Per le strade d’Islanda

VIAGGI di Francesca Binfarè Pagine del mondo/7 Per le strade d’Islanda È una terra ricca di contrasti, estremamente affascinan...


VIAGGI
di Francesca Binfarè

Pagine del mondo/7

Per le strade d’Islanda
È una terra ricca di contrasti, estremamente affascinante. Natura e design, musica e vulcani, leggende e miti: ecco cosa incontreremo seguendo le sue strade.

Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando a quest’isola? Probabilmente pensi alla sua capitale Reykjavik oppure alla sua musica, che ci ha fatto conoscere nomi come quello di Björk o dei Sigur Rós, o magari ti vengono in mente le terme e i vulcani. Ma potresti anche pensare ai geyser, che spruzzano la loro energia verso il cielo, alle pozze di fango bollenti e al contrasto che queste generano con i ghiacciai e le cascate.
Quello che ogni viaggiatore riporta a casa dall’Islanda sono le differenze estremamente marcate dei suoi paesaggi spettacolari: bisogna infatti ricordare che questo è il Paese meno densamente popolato d’Europa, che è riuscito a conservare una natura davvero incontaminata.
Qui oltre alle persone vivono, tra virgolette, anche tanti personaggi di fantasia. Ed è proprio sulla fantasia e sulle leggende che ha lavorato un esperto di cultura e storia islandese, Jón R. Hjálmarsson, per scrivere il suo Atlante leggendario delle strade d’Islanda, che unisce racconti del folklore ai luoghi che li hanno visti nascere. O viceversa: racconta leggende che giustificano la nascita, la morfologia o il nome di posti dove oggi i turisti si recano con curiosità. Che tu voglia fare un viaggio in Islanda o semplicemente conoscere qualche racconto tradizionale, questo libro fa per te.


Tra elfi ed eroi
Apri la prima pagina del libro e ti trovi in compagnia di troll, elfi, eroi, spiriti di varia natura, magie e sortilegi, lotte e sfide, che ti spiegano perché quello sperone di roccia è fatto così, perché quel posto si chiama in quella maniera, il tutto corredato da qualche illustrazione e da mappe. Perché volendo con questo libro davvero si può scoprire l’Islanda una volta che si è messo piede sull’isola, seguendo come fa Jón R. Hjálmarsson la statale numero 1, che percorre ad anello il perimetro dell’intero Paese.
Iniziamo, ad esempio, dalla regione dei Fiordi Occidentali. Oggi, purtroppo, i piccoli villaggi che punteggiano le baie della regione sono soggetti al calo demografico, con alcune aree praticamente spopolate. Però da queste parti sono visitabili esposizioni e musei folkloristici che ti fanno scoprire le antiche tradizioni, sempre ricchissime, della cultura popolare locale, come ad esempio accade a Bolungarvík, una delle località citate nell’Atlante leggendario delle strade d’Islanda.
Bolungarvík è un villaggio di pescatori che sorge lungo l’Ísafjarðardjúp. La tradizione narra che Þuríður Sundafyllir e suo figlio Völu-Steinn si trasferirono a Bolungarvík, provenienti dalla Norvegia. Þuríður era una donna che ne sapeva di magia, tanto da aver riempito il mare di pesci in un periodo di carestia: per questo il suo soprannome era Sundafyllir, cioè Riempistretto.
Sundafyllir aveva un fratello, Þjóðólfur, che voleva i terreni della sorella. Qui inizia una vicenda di muretti costruiti in una giornata (il patto era che lei gli avrebbe ceduto tutta la terra che lui avrebbe recintato in un solo giorno) e non finiti, con tanto di resa dei conti tra fratelli. Sundafyllir trasforma Þjóðólfur in un masso, e Þjóðólfur trasforma Sundafyllir in una roccia: da allora la roccia Þuríður chiude l’estremità settentrionale di Óshlíð. Þjóðólfur, invece, è rotolato nel mare diventando uno scoglio, scomparso misteriosamente in una notte dell’autunno del 1936. La spiegazione? Gli abitanti del posto dicono che l’incantesimo deve essere svanito con il tempo.
Comunque, se vai nell’estremo ovest dell’Islanda fino a Bolungarvík e dintorni, sappi che il luogo più visitato è la cima della montagna Bolafjall: da lì si gode un’ampia vista su Ísafjarðardjúp, Jökulfirðir e, addirittura, c’è chi dice che nelle giornate chiare e limpide lo sguardo arrivi alla Groenlandia (addirittura? Ti tocca andare a verificare).


Il cavallo di Odino
La regione del Nord Islanda regala ai turisti cittadine fiorenti, montagne imponenti, isole e fiumi. L’est e l’ovest della regione hanno un aspetto differente, perché le forze tettoniche, i ghiacci, i vulcani e l’acqua lavorano in maniera diversa e ugualmente potente.
La gola di Ásbyrgi, ad esempio, testimonia un’antica alluvione glaciale che ha spaccato la terra e messo in mostra le sue viscere: oggi la zona è diventata un parco naturale. Tra l’altro, non molto distante da qui si trova lo spettacolare lago vulcanico di Mývatn, che ospita una quantità sorprendente di uccelli migratori.
Cosa c’entra il cavallo di Odino, il dio della guerra della mitologia nordica? Con lui si spiega la formazione della spaccatura di Ásbyrgi. La leggenda infatti narra che a crearla sia stata la forza con cui il cavallo di Odino, Sleipnir, ha fatto pressione sulla crosta terrestre con il suo possente zoccolo.

I tanti volti della capitale
L’Islanda è un Paese in cui gli antichi miti e le leggende convivono con una grande modernità. Una visita in Islanda naturalmente non può escludere la sua capitale Reykjavik, per cui, per concludere il nostro viaggio, ci allontaniamo dall’Atlante che stiamo tenendo come guida per immergerci nella vivacità di questa città del nord.
Come sai e come abbiamo detto, l’Islanda è plasmata dalla forza del ghiaccio e del fuoco, dall’energia esplosiva della terra. Però è ricca di vitalità – intesa in un altro senso, ovviamente – anche l’aria di Reykjavik, che trae enormi vantaggi dall’essere immersa e circondata dalla natura.
È una città di contrasti forti, con le sue strade dove puoi trovare piccole graziose abitazioni affiancate da architetture futuristiche e dal design ultramoderno. Poi ci pensi e ti rendi conto che tutto questo si trova a pochissima distanza da un terreno vulcanico primordiale, appena fuori il centro urbano.
Capitale del Paese, Reykjavik riceve tutte le influenze internazionali come ogni grande città del globo, però le mescola con le sue potenti e molto sentite tradizioni popolari. Una visita certamente molto islandese può essere quella alle terme e alle piscine riscaldate, per non parlare della tappa alle saune alimentate dal vapore geotermico, vera ricchezza dell’isola.
Oppure puoi darti alla pesca al salmone, subito fuori città nella splendida campagna che la circonda, e osservare i cetacei: anche quest’ultima è un’esperienza che si può vivere nel giro di una giornata, partendo da Reykjavik. Dove puoi tornare per la cena, scegliendo soprattutto tra piatti di pesce, agnello e cacciagione. Dopo di che, puoi sperimentare la vivace vita notturna cittadina: come capita molto spesso alle città del nord, spesso fredde e buie per lunghi mesi, la musica è uno degli intrattenimenti preferiti.

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Il libroAtlante leggendario delle strade d’Islanda (Iperborea) è stato scritto da Jón R. Hjálmarsson, un islandese innamorato del suo Paese, della sua storia e della sua cultura. Per questo il libro può essere considerato una guida di viaggio sui generis, dal momento che può essere affrontato come un testo di narrativa.
Le sue pagine ti portano lungo le strade del Paese e attraverso i suoi luoghi più significativi e quelli meno scontati, raccontandoli tramite leggende, miti, folklore popolare. Questo prezioso Atlante racconta come la natura sia viva, ricca e pulsante, ma è anche una guida pratica di viaggio, anche se particolare.Il libro, infatti, divide l’Islanda in aree geografiche, e ogni mito e storia raccontata è introdotta da un breve testo che spiega dove si svolge la vicenda e descrive brevemente la località, dal punto di vista geografico e storico.
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Le puntate precedenti
Nei numeri scorsi di Dimensioni Nuove le città e gli autori presi in considerazione sono stati:
Pechino/Tiziano Terzani
Londra/Conan Doyle
San Pietroburgo/F. Dostoevskij
Edimburgo/J.K. Rowling
New York/J.D. Salinger
Parigi/Serena Dandini

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