Mantova, nella culla del Rinascimento

viaggi di Francesca Binfarè Capitale Italiana della Cultura 2016 Nella culla del Rinascimento Mantova, famosa in tutto il mondo...

viaggi
di Francesca Binfarè

Capitale Italiana della Cultura 2016
Nella culla
del Rinascimento
Mantova, famosa in tutto il mondo per la sua storia,
gli inestimabili tesori d’arte e le bellezze naturali,
è stata insignita per quest’anno del prestigioso titolo.

Mantova è la Capitale Italiana della Cultura per il 2016. Un palinsesto ricchissimo di eventi, che si concluderà in dicembre, offre un’occasione in più (se mai ce ne fosse bisogno) per visitare questa perla della storia e della cultura italiana. Patria di Virgilio, fiorente corte dei Gonzaga che attirò geni della pittura e dell’architettura come Leon Battista Alberti e Andrea Mantegna, della letteratura e della musica (Torquato Tasso e Claudio Monteverdi), Mantova è – insieme a Sabbioneta – Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
Piazza Erbe
Non dimentichiamoci che Shakespeare ci racconta che Romeo (sì, proprio quello di Giulietta) venne esiliato in questa città, e qui comprò il veleno dallo speziale. E poi, dopo decenni di ricerche, gli studiosi hanno confermato che la maschera di Arlecchino è stata inventata dal mantovano Tristano Martinelli. Tutto questo contribuisce a creare e, se possibile aumentare, il fascino di Mantova.

Cosa vedere
In treno Mantova è raggiungibile da Verona (45 minuti), da Modena (55 minuti) e da Milano (2 ore), e ci sono bus navetta Italo per la stazione Medio Padana di Reggio Emilia (in occasione di “Mantova Capitale Italiana della Cutlura”). La stazione cittadina dista pochi minuti a piedi dal centro storico. Una volta lì, si scopre una delle più belle città d’Italia, che fu uno dei centri più importanti del Rinascimento.
Ottimo punto di partenza per visitare la città è Piazza Sordello, che ospita il Duomo e il vasto complesso del Palazzo Ducale: un tempo la piazza era il fulcro della vita civile e politica, simbolo della signoria dei Gonzaga, ed è per questo che una visita non può che iniziare da qui e da tutti gli edifici simbolo che si affacciano sulla piazza.
Palazzo Ducale
Il Duomo, dedicato a San Pietro, è stato ristrutturato alla metà del ’500 dall’architetto e pittore Giulio Romano. Anche all’interno di Palazzo Ducale troviamo capolavori di Giulio Romano, insieme a dipinti di altri artisti come Andrea Mantegna e Rubens. Ma, soprattutto, il Palazzo Ducale è un’opera d’arte in sé: conta più di 500 stanze tanto da essere una città-palazzo, con le sue piazze, giardini e cortili interni.
Il Castello di San Giorgio è una tappa obbligata: ospita la celebre Camera degli Sposi, capolavoro pittorico di Andrea Mantegna. Il dipinto che ricopre il soffitto è il primo esempio di prospettiva verticale mai realizzato, ed è di straordinaria bellezza. Per visitare il Palazzo Ducale e il Castello di San Giorgio è previsto un biglietto ridotto per giovani dell’Unione Europea che abbiano dai 18 ai 25 anni non compiuti.
Palazzo Te
L’altro grande simbolo della Mantova gonzaghesca è Palazzo Te, villa di ozi e svaghi realizzata sia nella parte architettonica sia in quella pittorica da Giulio Romano, tra il 1525 e il 1535: meritano una menzione e una visita attenta la stupefacente Sala dei Giganti, quella di Amore e Psiche e quella dei Cavalli, capolavori assoluti dell’arte. Un’altra meraviglia che lascia a bocca aperta è il Teatro Scientifico Bibiena, progettato da Antonio Bibiena tra il 1767 e il 1769. Proprio in quell’anno fu inaugurato dall’esibizione dell’allora quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart. Il teatro è magico e fastoso, con i suoi palchetti lignei e le statue di mantovani illustri a decorarlo.
Da vedere è anche la Basilica di Sant’Andrea, opera del genio di Leon Battista Alberti. Capolavoro dell’architettura rinascimentale, custodisce la reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù. Si trova nella cripta, e si dice sia stata portata a Mantova dal centurione romano Longino. Notissima e molto visitata è anche la cappella di San Giovanni Battista, posta sul lato sinistro della basilica: è la cappella funeraria di Andrea Mantegna, di cui in città è anche visitabile la casa.
Mantova e Sabbioneta sono state inserite nel 2008 nella lista dei beni protetti dal Patrimonio Mondiale dell’Unesco, per i capolavori del Rinascimento di cui sono ricche e che testimoniano la grandezza di un’epoca. Sabbioneta rappresenta la realizzazione concreta delle teorie rinascimentali su come dovesse essere una città ideale: eccola qui, ancora oggi visitabile.
Oltre a tutto questo, non va dimenticato l’aspetto naturalistico di Mantova e dintorni, città abbracciata dai Laghi Superiore, di Mezzo e Inferiore, creati dal fiume Mincio. I laghi fanno parte del parco del Mincio, ricco di fauna e uccelli lacustri, visitabile su piste ciclabili e a piedi.
la città vista dal lago
Insomma, come avrete capito Mantova raccoglie talmente tanti tesori dell’arte e della natura che sarebbe impossibile farne un elenco esaustivo. Ottima occasione per scoprirli in un’ottica diversa e con attività inconsuete è offerta dal calendario degli eventi di “Mantova Capitale della Cultura”.

Gli appuntamenti dell’anno
La città è molto di più che uno splendido colpo d’occhio: l’unicità di Mantova non è solo nelle opere dell’uomo, ma anche nelle bellezze del suo territorio e nella varietà della sua cucina; è un centro nato sull’acqua, circondato da una vera e propria oasi verde, meta di turismo naturalistico, enogastronomico e sportivo. Naturalmente, il calendario di appuntamenti previsto in quanto prestigiosa Capitale della Cultura non trascura nessuno di questi aspetti.
Mantova, date le dimensioni raccolte, è una città a misura d’uomo; i visitatori sono agevolati ancora di più nell’andare alla scoperta dei suoi tesori grazie all’app “Mantova”, che fornisce informazioni sui luoghi d’interesse, elenca gli eventi, dà spunti utili e permette di verificare disponibilità e orari dei luoghi da visitare. C’è anche un’altra app, “Phygital City”, che unisce in maniera innovativa città fisica ed esperienza digitale.
In quest’anno particolare, l’arte esce dai suoi luoghi tradizionali e si apre alla città. Tra i tanti appuntamenti previsti, le Fruttiere di Palazzo Te ospitano installazioni di artisti emergenti italiani e stranieri; Palazzo Ducale propone una serie di mostre che spaziano dall’arte moderna a quella contemporanea, con un’attenzione particolare alla produzione locale; nella Casa del Mantegna fino alla fine dell’anno si svolgono esposizioni di arte contemporanea.
Uno dei progetti portanti di quest’anno è Mantovamusica, che fino a dicembre propone 45 concerti nei luoghi più belli della città. Non manca anche lo storico Mantova Jazz Festival, programmato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Festivaletteratura – dedicato ai libri – celebra il suo ventennale organizzando, oltre al consueto appuntamento di settembre, una serie di incontri con autori italiani e stranieri, workshop, concerti e percorsi tematici durante tutto il 2016.
La camera degli sposi
Irrinunciabili i percorsi alla scoperta del territorio: la rassegna “I volti della natura in città” organizzata dal Parco del Mincio prevede 40 escursioni, dalla primavera all’autunno, per scoprire la simbiosi della città con l’acqua e la natura. Tra queste, spicca un’insolita crociera verso l’isola galleggiante dei fior di loto e “Clic e pennello”, che invita appassionati di pittura e fotografia a immortalare il profilo della città: le opere verranno poi esposte in una mostra estemporanea. Il punto di riferimento per tutti gli appuntamenti e il calendario delle attività di Mantova Capitale della Cultura è www.mantova2016.it.

La città attende i visitatori con 1000 volontari, 1000 eventi, 120 luoghi con appuntamenti vari, 240 giorni di programmazione, 15 musei e 36 ciclovie. Cosa volere di più? <

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