperto il mercoledì dalle 13 alle 20 e tutti gli altri giorni dalle 11 alle 18 (biglietti a 250 rubli, 100 per gli studenti).
La zona di Sennaya Ploshchad ha fatto da cornice a Delitto e castigo: passeggiando da queste parti si incappa di diverse ipotetiche abitazioni di Raskol’nikov e di altri personaggi del libro; gli abitanti del quartiere sono abituati a indicarle ai turisti, e qualcuno di loro ha chiuso scale e cortili per evitare il viavai di curiosi vacanziero-letterari. Tutto questo per dire come la città senta vivissimo Dostoevskij, sempre presente e attuale, con le sue parole con cui scruta l’animo umano.
Nell’area di Sennaya è ancora aperto il mercato, citato nel romanzo. Il canale dove è ambientato Delitto e castigo è quello di Gribdoeva, piccolo e affascinante: va ricordato che San Pietroburgo è conosciuta come la Venezia del nord proprio per l’abbondanza di canali, il cui intreccio è intricato e molto pittoresco, con centinaia di piccoli ponti che li attraversano.
 
Le notti bianche
San Pietroburgo è la più europea delle città russe. Adesso siamo in inverno – stagione che le regala un fascino innegabile – ma è in giugno e luglio che probabilmente Pietroburgo dà il suo meglio: è quello il periodo delle notti bianche, che non per niente è anche il titolo di un’opera di Dostoevskij. Le notti per un paio di mesi diventano un lungo tramonto rosato, il buio avvolge la città solo per poche ore. È un fenomeno dovuto alla latitudine in cui si trova San Pietroburgo e riguarda molti altri luoghi, ma chissà perché il fascino di queste giornate infinite è così magico solo qui.
Sarà per la Neva, il fiume che attraversa la città, in cui si riflettono le sagome degli eleganti palazzi, sarà per la suggestione del ricordo di Pietro il Grande che proprio per l’incanto di queste notti bianche scelse di fondare qui Pietroburgo.
La costruzione della città partì dalla Fortezza dei Santi Pietro e Paolo, edificata sull’isola delle lepri sul fiume Neva nel 1703. All’interno del complesso della Fortezza si trovano alcuni musei e la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, che ospita le spoglie di quasi tutti i sovrani della Russia. Lo scrittore olandese Jan Brokken, autore di Il giardino dei cosacchi in cui parla del periodo in cui Dostoevskij visse in Siberia, ha descritto come perfetta l’architettura della Fortezza, che secondo lui offre la vista più bella della città.

Il fascino dell’Hermitage
Lasciata la Fortezza, prendi come punto di riferimento la piazza del Palazzo: sul lato nord è chiusa dal museo dell’Hermitage mentre a ovest inizia la Prospettiva Nevskij. L’Hermitage è uno dei maggiori musei del mondo, dove si possono ammirare dipinti dei pittori più grandi, da Caravaggio a Van Gogh. Del complesso museale, composto da vari edifici, fa parte il Palazzo d’Inverno che era la residenza invernale degli zar. Ha 1500 stanze e un’incredibile facciata azzurra con colonne bianche e stucchi dorati. Finita la visita all’Hermitage incamminati sulla Prospettiva Nevskij, la strada principale della città. Composta da più corsie, è stata costruita seguendo l’esempio degli Champs Élysées di Parigi.
Non lontano dalla Prospettiva Nevskij, sulla riva destra del canale Gribaedova, si trova la Chiesa ortodossa del Salvatore sul sangue versato. Riccamente decorata, con le sue cinque cupole è uno dei monumenti simbolo della città. Non è più luogo di cerimonie religiose ma è un museo, ricco di splendidi mosaici.
Anche la Cattedrale di Sant’Isacco è diventata un museo, dal 1931. È uno degli esempi più interessanti di architettura neoclassica del XIX secolo, e la sua cupola è tra le più grandi del mondo. Altra chiesa neoclassica della città è la Cattedrale di Kazan, che sorge non lontana dalla Prospettiva Nevskij ed è dedicata alla Madonna di Kazan, molto venerata in Russia e considerata protettrice della famiglia.
Questi sono solo alcuni dei musei e dei monumenti che si possono visitare in una città ad alto tasso di interesse culturale: prendi spunto da questi luoghi chiave e poi vai alla scoperta. Ricordati di entrare nei numerosi cortili di Pietroburgo che custodiscono piccole sorprese come negozi colorati e creativi, bar e ristoranti.
Nei dintorni di San Pietroburgo ci sono altri castelli degli zar, che tutti abbiamo visto almeno una volta nelle foto che ogni turista riporta a casa. La famosissima Reggia di Peterhof si trova fuori San Pietroburgo, a ovest della città: vale la visita, è considerata la Versailles russa, fatta costruire dallo zar Pietro il Grande. Il complesso è costituito dal Gran Palazzo e da altri edifici, e da tre giardini abbelliti da fontane, piscine, prati e boschi. Non è la città di Raskol’nikov, ma una visita qui sarebbe piaciuta anche a lui.


            Delitto e castigo                             
Fëdor Dostoevskij era nato a Mosca ma è a San Pietroburgo che è diventato famoso per i suoi scritti, che ci fanno conoscere una città che dall’800 è certamente cambiata, ma che mantiene intatto tutto il suo fascino elegante.
In Delitto e castigo (Einaudi) Dostoevskij racconta con rara potenza la lacerante condizione psicologica di Raskol’nikov, che, esasperato dall’avidità di un’usuraia, la uccide. Vittima della povertà, dell’esasperazione, di sentimenti bassi e cupi, vittima anche della colpa e della solitudine, Raskol’nikov mette in mostra tutti i tormenti dell’animo umano.I moltissimi estimatori di Dostoevskij dicono che nei suoi libri si trovano concentrati tutti gli aspetti della vita e che il loro valore, che va oltre quello letterario, sta proprio in questo. 

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Negli scorsi numeri di Dimensioni Nuove le città e gli autori coinvolti sono stati:
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