Cenerentola o sorellastre?
editoriale di Valter Rossi Cenerentola o sorellastre? Chi avreste voluto essere, in chi vi siete immedesimati, chi riempiva i vos...
https://www.dimensioni.org/2015/03/cenerentola-o-sorellastre.html
editoriale
di Valter Rossi
Cenerentola
o sorellastre?
Chi avreste voluto
essere, in chi vi siete immedesimati, chi riempiva i vostri sogni, mentre da
bambini vi raccontavano la fiaba di Cenerentola? Tutti amano sognare
ad occhi aperti e ogni fiaba ha il potere di evocare questa magia.
Dubito che qualcuno
abbia mai sognato di essere la matrigna, così odiosa e senza cuore verso una
fanciulla tanto buona ed obbediente da ispirare tenerezza al solo
sentirne parlare.
Qualche “vanesio” si
sarà vestito da Principe Azzurro (io ho appena ritirato il costume usato
per carnevale…), aggirandosi annoiato in mezzo agli splendori del palazzo, in
attesa della ragazza perfetta (a proposito, come sarà andato il matrimonio,
quando Cenerentola avrà scoperto di che pasta è fatta il suo viziatissimo
sposo?).
Altri, forse,
avrebbero voluto essere il cavallo trasformato per una notte in cocchiere dalla
fata Smemorina (chissà perché si chiama così, forse se lo è
dimenticato), per passare da sferzato a sferzatore, almeno una volta nella
vita, ennesimo riscatto degli ultimi che coinvolge anche gli animali.
Poi ci sono le
sorelle, Anastasia e Genoveffa (la prima, tanto quanto ha un nome che si
salva, ma la seconda avrà chiesto almeno una volta alla madre: «Ma se mi volevi
tanto bene, perché mi hai chiamato così? Non potevi almeno usare un bel
francesismo e chiamarmi “Geneviève”?»).
Nonostante i desideri
di molti, (per noi figli e figlie del primo mondo benestante) è più facile
somigliare alle due antipatiche sorelle che alla bellissima orfanella sporca di
cenere ed umiliata in ogni modo. E accorgersene, ogni tanto, farebbe
bene al mondo intero.
Noi di Dimensioni
Nuove vorremmo essere i topolini. Prima, tirano la carretta senza
lamentarsi, e poi, con abile mossa riescono a sfilare la chiave dalla tasca
dell’arcigna matrigna per liberare la futura principessa rinchiusa in camera a
piangere e disperarsi quando tutto ormai sembra perduto. Siamo piccoli, è vero,
ma anche una chiave (di lettura e interpretazione dei fatti del mondo) può fare
molto, se spalanca una porta e fa uscire la verità.
Sperando che
Cenerentola non sia l’ennesima sposa bambina non di un mon do fatato, ma
di casa nostra.
Buon mese a tutti in
compagnia di Dimensioni Nuove.