WORDS ARE STONES
Combatti l’odio online e vola a Londra. WORDS ARE STONES è il progetto rivolto ai giovani tra 14 e 25 anni per debellare gli “haters” ...
https://www.dimensioni.org/2019/04/words-are-stones.html
Combatti l’odio online e vola a Londra.
WORDS ARE STONES è
il progetto rivolto ai giovani tra 14 e 25 anni per debellare gli “haters” e
denunciare
le violenze
riscontrate quotidianamente in rete.
Il lavoro migliore
sarà premiato con un viaggio in una grande azienda internazionale come Facebook
o Google.
Come
combattere il dilagante odio che si sviluppa in rete e il malcostume degli
utenti web? Questo il principale quesito di chi oggi frequenta il vasto mondo
di internet, questo anche l’obiettivo principale del progetto “WORDS ARE
STONES”, il cui fine ultimo è la sensibilizzazione dei soggetti più giovani per
combattere il razzismo e la discriminazione online fornendo le competenze
necessarie per riconoscere e agire contro vere e proprie violazioni dei diritti
umani.
La continua
crescita del web come mezzo di comunicazione, insieme all’anonimato che
garantisce, ha permesso negli ultimi anni la proliferazione di molestie ed
espressioni di odio ben al di là della legge. Per ovviare a questa problematica
che può colpire tutti, dai soggetti più in vista ai semplici utenti in rete,
occorre che l’azione contraria parta dai singoli, dai provider, da chiunque
voglia fare un corretto utilizzo del web. Per questi motivi, in seguito al
dibattito dell’UE e in linea con le conclusioni del Colloquio
annuale sui diritti fondamentali del 2015, nasce il progetto WORDS ARE
STONES, con l’obiettivo di sviluppare un dialogo a livello europeo con le
aziende e i professionisti del settore delle tecnologie dell’informazione e gli
attori principali su come affrontare più efficacemente i discorsi di
incitamento all’odio online.
Al centro della
filosofia del progetto c’è l’idea che lo spazio online sia pubblico: i diritti
umani si applicano quindi a questo spazio quanto al resto della società.
Il progetto è
finanziato dall’Unione europea e coinvolge otto paesi come Italia, Bulgaria,
Grecia, Romania, Spagna, Ungheria, Rep. Ceca e Lituania, paesi che vivono
queste situazioni di incitamento all’odio a causa della composizione della loro
popolazione e dove l’approccio politico e le azioni verso l’odio online sono
profondamente diverso.
I paesi sono coordinati
dall’Istituto Europeo per lo sviluppo economico (ISES) di
Alessandria nella creazione di una rete europea che possa promuovere la
cooperazione internazionale per comprendere le situazioni di incitamento
all’odio online e un continuo scambio di pratiche per arginarle.
Queste le attività
previste dal progetto:
Organizzazione, in
Italia, di un corso di formazione ai formatori di giovani social media manager,
bloggers, attivisti online e youtuber.
Il corso sarà poi
replicato in ogni paese partecipante al progetto.
Organizzazione di
una “campagna di sensibilizzazione e informazione” per i giovani e con i
giovani che prevede attività online e sui vari territori.
I materiali
prodotti serviranno da base per il “Premio WORDS ARE STONES”, un
momento di celebrazione europea attraverso il quale sarà possibile segnalare e
votare i migliori casi di gestione dell’odio online e la migliore condotta
degli utenti per un internet più inclusivo.
I giovani
utenti saranno i veri protagonisti di WORDS ARE STONES, per questo è stato
lanciato il contest internazionale “Dall’hate speech al love speech”, con in
palio un week end a Londra per due persone!
Potranno partecipare i ragazzi tra i 14 e i 25 anni, uscendo di casa muniti di macchina fotografica, video camera, cellulare e girando per la propria città immortalando le parole d’odio sui muri reali, quelli che accompagnano le nostre passeggiate in strada. Bisognerà rielaborare la foto o il video trasformando il messaggio di odio in un messaggio positivo. Gli elaborati saranno poi caricati sul sito web ufficiale del progetto pronti per essere votati dalla community internazionale. L’idea più votata dagli utenti vincerà il primo premio e potrà volare a Londra per visitare il Quartier Generale di Google o Facebook.
Potranno partecipare i ragazzi tra i 14 e i 25 anni, uscendo di casa muniti di macchina fotografica, video camera, cellulare e girando per la propria città immortalando le parole d’odio sui muri reali, quelli che accompagnano le nostre passeggiate in strada. Bisognerà rielaborare la foto o il video trasformando il messaggio di odio in un messaggio positivo. Gli elaborati saranno poi caricati sul sito web ufficiale del progetto pronti per essere votati dalla community internazionale. L’idea più votata dagli utenti vincerà il primo premio e potrà volare a Londra per visitare il Quartier Generale di Google o Facebook.