Agenti internazionali
CINEMA Di Claudio Facchetti Arriva lo spin off Agenti internazionali Completo nero, camicia bianca, occhiali da sole...
https://www.dimensioni.org/2019/06/agenti-internazionali.html
CINEMA
Di Claudio Facchetti
Arriva lo spin off
Agenti internazionali
Completo nero, camicia bianca, occhiali da sole. Con il
classico abito “d’ordinanza” tornano in azione i Men in Black. Ma ci sono
grandi novità, a cominciare dai due protagonisti.
Hanno il classico completo
nero, la camicia bianca, gli occhiali da sole. Sì, sono senza dubbio loro, i Men in Black (meglio conosciuti come
MIB), tornati in gran spolvero dopo un’assenza durata sette anni. È dal 2012,
difatti, che mancavano dai cinema, da quel Men
in Black 3 che aveva ottenuto un grosso successo, con un incasso globale di
624 milioni di dollari.
Film che vedeva all’opera
ancora Will Smith e Tommy Lee Jones nei rispettivi panni
degli agenti J e K e che segnava un po’ la conclusione del fortunato franchise, costituito da altre due
pellicole, Men in Black 1 e Men in Black II, uscite nel 1997 e nel
2002, baciate entrambe da incassi milionari.
Le avventure dei due
agenti in costante lotta con strambi
alieni avevano conquistato le platee del mondo e i personaggi erano così
diventati iconici con il loro impeccabile abbigliamento.
Una coppia affiatata
Adesso tornano a farsi
vivi con Men in Black: International, ma di Will Smith e Tommy Lee Jones
non c’è traccia. Il motivo è che si tratta di uno spin off della saga, con nuovi
agenti reclutati per le solite bizzarre missioni. A dare loro il volto sono due
star in piena ascesa: Chris Hemsworth,
nei panni dell’agente H, e Tessa
Thompson, in quelli dell’agente M. Dunque, non solo “men” ma anche “women”
in questo film.
La coppia è
conosciutissima, avendo lavorato in Thor:
Ragnarok, lui nel ruolo di Thor e lei in quello di Valchiria. «Non pensavo
che avremmo girato un film insieme così presto – ha dichiarato Thompson – .
Credevo che ci saremmo ritrovati più avanti con indosso i costumi da supereroi
e invece eccoci qui con dei completi eleganti. È un piacere stare sul set con
Chris e sapere dai social che la cosa ha creato attesa ed entusiasmo».
Dietro la macchina da
presa c’è Felix Gary Gray, regista
dalla solida carriera e dalle grandi capacità (i suoi ultimi film sono stati Straight Outta Compton e Fast & Furious 8): «Ricevo
un’eredità importante – ha commentato – ma sono pronto per la sfida. So bene
dell’affetto che i fan provano per i passati MIB e per questo non è mia
intenzione rimpiazzarli. L’idea è invece di arricchire la squadra con nuovi
personaggi dalle caratteristiche diverse».
Tra humour, azione e fantascienza
Gli agenti questa volta
dovranno sventare una misteriosa cospirazione e combattere non solo le bizzarre
creature che siamo abituati a vedere nell’universo dei MIB, ma stanare la talpa all’interno
dell’organizzazione. E per riuscirci dovranno viaggiare per mezzo mondo. «Non a
caso nel titolo c’è la parola “international” – precisa il regista – , a
cominciare da dove operano gli agenti: non più negli Stati Uniti, ma nella sede
di Londra. E poi via per il pianeta, dal Marocco a Istanbul, compresa l’Italia,
con alcune scene girate a Ischia».
Per Chris Hemsworth una
delle carte vincenti del film è il mix di generi che presenta: «C’è azione
unita a tanto humour e fantascienza, come nelle precedenti pellicole. Spero che
il pubblico si diverta». Un altro punto di forza è la complicità che si instaura tra gli agenti H e M. «I primi tre
film – aggiunge l’attore – si basavano molto sul feeling tra Smith e Lee Jones.
Con Tessa siamo riusciti a ricreare la stessa alchimia». Gli fa eco il regista:
«Avevo bisogno di attori dalla personalità vivida e loro due si sono dimostrati
perfetti».
Vecchi e nuovi personaggi
Il cast è di quelli
importanti e spiccano i nomi di Liam
Neeson, una new entry nel ruolo del capo londinese dei MIB, e di EmmaThompson, che invece si ripresenta
nei panni di O, responsabile della sezione americana degli agenti, reduce dal
terzo capitolo della saga.
Sul piano dei “personaggi
di fantasia” non passerà inosservata la novità Pawny, la curiosa “spalla” di H e M, strana creatura aliena che si
è nascosta sulla Terra assumendo le sembianze di pedine degli scacchi e che
soffre di gravi problemi di autostima. Confermato il ritorno di Frank, l’alieno con l’aspetto di un
carlino parlante, veterano della serie.
I nuovi MIB sono ora
attesi a una missione duplice: non far rimpiangere i vecchi agenti e
conquistare i fan di ieri e di oggi. Le premesse sembrano esserci tutte: «Ci
abbiamo messo cuore e satira –
conclude il regista – per rendere il film avventuroso e divertente». L’estate
può accendersi: i Men in Black sono tornati.
_____________________________________L’origineI Men in Black, prima di finire in un film, sono stati personaggi dei fumetti. Ideati dallo scrittore statunitense Lowell Cunningham e illustrati dalla canadese Sandy Carruthers, esordiscono nel 1990 con una serie di tre volumi, cui ne seguiranno altri tre l’anno successivo.I fumetti differiscono un po’ dalle pellicole. I MIB sono un’organizzazione segreta che controlla e interrompe qualunque attività paranormale sulla Terra (inclusi alieni, demoni, mutanti e altre forme di vita extraterrestre), tenendo la popolazione all’oscuro di quanto stia accadendo.Fra i membri dell’organizzazione, i fumetti seguono le vicende di Zeta, Jay e Kay. Un agente chiamato Ecks fugge via dopo aver scoperto la verità dietro i MIB, cioè cercare di manipolare e riplasmare il mondo secondo le loro volontà.A ogni agente è concessa qualsiasi azione, morte e distruzione incluse. Tutti coloro che diventano MIB devono troncare ogni legame con la loro vita precedente e agli occhi del mondo non esistono. Gli agenti che tentano la fuga (come Ecks) vengono perseguitati ed eliminati.
Tra fumetto e film ci sono alcune differenze. Le più marcate: mentre nel fumetto gli agenti uccidono i testimoni, nelle pellicole hanno un dispositivo per cancellarne la memoria. Inoltre nei film non viene fatta alcuna menzione al fatto che l’organizzazione dei MIB tenti di riplasmare la Terra, lasciando intendere che l’unico vero obiettivo sia solo quello di mantenere la pace. (Fonte: Wikipedia)