Amici, compagni, ragazzi! Uniamoci!
dchat di Elena Giordano Destinatari Tutti gli studenti lavoratori Mittente Maya, studentessa al primo anno di università...
https://www.dimensioni.org/2014/07/amici-compagni-ragazzi-uniamoci.html
di Elena Giordano
Destinatari
Tutti gli studenti
lavoratori
Mittente
Maya, studentessa
al primo anno di università
Amici,
compagni,
ragazzi!
Uniamoci!
No, non sono
impazzita, né sono fuori di testa per avere dormito solo quatto ore, questa
notte. Voglio raccontare a tutti la mia felicità per una vita vissuta non intensamente, di più! Non alla
grande, di più!
Volete
sapere qual è la mia giornata tipo
in questo mese di luglio? Semplice: sveglia all’alba, ore 8,30 inizio a studiare: mi attendono da qui alla fine del mese tre esami,
belli tosti. Ore 12 pranzo leggero, ore 13,30 scappo da Ivan, il mio ragazzo, che esce dal lavoro. Due passi insieme,
quattro baci e poi ritorno di nuovo a casa, per la seconda full immersion della
giornata. Ore 18, cervello fuso, stop alle attività, un’ora di corsa, o
palestra, o bici, o qualunque sport mi aiuti a staccare il cervello e ricaricare le pile.
Due volte a settimana passo dalla nonna, e una volta a
settimana anche in oratorio per l’incontro con gli amici. Tre sere a settimana,
nei weekend, servo ai tavoli in una birreria: certo, non sarà
il lavoro della vita, ma è ciò che mi consente di avere una leggera autonomia
economica, e di non gravare troppo sui miei.
Sapete
cosa vi dico? Queste ore di lavoro sono le più intense della settimana. Le più
gratificanti.
Per
questo invito a provare: non limitatevi a studiare, anche se questo rimane il vostro impegno primario.
Trovate cose da
fare, “collaterali”.
Volontariato, impegno civile, lavoretti: è appagante, fa sentire adulti,
indipendenti.
La
mia autostima è cresciuta un sacco: io non sono solo “io”, sono una persona che
studia e lavora, tiè!
È
vero, la sera sono morta, ma tanto soddisfatta che persino la stanchezza non è poi così difficile da
gestire.
All’inizio i
miei non erano molto d’accordo, “Tu pensa a studiare”, ripetevano. Ma siccome
anche il mio fratellone era riuscito a lavorare – da un meccanico! – a suo
tempo, ho fatto leva su questo e sono riuscita a spuntarla.
Tutti dicono
che il futuro sarà, per noi giovani, complicato, difficile. Io rispondo: “Bene,
allora attrezziamoci”, uniamo attività mentale e attività fisica,
studio e lavoro.
Io voglio essere preparata, arrivare con le armi ben affilate quando si
tratterà di competere con i miei coetanei. Date retta a me… non fatevi il
vitalizio, come suggerisce Crozzi-Razzi, ma rimboccatevi le maniche!
Contatti
Inquadra il tuo QRcode
e partecipa al nostro forum on line.
Oppure scrivi a
dimensioni@dimensioni.org
Gli interventi più interessanti saranno pubblicati anche
sulla rivista.
Quanta energia avete? Tantissima! Scegliete voi come usarla:
- mi occupo solo di ciò che
devo per forza seguire
- cerco di essere poliedrico e
mi lascio catturare dalle mille
iniziative che incontro
- scelgo due-tre impegni e
seguo quelli col massimo
della serietà
- preferirei non consumare
tutta l’energia e lasciarne un
po’ per quando sarò vecchio
Lo studio e il lavoro possono essere
integrati e modulari. Indagate tra amici e parenti adulti: chi di loro ha
sperimentato questa “doppia via”?